Politiche 2018. Il Populismo? Ha casa nel Centro Destra
Alle politiche del 4 marzo il Centro Destra si presenta con quattro liste (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e UDC) ma con un unico programma. E mi sembra giusto dato che si tratta d’una coalizione.
Il programma è composto da 10 pagine e 10 aree, ognuna delle quali poi suddivisa in un’altra decina di punti. La maggioranza dei punti, però, sono generici e quindi dicono tutto e il contrario di tutto.
Il punto numero 1 del programma è «Meno Tasse».
Tra gli interventi suggeriti emerge la ormai classica (Berlusconi l’annuncia dal 1994 ma non l’ha realizzata quando era al governo) «Flat Tax», ovvero la «Riforma del sistema tributario con l’introduzione di un’unica aliquota fiscale».
Così come proposta, è una mera trovata di propaganda. Lo spiego in “Robin Hood al contrario”.
Con Berlusconi, naturalmente, un condono non si nega a nessuno. La difesa degli evasori rappresenta – da sempre – una componente essenziale del programma del Centro Destra, infatti. E quindi sotto la voce «Meno Tasse» anche una bella «Chiusura di tutto il contenzioso e delle pendenze tributarie».
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Nello stesso solco si inserisce la proposta «Abolizione del limite all’uso del contante».
Interessante, invece, sembra la «Prevalenza della nostra Costituzione sul diritto comunitario, sul modello tedesco (recupero di sovranità)». Interessante, ma a patto che la nostra Costituzione fosse realmente attuata. E oggi non lo è.
In campo sociale sono da giudicarsi positivamente tanto lo «Aumento delle pensioni minime» quanto il «Raddoppio dell’assegno minimo per le pensioni di invalidità».
Nulla da eccepire, in linea di principio, al «Blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti» e al «Rimpatrio di tutti i clandestini». Si chiede il rispetto delle leggi vigenti in maniera d’immigrazione. Bene, sulla carta, anche il «Piano Marshall per l’Africa».
Appare pericolosa – America insegna – la proposta della «Introduzione del principio che la difesa è sempre legittima».
Non condividiamo l’aumento degli «stanziamenti per la Difesa». Parliamo di alcune decine di miliardi all’anno.
Berlusconi e i suoi alleati ritornano, infine, al vecchio cavallo di battaglia delle riforme costituzionali che prevedono, in particolare, la «Elezione diretta del Presidente della Repubblica» e la «Riduzione del numero di parlamentari».
In definitiva, il target dell’elettore medio del Centro Destra – cui sembra puntare il programma – è l’artigiano, l’industrialotto, il piccolo commerciante; sono i militari e le forze dell’ordine; i pensionati e, infine, tutti coloro che vedono nell’immigrato un pericolo.
In sostanza, il Centro Destra ha un programma che va bene per tutti, tranne che per i lavoratori.
Un programma populista. Se i sondaggi indicano questa coalizione vicina alla vittoria, quindi, non stupisce.
Tuttavia non si comprende come coprire in bilancio tutte le maggiori spese indicate in programma se, contemporaneamente, si propaganda il taglio delle tasse! E su questo punto l’elettore dovrebbe aprire gli occhi: la «presa per i fondelli» appare evidente, Berlusconi vuole vendere sia la botte piena che la moglie ubriaca.
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