Flat Tax, associazione articolo 53: E’ incostituzionale!
«I media mainstream stanno provando a sdoganare la parola “Flat Tax”, facendo passare l’idea che la cosa sia corretta o possibile e gettando la palla nel campo dei fondi necessari per attuarla».
A denunciare questa orwelliana situazione è l’associazione nazionale “Articolo 53”.
L’associazione contesta apertamente il dibattito sulla proposta di realizzare in Italia un sistema fiscale proporzionale piutosto che quello progressivo previsto dall’art. 53 della nostra Costituzione.
«Nessuno che dica o scriva che si tratta comunque di una proposizione che va in contrasto con il disegno costituzionale», spiega il portavoce per la Toscana Claudio Mazzoccoli Bonadies.
«Nessuno che descriva gli effetti a breve-medio e lungo termine di questa proposta sul paese e sull’impianto stesso della Costituzione», prosegue.
In definitiva, l’associazione Articolo 53 condanna «la continua pressione sulla popolazione affinché ciascuno trovi e mantenga il suo posto nella fazione che gli tocca: Opulenti o ricchi o poveri o miserabili. La impossibilità di portarsi da una fazione all’altra sembra essere la condizione che si vuole ristabilire».
Se è incostituzionale la flat tax globale di cui si discute, lo sono, naturalmente anche quelle sugli immobili (cedolare secca al 10% o al 21%), quella per i professionisti e partite IVA (attuale regime agevolato forfettario al 15%), la tassazione sugli strumenti finanziari , la “tonnage tax” per le imprese marittime ecc.
Per Mazzoccoli, il pensiero unico somministrato dai media mainstream è da ricollegare al fatto che che la proposta sembra sostenuta «senza distinzione di colore politico perché su questioni di interesse, diciamolo, si trovano sempre d’accordo tutti in uno dei tanti salotti buoni di questo paese».
Articolo 53: La proposta anti flat tax
La proposta politica dell’associazione Articolo 53 va in tutt’altra direzione.
L’associazione non si schiera contro una possibile riduzione del peso fiscale complessivo. Piuttosto, contro una legislazione che inverte la già debole progressività della contribuzione da parte dei cittadini alle spese pubbliche.
In tal senso, tra l’altro, propone «il diritto a dedurre, dal reddito lordo, le spese necessarie per i bisogni che la vita quotidiana richiede». Per esempio, l’associazione sostiene la deduzione delle spese per l’affitto, l’alimentazione, le cure sanitarie, l’istruzione, le spese delle bollette dei servizi idrici, energetici, telefonici o quelle per gli abbonamenti al trasporto pubblico.
L’associazione Articolo 53, oltre che a fare contro-informazione, sta già lavorando per costituire un Comitato anti flat tax.
Commenti più recenti