Ogni italiano spende 512 euro medi annui in farmaci
La spesa farmaceutica pubblica, con 23,4 miliardi, rappresenta il 18,9% della spesa sanitaria pubblica.
E’ uno dei dati che emergono dal “rapporto farmaci in Italia” [1] presentato lo scorso 23 luglio in un incontro a cui era presente il ministro della sanità Roberto Speranza.
Intervenendo ai lavori, il ministro ha dichiarato che « con la stagione pandemica, le politiche del farmaco hanno assunto una clamorosa centralità » e che, in questo settore, occorre superare i « tetti di spesa » [2].
Curare è meglio che prevenire, si potrebbe insomma dire parafrasando l’affermazione del rappresentante del governo italiano.
Un’affermazione che certamente fa piacere alle multinazionali del farmaco.
I medici imbottiscono di farmaci gli anziani e i giovani
Dal rapporto emerge anche che « nel 2020, poco più di 6 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di farmaci. In particolare la popolazione con più di 64 anni ha assorbito oltre il 60% della spesa e circa il 70% delle dosi ».
Anche i giovanissimi vengono imbottiti di farmaci da pediatri e genitori ansiosi: « il 35,7% della popolazione pediatrica ha ricevuto nel 2020 almeno una prescrizione di farmaci (il 46,4% dei bambini nella fascia di età prescolare) ».
In totale, al lordo del contributo statale, « nel 2020, la spesa farmaceutica totale è stata di 30,5 miliardi di euro, di cui il 76,5% è rimborsata dal SSN. In media, per ogni cittadino, la spesa ammonta a 512 euro (391,7 euro spesa SSN) ».
E’ interessante notare che, contemporaneamente, in Svizzera viene pubblicato un rapporto guidato dall’Isle of Man Hospital e dall’Università di Berna e pubblicato sul British Medical Journal – di cui da notizia il giornale Le Temps [3] – secondo il quale « i pazienti anziani con diverse malattie croniche potrebbero prendere meno farmaci senza che le loro condizioni peggiorino. Quasi il 90% di loro riceve farmaci inutili o inappropriati ».
Ricerca che confermerebbe l’assioma: i farmaci sono spesso solo prescritti per soddisfare la pressione di Big Pharma e le richieste dei pazienti illusi dalla propaganda televisiva.
Quali sono i farmaci più usati in Italia
« Per farmaci di classe C a carico del cittadino, le benzodiazepine [ ansiolitici, NdR], contraccettivi e farmaci utilizzati nella disfunzione erettile [ Viagra, Cialis, NdR ] si confermano le categorie a maggiore spesa. Considerando solo i farmaci di automedicazione, i primi principi attivi per spesa sono diclofenac [antidolorifico, NdR], ibuprofene [anti-allergico, NdR] e paracetamolo [anti-febbre come la Tachipirina, NdR] ».
« I farmaci cardiovascolari hanno rappresentato la classe terapeutica a maggiore spesa (49,05 euro pro capite) e consumo (484,7 DDD) nel canale della convenzionata ».
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Fonti e Note:
[1] il Rapporto Nazionale 2020 “L’uso dei Farmaci in Italia”, realizzato dall’Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali (OsMed) dell’AIFA.
[2] AIFA, 23 luglio 2021, “Rapporto Nazionale OsMed 2020 sull’uso dei farmaci in Italia”.
[3] Le Temps, 13 luglio 2021, “Près de 90% des patients âgés reçoivent des médicaments inutiles ou inappropriés”.
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