9 milioni di morti annui per l’inquinamento dell’aria

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Sono 6.508.521 i morti di Covid nel mondo, dall’inizio della pandemia, secondo l’OMS [1]. Poco più di due milioni all’anno.

Per chi è impressionato da questo dato ne forniamo uno meno conosciuto ma più drammatico: « oggi l’inquinamento è la principale causa di patologie e morti premature al mondo. E’ responsabile di nove milioni di decessi nel [solo] 2015 » [1].

La biologa Fiorella Belpoggi [2] ha firmato un articolo sul periodico associativo che puntualizza questa ed altre utili informazioni.

Queste informazioni sono tratte dal rapporto “The Lancet Commission on pollution and health” [3].

I costi inquinamento: malattie e costi sanitari

In breve, l’articolo della Belpoggi sintetizza che « le principali sorgenti di inquinamento industriale sono rappresentate da:

  • autoveicoli [soprattutto i diesel, NdR],
  • industrie ( chimiche e raffinerie ),
  • impianti di riscaldamento,
  • inceneritori o termovalorizzatori, discariche,
  • incendi,
  • concimi e fertilizzanti utilizzati in agricoltura ».

In particolare, in Italia « dagli autoveicoli circolanti deriva circa il 50% delle emissioni inquinanti atmosferiche. L’Italia è la nazione dell’Unione Europea con più automobili in rapporto alla popolazione ».

La biologa rappresenta due costi rappresentati dall’inquinamento dell’aria; dapprima quello riguardante la salute: « la correlazione più forte è stata trovata fra inquinamento da PM 2,5 e le malattie cardiovascolari e polmonari ( ipertensione, aritmie, broncopmeumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e il cancro del polmone ) ».

Ma « l’inquinamento costa. Le malattie correlate all’inquinamento comportano un forte innalzamento dei costi sanitari, fino all’1,7% nei Paesi ad alto reddito e fino al 7% nei Paesi a basso e medio reddito ».

Belpoggi: Meno quantità, meno promozione, meno consumismo

Dalla denuncia del problema, in conclusione dell’articolo la dottoressa Fiorella Belpoggi passa a proporre una soluzione che ha impatto sulla produzione di beni.

« Vanno completamente demoliti i miti del consumismo che trasforma risorse preziose in rifiuti tossici e materie prime in scorie », scrive.

« Per fare ciò – spiega -, bisogna innanzitutto emanciparsi

  • dalla pressione esercitata dall’industria in termini di promozione di prodotti superflui,
  • e dai modelli consumistici che ci vengono proposti attraverso il cinema, la televisione, la rete ».

Ma la dottoressa Fiorella Belpoggi avverte: « per raggiungere questo obiettivo la società deve avvalersi del contributo scientifico di organismi indipendenti e non delle opinioni di “esperti” asserviti ».

Fonti e Note:

[1] Bio’s, aprile 2019, “Tira davvero una brutta aria” di Fiorella Belpoggi (pagg. 16-21).

[2] Dr.ssa Fiorella Belpoggi, biologa bolognese, membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Medici per l’Ambiente, Direttrice dell’Area Ricerca del Centro di Ricerca sul Cancro “Cesare Maltoni” dell’Istituto Ramazzini.

[3] Lancet, “The Lancet Commission on pollution and health”, 20 ottobre 2017.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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