Abdullah Öcalan: da Palermo lanciato appello per liberazione
L’associazione “Palermo Solidale con il popolo Kurdo – Rete Kurdistan Italia”, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Palermo lo scorso 10 ottobre, ha « ribadito l’appello ai governi nazionali ed europei per la libertà di Abdullah Öcalan, leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) arrestato e tenuto prigioniero ormai da 24 anni, gli ultimi dei quali in totale isolamento » [1].
Ocalan è l’ideologo e l’attuatore in Kurdistan del “confederalismo democratico” teorizzato in precedenza da Murray Bookchin.
Nell’incontro « sono stati sottolineati i diritti negati al popolo curdo vittima ogni giorno di interventi violenti da parte del governo di Ankara, soprattutto in materia di libertà personale e di libertà delle donne ».
« A questo va aggiunto che in Iraq del nord e in Siria del Nord l’esercito turco opera quotidiani blitz militari, bombarda con aerei e colpisce con l’artiglieria città e villaggi curdi mietendo decine di vittime », è stato spiegato nell’incontro.
L’iniziativa di Palermo ha fatto da battistrada a quelle organizzate in altre 15 città italiane, a partire da Roma Milano Torino Bologna, Genova e Bari, e in altre 76 di tutta Europa che aderiscono all’appello internazionale per ridare la libertà ad Öcalan.
La vicenda Öcalan : dal respingimento di D’Alema, al rapimento a Nairobi
La storia ci ricorda come il 12 novembre 1998 e si consegnò Abdullah Öcalan alla polizia italiana, contando di ottenere l’asilo politico; ma, sotto pressione del governo turco, né il guardasigilli Di Liberto né il primo ministro D’Alema lo concessero, in piena violazione degli articoli 10 e 26 della Costituzione italiana, che regolano il diritto d’asilo e vietano l’estradizione in relazione a reati politici, specie in Paesi dove vige la pena di morte o sono lesi i diritti umani.
Il governo di Massimo D’Alema (PDS, poi Partito Democratico) si macchiò qualche mese dopo dei bombardamenti su Belgrado.
Il trasformismo di D’Alema fu poi “svelato” dal comunista Paolo Ferrero.
Tornando alla storia di Öcalan, il 16 gennaio 1999, dopo 65 giorni di permanenza in Italia, egli fu convinto a lasciare il nostro Paese e a partire per Nairobi in Kenya. Lì, il 15 febbraio 1999 venne rapito dagli agenti dei Servizi segreti turchi e portato in Turchia dove da allora è sottoposto ad un regime di carcere duro di massima sicurezza presso la prigione dell’isola di Imaril nel Mar di Marmara.
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Fonti e Note:
Credits: foto di Levi Meir Clancy su Unsplash.
[1] Pressenza, 13 ottobre 2023, Renato Frazzitta, “Appello per la libertà di Öcalan e del popolo curdo”.
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