Eserciti, guerre e clima: un intreccio poco dibattuto
A volte è necessario che l’ovvio venga esplicitato per apparire oltre il velo che copre i nostri distratti occhi e Pagine Esteri l’ha fatto: « una ricerca – scrivono – ha rivelato come nel 2022 il 5,5% delle emissioni globali di carbonio siano state generate dalla macchina bellica » [1].
In particolare, aggiungono, « si parla di oltre 2.750 milioni di tonnellate di anidride carbonica, emesse per le operazioni militari, per mantenere le proprie basi all’estero e per gli spostamenti del personale impiegato negli eserciti ».
« Per un paragone – spiega la ricerca di CEOBS e Scientists for Global Responsibility (SGR) [ scarica il PDF da qui, in ENG ] – nel 2019, le autovetture del mondo complessivamente ne emisero circa 3.200 milioni di tonnellate durante l’uso ». O, ancora, « se gli eserciti del mondo fossero un paese, questa cifra significa che hanno la quarta più grande impronta di carbonio nazionale nel mondo » [vedi immagine articolo, NdR].
Dati e costo in emissioni di Co2 che non includono quelle necessarie agli aiuti umanitari per le popolazioni coinvolte nei conflitti e quelle per la ricostruzione delle infrastrutture distrutte dalle guerre, ricorda sempre il CEOBS, l’Osservatorio sui conflitti e l’ambiente [2].
Pagine Esteri poi constata che, nonostante, ciò, « nell’agenda delle conferenze per il Clima il dibattito sugli effetti della militarizzazione globale sull’inquinamento atmosferico non è mai stato incluso ».
Chiosa quindi infine l’autrice dell’articolo, Valeria Cagnazzo: « se l’orrore umano di massacri e interi genocidi non riesce a fermare i miliardi di dollari che continuano a essere investiti nella macchina bellica, però, è difficile immaginare che possano farlo le tonnellate di anidride carbonica emesse nell’atmosfera ».
Resta tuttavia chiaro un concetto: « la guerra è per lo più improduttiva, consuma risorse preziose e distoglie la forza lavoro dalla produzione e da altri compiti essenziali per il sostentamento umano » [3]. Tuttavia, in proposito, il massimo di cui si sta iniziando a discutere è di « guerre a bassa emissione di carbonio » [3] non certo di pace come soluzione umanitaria e nel contempo ambientale.
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Fonti e Note:
Credits: immagine da sito Ceobs.org
[1] Pagine Esteri, 8 dicembre 2023, Valeria Cagnazzo, “Se demilitarizzare il pianeta è anche una battaglia ecologica”.
[2] CEOBS, 14 giugno 2021, “How does war contribute to climate change?”.
[3] Oxford Academic, International Affairs, marzo 2023, “Low-carbon warfare: climate change, net zero and military operations”.
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