Mascherine : il pessimo gusto di rendere fashion un accessorio medico
Pochi passi nella zona commerciale della città bastano per rimanere scioccati. La mascherina, simbolo di una emergenza sanitaria, di un dramma umano, di morte, è divenuta oggi un normale colorato accessorio di moda.
L’ottica gioca con le parole per promuovere il quarto pezzo dell’estate : al bikini ed alla mascherina in tinta, s’aggiunge quindi l’occhiale.
Più avanti, in una vetrina, una boutique espone colorate mascherine ad appena 3,99 euro ciascuna e, a fianco, un’altra delle mascherine in colore e disegno abbinato alla borsetta.
Quasi difronte un negozio d’abbigliamento per bambini mette delle mascherine di pessimo gusto sui volti dei mini-manichini.
Nulla di nuovo, per carità, ma il ribrezzo resta.
Mascherine : Dall’obbligo all’uso dell’OMS al business dell’orrido
La redazione lussemburghese di RTL il 9 giugno ha intervistato l’imprenditore che ha messo in commercio mascherine con su stampato il sorriso personalizzato di chi le indossa. I promotori della smiling mask sostengono come « è importante mostrare un’emozione sul proprio viso ». Solo un dettaglio, secondo loro, che quell’emozione sia artificiale e solo stampata su un pezzo di stoffa.
D’altro canto, con la mascherina occorrerà convivere a lungo.
Perfino le prostitute le hanno inserito nei propri protocolli : sesso solo dopo doccia e con lenzuola usa e getta e, naturalmente, mascherina sia per la lavoratrice che per il cliente. Il quotidiano belga BX1, però, precisa : « un’eccezione sarà ammessa per i rapporti sessuali orali ». Lì, infatti, in luogo della mascherina è raccomandato l’uso del preservativo.
Il quotidiano italiano La Repubblica ci ricorda, il 6 giugno, che, secondo una recente direttiva dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità le mascherine sono « da indossare anche nelle aree pubbliche ». E questo anche se « da sole non bastano » poiché, comunque, « servono a proteggere noi e gli altri ».
Ancora RTL Lussemburgo, e sempre il 9 giugno, riporta una dichiarazione del ministro della salute spagnolo. « Questa misura resterà in vigore finché il virus non sarà vinto, ovvero finché non disporremo d’una efficace terapia o di un vaccino ».
Le aziende che avevano fiutato, disumanamente, un business su un’emergenza sanitaria, però si lamentano. Così riferisce il quotidiano francese Le Figaro : gli imprenditori « sono scandalizzati dagli ordini di mascherine lavabili dal Vietnam » che farebbero concorrenza alle aziende francesi, danneggiandole.
Se non è un affare per gli industriali locali, il business della mascherina fashion resta un modo per rendere normale, accettabile, un accessorio che normale proprio non è.
Poco importa se c’è chi lamenta, come il giornale svizzero Le Temps. Il giornale evidenzia le problematiche che scaturiscono dal loro uso : l’inquinamento da mascherine e guanti monouso (possibilmente infetti) che finiscono tra i rifiuti domestici, o, peggio, ad insudiciare le strade o nella toilette ad intasare le fogne.
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