Al via petizione europea contro Sorveglianza di Massa
Si può firmare. Da mercoledì scorso 17 febbraio è possibile firmare la ICE, la petizione per sostenere presso la Commissione Europea la richiesta di vietare la “sorveglianza di massa”.
In poche ore, sono state già raggiunte quasi le 17.000 firme. Dovranno essere un milione entro i prossimi dodici mesi.
La raccolta delle firme dura un anno ed è possibile accedervi sul sito Web “Reclaim Your Face”. Non si tratta di una normale petizione ma uno strumento ufficiale chiamato “Iniziativa dei Cittadini Europei” (ICE).
Il Partito Pirata: Dimensioni distopiche oggi non intuibili
L’Europarlamentare Pirata Patrick Breyer sostiene, naturalmente, l’iniziativa avviata da un gruppo di 35 associazioni con sede un po’ in tutta Europa. « L’identificazione e il monitoraggio dei cittadini mediante identificatori biometrici – spiega Patrick Breyer – porta la sorveglianza di massa negli spazi pubblici a un nuovo livello, le cui dimensioni distopiche possiamo solo intuire oggi ».
« Le tecnologie di monitoraggio basate sulla valutazione delle nostre caratteristiche corporee individuali, come i tratti del viso o gli schemi di movimento, ci trasformano in codici a barre che possono essere letti sempre e ovunque », aggiunge l’europarlamentare tedesco.
Poi Breyer così conclude il suo comunicato [1]: « Il rilevamento automatico e la segnalazione di comportamenti evidenti crea anche una pressione costante di monitoraggio e regolazione, che è incompatibile con i nostri diritti fondamentali ».
I governi, le forze dell’ordine e le aziende utilizzano dispositivi per la registrazione (come le videocamere a circuito chiuso) e software per il riconoscimento facciale con lo scopo di raccogliere i nostri dati biometrici.
#ReclaimYourFace, il movimento che rappresenta le 35 associazioni promotrici, spiega che con la sorveglianza biometrica di massa « le caratteristiche del corpo registrate vengono confrontate con le voci nei database globali al fine di cercare criminali noti. Un tentativo della polizia federale alla stazione ferroviaria Südkreuz di Berlino ha dimostrato che 99 persone su 100 segnalate come “hit” erano innocenti e sospettate ingiustamente di un reato a causa della tecnologia inaffidabile ».
USA, il caso Parks: 10 giorni di prigione da innocente
Negli USA ci sono già stati i primi arresti di cittadini innocenti basati sull’utilizzo di tecnologie di sorveglianza biometrica [2]. Spiega il quotidiano The New York Times che « Nijeer Parks è stato accusato di aver rubato caramelle in un negozio e di aver cercato di colpire un agente di polizia con un’auto. La polizia lo aveva identificato utilizzando un software di riconoscimento facciale, anche se era a 30 miglia di distanza al momento dell’incidente ».
L’esperienza ha lasciato dei brutti segni sull’uomo : « il signor Parks – aggiunge il giornale – ha trascorso 10 giorni in carcere e ha pagato circa 5.000 dollari per difendersi. Nel novembre 2019, il caso è stato archiviato per mancanza di prove ».
Questo è solo un esempio dei rischi che si corrono con una sorveglianza biometrica di massa che realizzi un database globale. Potremmo, per una somiglianza, essere coinvolti in vicende negative d’ogni genere.
Il rischio, in futuro, è di finire nella rete di algoritmi predittivi, intelligenza artificiale, processi automatizzati.
Non resta che fermarla ora, con una firma.
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Fonti e Note:
[1] Pirati!, 17 febbraio 2021, “#ReclaimYourFace: da oggi si firma l’ECI contro la sorveglianza di massa biometrica”
[2] The New Yok Times, 29 dicembre 2020, “Another Arrest, and Jail Time, Due to a Bad Facial Recognition Match”
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