Nostalgia Malthus: si vuole dimezzare popolazione
« L’umanità ha raggiunto martedì 15 novembre il traguardo degli otto miliardi di abitanti sulla Terra. Saremo 9,7 miliardi entro il 2050, secondo le proiezioni delle Nazioni Unite. L’ONU prevede un “picco” a 10,4 miliardi negli anni 2080 e stagnazione fino alla fine del secolo » [1].
Questi dati hanno aperto in Francia in intenso dibattito.
Un tema filo Malthus che, durante l’epidemia Covid-19, era stato sollevato anche in Italia.
E’ assolutamente folle avere figli: dobbiamo tornare 4 miliardi
Denis Granier, presidente dell’associazione Démographie Reponsable [1], che si batte per l’autolimitazione della natalità, vorrebbe « che la popolazione iniziasse a diminuire per tornare a un numero sostenibile per l’ambiente. Per noi questo numero è la metà di quello che siamo oggi » [2].
In altre parole, Denis Garnier ritiene necessario tornare al più presto a quattro miliardi di esseri umani sulla Terra.
Alice Rallier, altro membro di Démographie Reponsable, rincara la dose: « Al momento, è assolutamente folle avere figli »! Alice, spiega, « ha scelto di sottoporsi a permanente sterilizzazione chirurgica per sentirmi in colpa per aver partorito un bambino in questo pasticcio » [5].
Una decisione, secondo un sondaggio de The Lancet, condivisa dal « 39% dei giovani dai 16 ai 25 anni che sono “titubanti ad avere figli” perché preoccupati per il cambiamento climatico » [5].
« La genitorialità come un approccio “egoistico” », secondo Verena Brunschweiger, autrice tedesca anti-natalista.
Visione obsoleta filo-Malthus con sfumatura razziste
« Un semplice aggiornamento delle tesi di Malthus » [3], replica l’Union Communiste Libertaire [4].
Che aggiunge: « visione era già obsoleta cinquant’anni fa »!
« E’ implicito, quando si parla di crescita della popolazione mondiale, si parla della “minaccia della bomba demografica africana” », denuncia l’Union Communiste Libertaire.
La « paura della crescita della popolazione è legata al fatto che l’Africa vorrà modellare il suo tenore di vita su quello dell’Europa, che è una grande emettitrice di CO2 », precisano. L’UCL conferma: si tratta di « sfumature razziste insite nelle tesi neo-malthusiane ».
Gli anarco comunisti rilevano come Démographie Reponsable abbia nel proprio logo « un preservativo »!
L’UCL ancora tranquillizza: « il rapporto Meadows [6], la pietra angolare del lavoro sui limiti alla crescita, teneva già conto dei cambiamenti climatici » e non rilevava la necessità di intervenire sulla natalità piuttosto suggeriva « la necessità di arrestare la crescita economica »!
« I ricercatori hanno stimato nel 1972 che la crescita sarebbe crollata a partire dal 2020. Questa previsione si rivela complessivamente corretta », chiosa la rivista Science et Avenir [7].
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Fonti e Note:
Credits: Foto di Jonathan Borba su Unsplash
[2] FranceInfo, 15 novembre 2022, “”C’est une aberration écologique”: quand des Français préfèrent ne pas avoir d’enfant pour protéger la planète”.
[3] Wikipedia, Thomas Robert Malthus, “An essay of the principle of the population as it affects the future improvement of society” (1798).
« Da rigido pastore anglicano ipotizza anche un “controllo preventivo” da parte dell’uomo, ma basato solo sulla “castità” ». Malthus immagina anche una « forma di “controllo successivo” » basato su « periodiche carestie con conseguenti epidemie ».
Come soluzione al problema propone anche di mantenere bassi i salari; appena sufficienti « per soddisfare le esigenze ritenute fondamentali ». « Fino al salario di sussistenza non ci si sposa, né si fanno figli », spiegava.
[4] Union Communiste Libertaire, 25 dicembre 2022, “Contre-tribune: Néomalthusiens en roue libre”.
[5] Sud Ouest, 8 novembre 2022, “Face à l’explosion démographique, ils renoncent aux enfants pour sauver le climat”.
[6] Wikipedia, “Les limites à la croissance” (1972), conosciuto come il rapporto del Club di Roma o Rapporto Meadows – dal nome degli autori -, spiega che il vero problema è rappresentato dal « consumo eccessivo di risorse naturali che può portare a una crisi economica duratura e, di conseguenza, la popolazione diminuirà a causa della mancanza di cibo o, come in passato, a causa di conflitti armati ».
[7] Science et Avenir, 3 marzo 2022, “Il y a 50 ans était publié le rapport Meadows, premier cri d’alarme pour la planète”.
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