8 aprile, Giornata internazionale dei rom nel silenzio media
Oggi è la giornata internazionale dei rom. Si – ci spiega una ricerca del 2014 di PEW Research – di quella minoranza che vive tra le « opinioni sfavorevoli » nel proprio paese. Specie in Italia e Francia dove è considerata negativamente, rispettivamente, dall’85% degli italiani dal 66% dei francesi.
Si tratta di Paesi, l’Italia e Francia, con ampie e gravi simpatie neo-naziste evidenti dagli ampi risultati dei partiti politici che ne reincarnano le politiche di razza. Tuttavia, precisa, la ricerca, in tali Paesi, anche il 54% dei cosiddetti “sinistri” ha un punto di vista negativo verso i rom.
Che l’Italia, almeno negli ultimi dieci-dodici anni, abbia sposato – complice l’incessante propaganda politica neo-nazista tollerata dalla Magistratura – la discriminazione anti-Rom è a conoscenza anche dell’ONU, come riportavamo il 4 marzo scorso proprio su Fronte Ampio.
Nel 2017, inutilmente, il Comitato Diritti Civili dell’ONU chiese all’Italia di « porre rimedio e riparazione alle “violazioni dei diritti umani” avvenute, dal 2008 al 2011 a seguito dell’emanazione del D.P.C.M. 21 maggio 2008 (governo Berlusconi IV, sostenuto da PdL e Lega Nord), ai danni delle comunità Rom e Sinti. Rimedi che, appunto, a maggio 2017, non erano stati individuati da nessuno dei successivi governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni (tutti sostenuti dal Partito Democratico) ». Con i due governi Conte nulla risulta cambiato.
Ben altra è la situazione in Spagna dove il 56% della popolazione ha opinioni positive sui Rom anche grazie alla “Fundacion Secretariado Gitano” sostenuta da poderose campagne governative, dei media e anche degli artisti nazionali, come è stato ricordato a Madrid nel 2018 in occasione del Forum Mondiale sull’educazione alla convivenza e alla pace, evento cui ho assistito di presenza e che ho riportato sempre su Fronte Ampio [sotto il report della giornata].
La giornata internazionale dei rom è stata dichiarata ufficialmente nel 1990 proprio per questo:
- per sensibilizzare sulle difficoltà che i Rom si trovano ancora a dovere affrontare;
- per celebrare la cultura, la storia e la lingua dei Rom.
La stampa italiana vicino al regime oscura la Giornata del popolo rom
Che il percorso sia ancora lungo per questa minoranza è certificato dal fatto dello scarso spazio ha avuto l’evento oggi sulla stampa, complice l’emergenza Covid-19.
Da una breve ricerca sugli archivi dei giornali di regime, ne è risultato che:
- il quotidiano La Repubblica online, non dedica spazio alla tematica dal 2015, quando pubblicò un video solo, strumentalmente, per attaccare l’avversario del PD Matteo Salvini : « I campi sono stati inventati da loro: ci hanno ghettizzati », fecero dichiarare ad un’intervista rom;
- il Corriere della Sera, ma nel 2019, ha dedicato uno spazio solo sulla pagina dell’edizione di Milano,
- Su Il Giornale, nota pubblicazione che propaganda spesso le posizioni dell’Estrema Destra nazionale, l’ultima notizia sull’evento risale al 2018 ma solo per celebrare le parole del leader dell’Estrema destra neo-fascista italiana, Matteo Salvini : « Festa? Se rubassero di meno », la sua immancabile volgare ed ignorante battuta.
La Commissione Europea denuncia le campagne d’odio contro i rom
Non sorprende quindi che, oggi, Helena Dalli, Commissaria europea per l’Uguaglianza abbia affermato: « Sono nuovamente in aumento l’incitamento all’odio online e le storie false contro i Rom. Numerosi Rom in Europa continuano ad essere vittime dell’antiziganismo, della discriminazione e dell’esclusione sociale nella loro vita quotidiana, nonostante le norme dell’Unione europea e le disposizioni nazionali contro la discriminazione. Gli stereotipi negativi e i pregiudizi sono tuttora molto presenti nelle nostre società ».
Nella propria dichiarazione, Helena Dalli ha ricordato come : « tra la popolazione Rom in Europa, composta da 10-12 milioni di persone, si contano ancora oggi numerose vittime di povertà e di esclusione ».
Amnesty : il 45% dei rom sono di cittadinanza italiana
« In Italia è possibile quantificare circa 25.000 persone di etnia rom che vivono in baraccopoli istituzionale e in baraccopoli informali. Una realtà che rappresenta un unicum nel panorama italiano è quella rappresentata dagli insediamenti formali. In Italia se ne contano 127, presenti in ben 74 Comuni. Al loro interno vivono circa 15.000 persone, dei quali più della metà sono rappresentati da minori, con una percentuale di cittadini con cittadinanza italiana vicina al 45% », ha precisato, invece, la sezione italiana di Amnesty sul proprio sito web.
L’organizzazione umanitaria ha annunciato, pertanto, « un ricorso al Comitato europeo dei diritti sociali ». Nell’atto, sono stati denunciati, tra l’altro : « i diffusi sgomberi forzati, il continuo uso di campi segregati con condizioni abitative al di sotto degli standard e il mancato accesso secondo criteri di uguaglianza all’edilizia sociale ».
L’Unicef : attenzione alla stigmatizzazione su media e social
Da parte propria, invece, Unicef Italia si è dichiarata « preoccupata per l’estendersi di un linguaggio razzista, della stigmatizzazione e degli stereotipi nei confronti dei Rom, Sinti e Caminanti ». In particolare l’organizzazione ha denunciato « l’aumento degli episodi di discriminazione razziale sui media, in internet e in particolare sui social network », in particolare contro i rom minorenni (il 35,7% della popolazione rom ha meno di 15 anni).
L’8 aprile 2020 è stata, quindi, un’altra occasione persa di queste vittime dimenticate della brutalità omicida nazista. Fa specie che, all’azione di Hitler si associ solo lo sterminio contro gli ebrei e non anche quello contro i rom (il cosiddetto Porrajmos, che provocò circa 500.000 morti), gli omosessuali, i comunisti, i dissidenti tedeschi stessi.
Fa specie che solo a Berlino ci sia un monumento che ricordi lo sterminio rom. Attorno una scritta, in inglese e tedesco, riporta il testo della poesia “Auschwitz” dell’italiano Alexian Santino Spinelli:
Faccia incavata
Occhi oscurati
Labbra fredde.
Silenzio.
Cuore strappato
Senza fiato
Senza parole
Nessun pianto.
Un grande monumento a Roma, forse, potrebbe essere l’inizio di un cammino di recupero della memoria e dell’integrazione del popolo Rom in Italia.
Note :
Per chi volesse approfondire, l’associazione “21 luglio” dedica diverse ricerche sulla condizione dei rom, scaricabili dal suo sito web, tra cui, in ultimo, il rapporto 2018 significatamente titolato “I margini del margine“.
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