Bauman: Droni, i colibrì che rendono la guerra allettante
«Gli eserciti permanenti (miles perpetuus) devono col tempo interamente cessare. Essi, difatti, sono minacce incessanti di guerra agli altri Stati, trovandosi ognora pronti a scendere in campo armati di tutto punto; […], e sono causa di un reciproco aizzarsi a guerre aggressive onde liberarsi dal gravame di cui sono colpa; le spese infatti che vi si impiegano in tempo di pace divengono più opprimenti d’una breve guerra; […] Ben diversa cosa è l’esercitarsi volontario e periodico dei cittadini alle armi, per agguerrirsi a difender la patria dalle aggressioni».
Così scriveva, nel 1795, l’illuminista tedesco Immanuel Kant nel III degli articoli preliminari della sua opera «La Pace Perpetua» (nota 1).
Al contrario, purtroppo, anche in Italia, da poco più d’un decennio, è avvenuta «l’istituzione del servizio militare professionale» (nota 2) (Governo Amato II, centrosinistra, ministro della difesa Sergio Mattarella) e, successivamente (Governo Berlusconi II, centrodestra, ministro della difesa Antonio Martino), la «Sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva» (nota 3) in data 31 dicembre 2004.
Dal militare professionale al robot, o al drone, il passo non è poi così lungo.
Il pensiero di Bauman sugli eserciti del futuro
Questo brano, tratto dal libro «Liquid Surveillance. A Conversation» pubblicato nel 2013 da David Lyon e Zygmunt Bauman, evidenzia come Kant avesse decisamente ragione.
[…] parlava dello spettacolare aumento del numero dei droni, con dimensioni paragonabili a quelle di una libellula o di un colibrì, in grado di posarsi su un davanzale e progettati «per essere invisibili anche quando li abbiamo davanti gli occhi».
I droni faranno entrare la guerra nell’ «era post-eroica», ha affermato Peter Baker, professore di etica alla United States Naval Academy (nota 4).
Amplieranno ulteriormente lo «sganciamento» già in atto «tra l’opionione pubblica americana e la guerra»; in altri termini, faranno un altro passo da gigante (il secondo, dopo la sostituzione dell’esercito di leva con forze armate professionali) verso l’obiettivo di rendere la guerra invisibile alla nazione nel cui nome viene combattuta la guerra stessa (nessuno dei suoi cittadini rischierà la vita), rendendola dunque più facile e allettante, grazie anche alla quasi totale assenza di danni collaterali e di costi politici.
[bctt tweet=”rendere la #guerra invisibile alla nazione nel cui nome viene combattuta la guerra stessa, rendendola dunque più facile e allettante” username=”fronteampio”]
I droni di nuova generazione vedranno tutto ma resteranno comodamente invisibili.
Non ci sarà dove rifugarsi per non essere spiati [o uccisi, NdR]: per nessuno.
Persino i tecnici che inviano i droni rinunceranno a controllarne i movimenti, nemmeno loro saranno più in grado di rendere un oggetto immune a una eventuale sorveglianza: i droni «nuovi e migliori» saranno concepiti per volare per proprio conto, seguendo itinerari a loro scelta in momenti a loro scelta.
Una volta messi in esercizio nelle quantità previste, non ci sarà limite alle informazioni che forniranno.
Nessuno sarà mai certo se o quando un «colibrì» si poserà sul suo davanzale.
Un esempio di cosa possono e potrebbero fare i droni.
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NOTE:
(nota 1) – Scarica qui il PDF integrale de «La Pace Perpetua»
(nota 2) – Istituzione esercito professionale (art. 3 della Legge 14 novembre 2000, n. 331)
(nota 3) – Sospensione leva militare (art. 1 della Legge 23 agosto 2004, n. 226)
(nota 4) – Sito USNA
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