Terrorismo di Stato: senza lockdown, 3 milioni morti !
Secondo uno studio dell’Imperial College di Londra citato lo scorso 9 giugno dal quotidiano francese Le Figaro, e pubblicato sulla rivista scientifica statunitense Nature [1], « il lockdown ha evitato 3 milioni di morti » negli 11 paesi europei oggetto dello studio [2].
In particolare, in Italia senza il lockdown sarebbero morte 630.000 persone.
I modelli matematici applicati alla natura valgono un lancio di dadi
Giocare con le sequenze pseudo-casuali di numeri è stata la passione dell’uomo sin dai tempi antichi. E ciò nonostante il poeta romano Orazio [3] polemizzasse coi giovani che sprecavano il loro tempo nel gioco dei dadi piuttosto che nell’apprendere le arti marziali.
I modelli matematici e le relative funzioni ebbero l’esordio circa 2.500 anni fa con Pitagora di Samo (580-500 a.C.) che usava la matematica – i numeri interi e razionali – per rappresentare i fenomeni riguardanti la natura. Però erano i primi tentativi, pertanto i risultati furono inattendibili.
Oggi le cose vanno molto meglio, infatti le elaborazioni complesse vengono affidati a potenti computers, tuttavia i risultati hanno il medesimo peso di quelli raggiunti dall’ottimo Pitagora.
Pur nutrendo rispetto per Pitagora, i risultati dei modelli matematici applicati ai fenomeni naturali hanno sempre dato risultati incerti al pari del gioco dei dadi, o delle scommesse dell’ippica.
I due studi dell’Imperial College di Londra danno dei numeri casuali
A me, quelli dello studio del dipartimento di matematica dell’Imperial Collage (Seth Flaxman & altri), sembrano numeri messi lì a caso, insomma mi lasciano indifferente, forse un po’ scettico, ma non oltre.
E non solo perché lo studio stima che la Svezia avrebbe avuto 26.000 morti già il 4 maggio, quando questa è oggi 18 giugno a 4.939 decessi, nonostante questa non abbia attivato il confinamento (lockdown), ma semplici misure di mitigazione [4].
A rendere poco credibile lo studio è lo stesso Imperial Collage di Londra.
La Facoltà di Medicina dell’Imperial Collage, infatti, realizzò, solo pochi giorni prima, il 16 marzo, un altro studio (Neil Ferguson & altri) che prevedeva « nell’ordine di 250.000 morti in GB, e 1,1-1,2 milioni negli Stati Uniti » in caso di non attivazione dei cosiddetti lockdown ma di semplici interventi di mitigazione (vedi Svezia).
Il prima citato modello matematico di Seth Flaxman & altri, in merito al solo Regno Unito, ipotizzava 470.000 decessi senza confinamento. Ad oggi, nonostante un lockdown decretato solo il 24 marzo (rispetto all’italiano 11 marzo), nel Regno Unito i decessi ammontano a 41.969.
Altri numeri insomma o, se preferite, altri lanci di dadi.
I modelli matematici hanno limiti che rendono inattendibili i risultati
Da un lato, è impossibile predire qualcosa in assenza di un cosiddetto “gruppo di controllo” (ovvero un confronto con congruo numero di paesi esposti che non hanno attivato misure di “soppressione”, c.d. lockdown, o “mitigazione”).
Dall’altro, entrambi gli studi non potevano prevedere e calcolare nel modello matematico:
- il peso della abnegazione al lavoro mostrata dal personale sanitario,
- l’avvenuto potenziamento durante l’emergenza delle strutture di cura (terapia intensiva ed altro),
- il risultato dell’applicazione delle altre misure di prevenzione adottate (lavaggio mani, mascherine, etc).
Quando viene annunciato un nuovo studio, infine, non bisogna dimenticare che dietro la sua realizzazione ci sono dei finanziatori [5]. Altresì occorre considerare che il successo della ricerca, ovvero la sua diffusione sulla stampa cosiddetta mainstream, può rispondere agli interessi delle aziende proprietarie delle testate giornalistiche.
Annunciare, quindi, che senza il lockdown ci sarebbero stato 3 milioni di decessi rispetto all’applicarlo, è un modo come un altro per giustificare quel che si è fatto, i Diritti Umani calpestati. Serve pure per continuare ad instillare paure ed ansie tra la popolazione in vista di Diritti ancora da calpestare e nuove sperimentazioni da fare sulla nostra pelle.
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Note :
[1] lo studio è stato consegnato alla rivista Nature il 30 marzo.
[2] I paesi considerati nello studio Seth Flaxman & altri sono : Francia, Italia, Germania, Regno Unito, Spagna, Belgio, Austria, Svizzera, Danimarca, Svezia, Norvegia.
[3] Di Orazio mi piace ricordare la famosa locuzione latina “cogli l’attimo”:
« Dum loquimur, fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero »
« Mentre parliamo, il tempo invidioso sarà già fuggito:
Assapora ogni istante, confidando il meno possibile nel domani ».
[4] le misure di mitigazione attivate in Svezia : quarantena a casa per i malati, chiusura scuole superiori ed università, invito al distanziamento sociale auto-determinato, taluni divieti di eventi pubblici.
[5] Entrambi gli studi dell’Imperial Collage sono stati finanziati, tra gli altri, da Community Jameel, un gruppo filantropico che fa capo a Mohammed Jameel ed al suo gruppo di aziende Abdul Latif Jameel che opera un po’ in tutti settori, da quello del trasporto a quello dell’energia, dalla finanza ai media.
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