Analizzare gli accessi al sito con Google Analytics
Un servizio di web analytics gratuito è fornito da Google e consente di analizzare i visitatori di un sito internet con dettagliate statistiche.
Innanzitutto per avere accesso a Google Analytics bisogna possedere un account Google, registrarsi al servizio e inserire l’apposito codice all’interno delle pagine che desideriamo monitorare.
A questo punto, tornando, sulle pagine di Google Analytics, sarà possibile iniziare a rilevare tutta una serie di dati.
I più importanti possono essere considerati:
1) VISITATORI. Oltre al numero dei visitatori (anche diviso per luogo di provenienza), che è ovviamente il dato più oggettivo che indica la quantità di utenti che raggiungono il nostro sito web, sono disponibili gli importantissimi dati anagrafici (età, sesso).
2) DURATA MEDIA DELLA VISITA. È sicuramente un parametro da monitorare poiché aiuta a capire quanto tempo un utente trascorre sul tuo sito e, conseguentemente, quale interesse abbia per i contenuti proposti.
3) REFERRAL. Indica da quali canali di comunicazione (siti esterni, social network, motori di ricerca) arrivano le viste degli utenti.
Un dato che ti indica quali canali, nel tuo caso, funzionano meglio per attirare utenti e quali meno. Suggerisce, in sostanza, su quali intervenire per aumentare le visite.
Un paio di consigli per aumentare le visite sul tuo sito web:
- Inserire i bottoni di condivisione sui social è fondamentale per espandere i propri contenuti e farsi conoscere. Esistono tantissimi plugin WordPress che permettono questa operazione;
- Migliorare il linguaggio e la SEO degli articoli (il titolo SEO, la meta description e le keyword) per aumentare la possibilità di essere rintracciati sui motori di ricerca (il plugin WordPress SEO by Yoast è uno dei più usati per svolgere tale compito).
4) NUMERO PAGINE VISITATE PER VISITA E FREQUENZA DI RIMBALZO. Sono due dati che si leggono assieme. Infatti la frequenza di rimbalzo rappresenta la percentuale di visitatori che hanno abbandonato il tuo sito dalla stessa pagina da cui sono entrati, senza approfondire ulteriormente la navigazione.
È un dato molto importante da tenere sotto controllo, perché ci indica quanto il nostro sito abbia dei contenuti interessanti agli occhi degli utenti. In questo caso, se tale percentuale risulterà bassa vorrà dire che abbiamo scritto contenuti che hanno attirato l’attenzione. Il più delle volte, però, questo dato presenta una percentuale abbastanza alta.
Vediamo dunque alcuni consigli per far “rimbalzare” di meno i nostri utenti:
- Inserire dei link all’interno del post, che rimandino ad altri precedenti propri articoli;
- Inserire alla fine di ogni articolo una serie di altri post pubblicati in precedenza, che sono correlati con l’argomento di quello appena letto (esistono dei plugin WordPress che fanno al caso).
5) PAGINA DI USCITA. È quella pagina che l’utente visita prima di uscire dal sito. Probabilmente prive di link o altri tipi di contenuti interessanti, portano il lettore a uscire perché non ha trovato altro d’interessante.
È proprio su queste che dobbiamo lavorare per aumentare la permanenza di ogni utente sul blog.
6) CONVERSIONI. È data dalla percentuale di visitatori unici che hanno svolto l’operazione obiettivo del sito (acquisto, registrazione, iscrizione alla newsletter, download, ecc.). Un tasso del 2% è considerato positivo.
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