Giornata della libertà di stampa. Cosa festeggiare?

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Proprio mentre il colosso globale Youtube cancella il canale d’informazione Byoblu [1], mentre si scopre che la Procura della Repubblica di Trapani intercetta le comunicazioni di giornalisti non indagati [2], mentre in una piccola cittadina del sud Italia, Trapani, un sindaco targato PD querela, tutti in un colpo, tre giornalisti [3], giunge la “Giornata internazionale della libertà di stampa”.

L’evento è stato celebrato ieri, lunedì 3 maggio, ma con scarsa risonanza.

Giuseppe Giulietti, il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, ha colto l’occasione per incontrare il presidente della Camera Roberto Fico. A questi ha consegnato « il dossier sui giornalisti intercettati dalla procura di Trapani, sui cronisti minacciati, sulle querele bavaglio e sull’equo compenso degli ultimi, perché non è possibile che ci siano giornalisti che guadagnano cinque euro » [4].

Nel corso di una manifestazione celebrativa svoltasi a Trento, il sindaco Franco Ianesselli, ha sostenuto che « fare buona informazione significa rafforzare la democrazia. E la qualità di una democrazia si misura anche dal livello di libertà dei giornalisti, che hanno il dovere di fare le domande scomode al potere » [4].

Poter fare « domande scomode al potere », ed ottenere risposte, dovrebbero essere la norma nel nostro Paese. Ma, certamente a Trapani, non lo è. Chi fa domande, finisce in Tribunale.

Commemorando l’evento della “Giornata internazionale della libertà di stampa”, il Segretario Generale dell’ONU António Guterres ha dichiarato: « un giornalismo libero e indipendente rappresenta il nostro più grande alleato nella lotta alla disinformazione e alle false notizie » [5].

Una frase fatta che però conduce ad una verità: per sillogismo, il giornalismo non indipendente produce un’informazione falsa e parziale.

Quella di Guterres tuttavia, è un’affermazione incompleta.

Per godere di un’informazione libera, oltre che l’indipendenza dal potere politico ( difficile nei piccoli centri dove stampa e giornalisti vivono di pubblicità istituzionale e incarichi negli staff del sindaco ), serve un reale pluralismo ovvero non tanti giornali, ma tanti editori a loro volta indipendenti.

La stampa è libera dove ubbidisce alla “Dichiarazione di Windhoek

A spiegarcelo, 30 anni fa, il 3 maggio del 1991, fu la dichiarazione sottoscritta congiuntamente dall’ONU e dall’UNESCO a Windhoek in Namibia.

Nella “Dichiarazione di Windhoek” [6], ai punti 2 e 3, si leggeva che:

  • « Una stampa indipendente è quella su cui i poteri pubblici non hanno né il controllo politico o economico né il controllo del materiale e delle attrezzature necessarie per la produzione e la distribuzione di giornali, riviste e periodici »;
  • « Una stampa pluralista dovrebbe essere intesa come l’eliminazione di monopoli di qualsiasi tipo e l’esistenza del maggior numero possibile di giornali, riviste e periodici che riflettono la più ampia gamma possibile di opinioni della comunità ».

In sostanza, non c’è libertà di stampa, neanche nei cosiddetti paesi democratici, ove non siano presenti contemporaneamente:

  • indipendenza dai poteri pubblici,
  • e un ampia pluralità di editori.

In conclusione, se l’informazione dipende dal precario sostegno pubblico, se manca effettivo pluralismo ma ci sono solo tanti giornali fotocopia delle dichiarazioni del potente di turno, se i giornalisti sono frequenti vittime della minaccia della querela, non c’è libertà di stampa e non c’è democrazia.

La scelta resterà solo tra “Scrittori salariati o ingoiatori di pillola blu” [7].

Fonti e Note:

[1] FronteAmpio, 18 aprile 2021, “Dopo il “caso Byoblu”, regolamentare Youtube!”.

[2] FronteAmpio, 9 aprile 2021, “La Procura di Trapani spia/va i giornalisti”.

[3] NataleSalvo, 13 aprile 2021, “Tranchida fa filotto querelando 3 giornalisti”.

[4] FNSI, 2 maggio 2021, “Giornata della libertà di stampa, Giulietti a Trento: «Chi colpisce i cronisti colpisce il diritto di essere informati»”.

[5] ONU, 2 maggio 2021, “Videomessaggio del Segretario Generale per la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa 2021”.

[6] UNESCO, “Déclaration de Windhoek sur le développement d’une presse africaine indépendante et pluraliste”. [PDF, in FRA: Dichiarazione di Windhoek ]

[7] NataleSalvo, 17 aprile 2021, “Scrittori salariati o ingoiatori di pillola blu?”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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