L’Unione Popolare? No, la Sinistra si divide in quattro
Lo scorso 9 luglio, in uno strapieno teatro di Roma, è stato presentato il progetto di “Unione Popolare” delle Sinistre.
Del progetto “Unione Popolare”, al momento, fanno parte però solo soggetti politici quali il partito della Rifondazione Comunista, il movimento Potere al Popolo e l’ex magistrato Luigi De Magistris ( già di fatto designato “capo politico” ).
L’ “Unione”, insomma, è solo un auspicio.
Da Unione Popolare a Unità Popolare il passo sarebbe breve, ma …
In precedenza, il primo luglio, nell’Aula della sala stampa della Camera dei Deputati, altri soggetti, di minore rappresentatività ma non per questo di minore dignità politica, avevano presentato il progetto dell’ “Unità Popolare” [1]. Una presentazione boicottata e censurata dalla stampa di regime, come denuncia il PMLI.
Alla proposta, lanciata dalla “Confederazione della Sinistra” guidata da Marco Morosini, hanno aderito, tra gli altri, soggetti di matrice comunista quali il Partito dei CARC guidato da Pietro Vangeli, il PMLI e il Partito Comunista Italiano di Mauro Alboresi.
Programmi e visioni simili, quelli tra “Unità Popolare” e “Unione Popolare“, ma manca la volontà di sintesi e di “Unione” sembra.
D’altro canto non è facile: “Confederazione della Sinistra” contesta a Rifondazione la mancanza di coerenza dato che, localmente, spesso si allea col Partito Democratico ( in ultimo alle Comunali di Palermo del 12 giugno ).
“Nuove Energie” e vecchi desideri di poltrone e compromessi
L’indomani, il 2 luglio, in una sala conferenze romana, la Sinistra Italiana dell’ex Rifondazione Nicola Fratoianni e i Verdi di Angelo Bonelli ed Eleonora Evi annunciavano l’ennesima “Unione” elettorale di sinistra cui era stato imposto però il nome di battezzo “Nuove Energie” [2].
I Comunisti “Sovranisti”, la nuova idea di Marco Rizzo
Nel frattempo, il 25 giugno, il Comitato Centrale ( composto solo da Marco Rizzo e sette altri sconosciuti soggetti ) del Partito Comunista di fatto aveva deliberato [3] la nascita di una “Unione” elettorale con due partiti sovranisti.
Si tratta di “Ancora Italia” (costituita anche da fuoriusciti di Vox Italia), il partito dell’ideologo Diego Fusaro presieduto dal giornalista Francesco Toscano ( del canale YouTube “Visione Tv” ), e di “Riconquistare l’Italia” presieduto da Stefano D’Andrea. Alla coalizione potrebbe aderire anche il gruppo parlamentare degli ex grillini denominato “Alternativa”.
Il nuovo soggetto si chiamerebbe “Uniti per la Costituzione”.
La Sinistra divisa sui rapporti col PD e con l’Unione Europea
Insomma di “Unione”, a Sinistra del Partito Democratico, neanche a parlarne.
Una frammentazione, quella della Sinistra, che potrebbe minare la propria credibilità tra il Popolo elettore. Una frammentazione di questa “Unione Popolare”, però, giustificata da nette divisioni di strategia politica su due temi essenziali:
- la posizione rispetto al Partito Democratico ( se considerarlo un alleato e quindi provare a “migliorare” il sistema “da dentro” proponendosi di governare con lo stesso ovvero combattere anche la politica liberista del PD, riconoscendo la sua posizione economica come simile a quella della Destra );
- la posizione rispetto ad un’Unione Europea portabandiera del liberismo e dell’atlantismo ( ovvero se sostenere l’Unione o comunque improbabili modifiche dei Trattati oppure la disdetta dei Trattati e quindi la fuoruscita da “questa” Europa liberista ).
Ma è stato mai avviato da qualcuno un vero confronto strategico su questi temi?
Sondaggi: l’Unione Popolare fuori dal Parlamento
I sondaggi boccerebbero tuttavia tutte le formula delle quattro “Unioni” [4].
Uno studio di Euromedia [5] dell’8 luglio, analizzando tanto l’attuale sistema elettorale quanto quello proporzionale con sbarramento al 4%, darebbe l’intera Sinistra fuori dal Parlamento salvo il caso di un’aggregazione di “Nuove Energie” col PD nell’attuale sistema maggioritario che consentirebbe a questa formazione di “portare a casa” 14 deputati e 7 senatori.
Ma, se in Parlamento accedono solo le due facce del liberismo ( la Destra e il Partito Democratico e i suoi alleati minori ) e nessuna minoranza politica anti-sistema, è ancora lecito sostenere che siamo in Democrazia?
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Fonti e Note:
[1] PMLI, 6 luglio 2022, “I media del regime capitalista neofascista disertano l’evento storico. Presentato Unità Popolare alla Sala stampa della Camera dei deputati”.
[2] Sinistra Italiana, 28 giugno 2022, “Nuove Energie Ci vediamo a Roma!”.
[3] Il Partito Comunista, 26 giugno 2022, “Risoluzione del CC del PC del 25.06.2022”.
[4] BiDiMedia, 15 luglio 2022, “Sondaggio BiDiMedia – 14 Luglio: crollano Lega e M5S, boom di FdI. Cala la fiducia in Draghi”.
[5] BiDiMedia, 14 luglio 2022, “Sondaggio Euromedia: FdI In testa, Centrosinistra indietro di 10 punti. Col proporzionale solo 6 partiti in Parlamento”.
Secondo un sondaggio recente sondaggio diffuso il 14 luglio e realizzato da BiDiMedia, “Nuove Energie” sarebbe accreditata di un 4% ( la somma dei valori dei due partiti che la compongono come da sondaggio del precedente 14 aprile ); tuttavia raggiungerebbe solo il 3% secondo il sondaggio di “Termometro Politico” dell’8 luglio [6].
BiDiMedia, poi, accrediterebbe “Uniti per la Costituzione” di Marzo Rizzo di uno 0,7% ( data invece al 2% da “Termometro Politico” ).
Solo l’1%, invece, per “Unione Popolare” di Luigi De Magistris sempre secondo BiDiMedia ( uno 0,3% in meno rispetto la somma dei singoli partiti rilevata dal sondaggio BiDiMedia del 14 aprile precedente [7] ).
“Unità Popolare” non sarebbe individualmente considerata dai sondaggisti.
Dati, comunque, estremamente aleatori considerando un’area dell’astensione / indecisione calcolata nel 40% dai sondaggisti di BiDiMedia.
[6] Sondaggi Politico Elettorali.
[7] BiDiMedia, 14 aprile 2022, “Sondaggio BiDiMedia – 14 Aprile: crescono PD e FdI, crolla il M5S. Lega stabile”.
“Si tratta di “Ancora Italia” (ex Vox Italia)”. Non è esatto. Non è Vox Italia (tuttora operativa) che ha cambiato nome. Semplicemente alcuni fuoriusciti da Vox hanno fondato Ancora Italia.
Grazie in anticipo per la dovuta rettifica.
Giovanni
In merito a questo sintetico ma approfondito articolo, faccio presente che Unità Popolare non è un cartello elettorale e non è un soggetto destinato a presentarsi alle elezioni ma un laboratorio politico avente forma di coordinamento tra forze diverse, finalizzato alla verifica delle condizioni per la costruzione di un fronte di azione comune contro il governo Draghi, in prima istanza, e per l’elaborazione di una valida alternativa al sistema capitalistico, come orizzonte strategico; “uniti nella protesta, uniti nella proposta” è lo slogan che riassume la nostra posizione. L’appello di Unità Popolare è quindi rivolto a tutti gli organismi (partiti, sindacati di base, associazioni, collettivi, comitati, ecc.) disponibili a confrontarsi, nel riconoscimento reciproco della totale autonomia politica, ma che siano fedeli a pochi semplici valori, primi tra tutti quello della lotta al neoliberismo e quello dell’antifascismo, e quello dell’impegno per l’affermazione delle parti più avanzate della Costituzione nata dalla Resistenza come tappa intermedia per la edificazione di un ordinamento di stampo ecosocialista. Inoltre, a fronte del populismo sovranista, manifestazione dello sciovinismo patologico delle destre, affermiamo il principio democratico della sovranità popolare.
In merito alle citate questioni “divisive”:
– Unità Popolare si esprime contro qualsiasi anche remota ipotesi di rapporto con il PD in quanto partito asservito all’algocapitalismo ed al liberismo globalista;
– UP è per il totale smantellamento dell’UE affinché venga sostituita da un organismo di mutua collaborazione tra i popoli del continente.
Infine, alcuni dei partiti menzionati sono stati contattati da subito per entrare a far parte, con pari dignità di tutti gli altri, di Unità Popolare ma, come risulta evidente anche dall’articolo, hanno preferito scorciatoie che, a nostro modesto parere, vedranno gli stessi infausti esiti di precedenti esperienze di aggregazione di scopo esclusivamente elettoralistico con fusioni federative a freddo, arcobaleni calati dall’alto, leadership autoproclamate e sonoramente bocciate dal potenziale elettorato.
Unità Popolare
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