Droga persino nei succhi dei frutta?
Un additivo presente in un succo di frutta in polvere conterrebbe il Pyrazoles, un alcaloide che comporterebbe un effetto di “estasi”; la “nuova droga” circola persino nelle scuole primarie e medie.
L’azienda algerina Promasidor, che produce il succo “Amila”, venduto in 30 paesi, si è premurata di assicurare che il suo prodotto è « conforme alle norme sanitarie » [1].
Il problema sarebbe tuttavia dovuto ad un uso non conforme del succo distribuito in polvere. I ragazzi, infatti, piuttosto che versare la polvere nell’acqua per ricavarne la bevanda, la snifferebbero ricavandone l’effetto psicoattivo.
Sui social, Mustapha Zebdi, dell’associazione di tutela dei consumatori Apoce, ha confermato: « il forte aroma che esiste in questo prodotto, e in altri prodotti simili, attira i bambini » [2]. Tuttavia, a suo avviso, il vero problema sarebbe rappresentato da « la scuola, la moschea, la società » che non svolgono il loro ruolo educativo.
In verità, sarebbe da porre più attenzione agli additivi “addensanti” E466 ed E415 presenti in questo come in diversi altri prodotti alimentari che danneggerebbero il bioma intestinale.
Ma le etichette chi le legge e comprende?
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Fonti e Note:
[1] TSA, 14 dicembre 2022, “Faut-il interdire la vente d’Amila aux enfants ?”.
[2] Facebook, 8 dicembre 2022, profilo Mustapha Zebdi.
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