I falso dualismo virus (morte) o diritti umani
« C’è una contraddizione di fondo in tutte le discussioni sull’emergenza coronavirus, una contraddizione che si presenta in forma di falso dilemma ed è conseguenza dell’esser incorsi – tutte e tutti noi, chi più chi meno – in dicotomie fallaci ».
« In giro c’è troppo pensiero binario, troppo manicheismo, troppo facile e tranciante tertium non datur. Invece non solo esistono tertia: esiste il molteplice, con la sua complessità. Negarlo ci porta dritti nella braccia del “doppio legame”, quello su cui si è imperniata gran parte della gestione dell’emergenza e la cui logica è stata presa per buona da chi si concentrava solo sul virus ».
Mi sembrano molto interessanti ed appropriate le considerazioni sullo storico blog “Wu Ming” e desidero condividerle – sia pure per sintesi – con chi non conosce e segue tale nodo della Rete.
« Doppio legame: “Che vorresti fare? Vuoi uscire di casa?” Se rispondi di sì, allora vuol dire che ti va bene anche riaprire le fabbriche (e ti faccio ammalare sul posto di lavoro). Se rispondi no, allora ti tolgo libertà di movimento ».
L’emergenza dei Diritti Umani : dal clima securitario e alle leggi speciali
L’articolo [1] condanna il lockdown, almeno così come dualisticamente è stato strutturato.
Chi lo scrive, in sostanza, non nega l’emergenza sanitaria ma ne denuncia un’emergenza securitaria che si realizza con la compressione dei Diritti Umani di ciascuno.
« C’era chi per “emergenza” intendeva il pericolo da cui l’emergenza prendeva le mosse, cioè l’epidemia. Invece, noi e pochi altri chiamavamo “emergenza” quel che veniva costruito sul pericolo: il clima che si instaurava, la legislazione speciale, le deroghe a diritti altrimenti ritenuti intoccabili, la riconfigurazione dei poteri ».
Così scrivono gli autori del blog Wu Ming.
Tra i pochi certamente noi, che l’abbiamo già denunciato in “Conte può dichiarare guerra al coronavirus calpestando la Costituzione italiana ?” o anche in ”Coronavirus : da oggi siamo un Paese a libertà limitata !”.
Dall’emergenza che fu dichiarata sul terrorismo a quella successiva sui conti-pubblici, sino, oggi, coll’emergenza sanitaria, loro vedono un modo di colpire i diritti dei cittadini.
La conclusione degli autori è pessimistica : « Non ci libereremo né delle pandemie né delle emergenze, entrambe continueranno a colpirci ».
Se non crediamo nella religione del manicheismo, e nel dualismo o Bene o Male, o Luce o Tenebre, ma crediamo nelle sfumature di grigio, quale poteva e potrebbe essere la Terza Vita? Quale la sfumatura che ci salva dalla presunta pestilenza del Covid-19 senza farci perdere i Diritti Umani riconosciuti, da ultimo, dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo dell’8 dicembre 1948 [2] ?
–
Note :
Credits : Photo by engin akyurt on Unsplash
[1] Tratto da : “In quali trappole cadiamo nel discutere di «emergenza coronavirus»” del 15 maggio 2020 pubblicato sul blog Wu Ming.
[2] Tra gli altri diritti individuali irrinunciabili, l’Assemblea delle Nazioni unite stabilì i seguenti Diritti Umani che ogni individuo ha diritto a :
- la libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese (articolo 13);
- la libertà di riunione e di associazione pacifica (articolo 20);
- un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessarie (articolo 25).
Quante volte, nel tempo, abbiamo contestato a certi Stati (la Cina [vedi di recente la situazione di Honk Kong], l’Iran, la Nord Corea, la Siria la Libia, etc) di calpestare i Diritti Umani ?
Con quale coerenza ora permettiamo che i governi occidentali, l’Italia, calpestino i Dirtti Umani del proprio Popolo?
Buongiorno,
Leggo oggi il tuo corto articolo, e vorrei rispondere alla domanda che ti poni alla fine.
Sono d’accordo troppo pensiero binario, troppo manicheismo, e bisogna riflettere altrimenti con delle basi fondamentali solide. Come la dichiarazione dei diritti dell’uomo, quella universale, del 1948, che hai citato. Il consiglio d’europa ha poi implementato localmente i diritti dell’uomo con la convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU).
Ora anche i due trattati del 1966: il Patto internazionale sui diritti civili e politici ed il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali; ambedue rinforzano il valore normativo giuridico della dichiarazione universale (che sappiamo essere solo una dichiarazione d’intenti poco vincolante, sic!).
Questi due patti, chiamati anche convenzioni in Italia, riprendono ciascuno alcuni diritti della dichiarazione universale precitata, cosi come:
– la libertà di riunione e di associazione pacifica (articolo 8);
– un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia (articoli 6, 7 e 11);
Ma la libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato ef oltre (Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese) è sempre stata complicata ad ottenere. L’accordo di Schengen e la convenzione di Schengen per esempio, per la libertà di movimento all’interno dell’unione europea (26 paesi visto che Regno Unito e Irlanda mantengono le loro frontiere) è stata violata migliaia di volte dalla sua entrata in vigore (1995).
Comunque per rispondere alla domanda: “quale poteva e potrebbe essere la Terza Vita? Quale la sfumatura che ci salva dalla presunta pestilenza del Covid-19 senza farci perdere i Diritti Umani riconosciuti, da ultimo, dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo dell’8 dicembre 1948 [2] ?
Prima di arrivare alla quarantena avremmo potuto mettere dei controlli di temperatura, delle disinfezioni e dei tests di depistaggio massicci in tutti i luoghi chiusi e di passaggio. Certo sarebbero stati dei limiti alle nostre libertà, ma mai quanto la quarantena generale su tutto il territorio !
Ora dobbiamo lottare per evitare che l’emergenza diventi permanente e che delle leggi permettano (come in Francia) di limitare i diritti e libertà fondamentali costituzionali ogno qualvolta ci sarebbe una nuova emergenza.
Non lasciamo i governi, in balia delle lobbies economico-finanziarie votare delle leggi liberticide; ricostruiamo una alternativa di sinistra.
Facile è ? No, chiaramente no. Pero doveroso.
Massi
> Non lasciamo i governi, in balia delle lobbies economico-finanziarie votare delle leggi liberticide; ricostruiamo una alternativa di sinistra.
Da quando in qua la sinistra è contro le leggi liberticide?
Ho iniziato a preoccuparmi per le leggi liberticide nel 2001, con la legge sull’editoria, e da allora governo dopo governo ne sono fioccate parecchie, da destra e da sinistra, senza che la sinistra poi annullasse quelle create dalla destra, e viceversa, anzi passandosi il testimone. Le impronte digitali nei documenti, ad esempio, sono figlie di questa staffetta.