Di Maio ritorna leghista: via islamici, più stato di polizia
Un Patriot Act europeo. L’ha proposto, con un post su Facebook ed alcune interviste, il ministro degli esteri e capo di fatto del Movimento Cinque Stelle, Luigi giggino Di Maio.
La scusa per la nuova svolta leghista dei fu grillini è offerta dai recenti strani atti criminali avvenuti a Nizza [1] e Vienna [2]. Per Di Maio, si tratta di avvenimenti figli dell’invasione di immigrati e dell’insufficiente controllo dei cittadini-potenziali terroristi.
Dobbiamo « pensare a qualcosa di più grande e che riguardi tutta l’UE », ha spiegato Luigi Di Maio, secondo quanto riportava il 3 novembre La Repubblica.
In merito al fenomeno della migrazione, per come ci ricorda il giornale online Le Press il 6 novembre, Luigi Di Maio è ritornano alle battute di stampo leghista. Occorre « proteggere i nostri confini (che è sacrosanto) e fare una cosa banale: dire che se una persona viene della Tunisia, non un paese in guerra dunque, questa deve essere rimpatriata ». Una grossa sciocchezza, questa, cara al fu amico Salvini poiché non è la fuga da una guerra il presupposto per il diritto d’asilo, bensì la persecuzione politica e, più in generale, la mancata fruizione di pieni diritti democratici.
Per quanto riguarda, invece, la questione della sicurezza, il Capo politico di fatto dei Cinque Stelle si è tenuto sul vago : « Bisogna rafforzare il potere dei nostri corpi di polizia in tutta Europa », scrive L’Inkiesta.
Cosa prevede il Patriot Act USA che reclama, anche per noi, Di Maio
Per comprendere la gravità delle parole di Luigi Di Maio, occorre sapere quali siano i poteri dei corpi di polizia indicati nell’originale Patriot Act made negli Stati Uniti.
Questa è una legge controfirmata dal presidente George Bush nel 2001, che consente ai famigerati corpi di spionaggio americano (CIA, FBI, e NSA), senza alcuna autorizzazione della magistratura, in maniera indiscriminata « di effettuare intercettazioni telefoniche [di massa, NdR], l’accesso a informazioni personali e – perfino – il prelevamento delle impronte digitali nelle biblioteche ». Tale norma, « permetteva all’FBI, alla CIA e altre autorità di pubblica sicurezza di chiedere le intercettazioni e il traffico Internet ai provider, senza un mandato della magistratura e una notifica ai diretti interessati del materiale acquisito ».
Insomma, la privacy dei cittadini totalmente messa in ginocchio con tutte i consegunti rischi.
Quello che fa tremare, non è la semplice esternazione dell’ex-bibitaro dello Stadio San Paolo di Napoli, ma che questa venga ripresa, in sostanza, da altri altri ben più potenti personaggi.
Ferrara (M5S) e il presidente Macron : controllare internet e rifondare Schengen!
Tra tutti, la parlamentare europea Laura Ferrara (M5S), che, con un post sul “Blog delle Stelle”, sostiene la necessità dell’attivazione dei più « sofisticati strumenti tecnologici presenti ». Esplicitamente, la parlamentare europea richiede « sorveglianza, individuazione e rimozione di contenuti online ».
Naturalmente, la Ferrara chiede anche « un grande provvedimento che metta al centro la difesa dei valori europei ». Chiaramente si riferisce alla lotta all’islamismo, non sapendo che proprio l’Unione Europea riconosce nella religione islamica uno dei fondamenti della cultura del continente.
Anche in tal senso può essere vista la sua proposta di « sospensione della libera circolazione dei cittadini ».
Sul tema è da tempo impegnato il presidente francese Emanuel Macron, altro elemento che ha notoriamente scarsa dimistichezza con la democrazia.
« Rafforzare i controlli alle frontiere italiane e spagnole », e, più in generale « rifondare Schengen », sono le parole d’ordine scritte da Macron su Twitter. Il presidente francese ha anche chiesto di « rinforzare i dispositivi giuridici » [i poteri della polizia a discapito dei diritti dei cittadini, NdR], controllare internet così da cancellare i contenuti non graditi al regime con la scusa della lotta al terrorismo.
I tempi che vengono si prevedono sempre più bui.
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Note:
[1] Il 29 ottobre 2020, un tunisino di 21 anni proveniente dall’Italia ha ucciso tre persone nei pressi della cattedrale di Notre-Dame nel centro di Nizza. Naturalmente, si è subito gridato all’attentato “terrorista islamista”. Non si sono attese indagini più approfondite.
[2] il 3 novembre 2020, un giovane AUSTRIACO di 20 anni avrebbe ucciso 4 persone e ferito un’altra decina a colpi di pistola e coltello a Vienna. I primi spari si sarebbero sentiti nei pressi di una sinagoga anche se non è stato confermata come sede dell’attacco. Al di la delle rivendicazioni [della rediviva ISIS, secondo la stampa, NdR], anche qui sembra un attentatore solitario.
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