Cub: fermare vessazioni contro non vaccinati, abolire greenpass
« Nessuno sembra ricordarsi che, da un lato, il coronavirus Sars circola ancora e, dall’altro, decine di migliaia di italiani, sanitari, docenti, poliziotti e militari, lavoratori over 50, sono sospesi dal lavoro e dallo stipendio ».
La denuncia è di Natale Salvo, rappresentante del sindacato CUB della provincia di Trapani.
« Ciò accade – spiega il sindacalista – perché da due settimane la propaganda a sostegno delle vaccinazioni anti Covid, promossa dal consueto terrorismo informativo, è cessata per fare spazio alla propaganda bellicista anti-Russia ».
« Il 31 marzo cessa l’illegale “emergenza sanitaria” ma non cessano le vessazioni a carico di queste decine di migliaia di lavoratori, alcuni nostri iscritti, che hanno fatto una scelta diversa ma legittima da quella degli altri cittadini ».
Il greenpass solo arma di ricatto e per far ammalare chi l’ha
« La tessera verde, all’americana denominata “greenpass”, non ha e non ha mai avuto alcuna funzione sanitaria ma di semplice ricatto: o ti vaccini, o muori di fame! », insiste Salvo.
Il sindacalista della CUB poi spiega: « Lo scorso 4 marzo, l’ISS, cioè l’Istituto Superiore di Sanità, ha diffuso la relazione aggiornata sull’andamento dell’infezione Covid che è tutt’altro che scomparsa. I dati parlano da soli: nell’ultimo mese, il 56% dei ricoverati in terapia intensiva sono vaccinati (1.188 esattamente). Neanche dalla morte salvano i farmaci di Pfizer e Moderna: dei circa 9.000 decessi dell’ultimo mese, 300 medi al giorno, 5.838 cioè il 65% sono vaccinati ».
« Il greenpass, in definitiva – conclude Salvo –, serve solo a far ammalare chi ce l’ha perché è più portato, come spiega ancora l’ISS nel suo rapporto, “a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio” ( recarsi in bar, ristoranti, pizzerie, palestre, scuole di danza, etc). Il greenpass che sia “base” o “rafforzato”, quindi, va solo subito abolito ».
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