Liberi e Uguali: difendere la produzione di droni della Piaggio Aerospace
La Sinistra sostiene la produzione di armi. Per un “nobile” fine, certamente, la difesa dell’occupazione ma sempre di produrre armi si tratta. E, se è la Sinistra a percorrere questa strada, viene da domandarsi a chi devono guardare come alleati i sostenitori del Disarmo.
La certificazione della precedente valutazione viene dall’interpellanza urgente al Ministro della Difesa Elisabetta Trenta posta dal deputato ligure di Liberi e Uguali Luca Pastorino.
Nell’interpellanza discussa oggi alla Camera, il deputato della Sinistra parlamentare in particolare chiedeva al Ministro «se il Governo intenda portare a compimento l’acquisto, già preventivato, dei droni P.1HH e confermare il contributo allo sviluppo dei droni P.2HH e se, al contempo, sia confermata la commessa pubblica per rinnovare la flotta governativa dei P180».
In un comunicato diffuso oggi dall’Ufficio Stampa del deputato, il parlamentare esprime, da un canto, la propria soddisfazione perché il ministro Trenta «salva una parte della produzione», ma, dall’altro mostra inquietudine perché «manca la garanzia per il futuro».
Per l’on. Luca Pastorino, in sostanza, «al momento l’unica certezza è che da maggio oltre mille lavoratori finiranno in cassa integrazione».
Nell’interpellanza, il parlamentare della Sinistra ricordava come «il Governo pro tempore [Gentiloni, NdR] ha avviato nel maggio 2017 un programma pluriennale di acquisizione di aeromobili a pilotaggio remoto della categoria Male (Medium Altitude Long Endurance) e di potenziamento delle capacità di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance della Difesa, il cui costo complessivo è stato stimato in circa 766 milioni di euro» e che «la produzione dei suddetti aeromobili avrebbe dovuto svolgersi presso gli stabilimenti della Piaggio Aerospace di Villanova di Albenga e di Genova».
Tuttavia, il nuovo governo Conte – lamenta Pastorino – piuttosto che proseguire sull’accordo per la consegna di venti esemplari di velivoli del tipo P.2HH a fronte di un corrispettivo di 766 milioni di euro, ha «preferito puntare all’acquisto di soli otto esemplari di velivoli del tipo P1HH per un valore di 250 milioni di euro».
Pastorino, ma anche i deputati Fassina e Fornaro che sono co-firmatari dell’interpellanza urgente, fanno rilevare che «dopo le dichiarazioni del Ministro della difesa, nel corso di un incontro svoltosi all’Unione Industriali di Savona, il commissario Vincenzo Nicastro ha annunciato l’avvio a decorrere dal 1° maggio 2019 della procedura di cassa integrazione per la gran parte dei 1.027 lavoratori, un provvedimento che di fatto certifica l’interruzione della produzione in relazione alla situazione di stand by dell’azienda aeronautica».
Pastorino, Fassina e Fornaro, in conclusione, chiedono di «salvaguardare i lavoratori della Piaggio Aero Industries Spa» ma anche di azioni concrete «in favore della produzione e manutenzione del reparto motori della stessa azienda».
Il sottosegretario on. Carlo Scibilia, intervenendo a nome del governo, ha risposto garantendo l’interesse per il settore e la sottoscrizione di contratti di produzione e manutenzione a supporto della situazione patrimoniale di Piaggio Aerospace a partire da quest’anno ma preferendo l’area “civile” (droni P180) piuttosto che l’area militare (P1HH).
Di seguito il Video della seduta della Camera dei Deputati.
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