Antisemitismo, antisionismo e critica ad Israele

Antisemitismo, antisionismo e critica ad Israele, c’è una differenza?

L’attualità ci trasmette, da parte dei media dell’impero occidentale ( Oceania, lo chiamiamo in onore a 1984 di Orwell ), la notizia della diffusione di un rigurgito antisemitista. Secondo la tradizione, il termine “semiti” trae origine dalla discendenza di Sem, uno dei tre figli di Noè ( Genesi 5:32). Coi figli di Sem la Bibbia sembra identificare il “popolo eletto” mentre i figli dei suoi fratelli, Cam e Iafet, si sono dispersi in tutta la terra (« da questi fu popolata tutta la terra », Genesi 9:19 ). I figli di Cam, in particolare, avrebbero abitato un territorio che includerebbe l’attuale Palestina.

L’antisemitismo è una forma di razzismo

Fatta questa premessa biblica, a rispondere alla domanda iniziale è quindi giunto, nel 2020, un documento denominato “Dichiarazione di Gerusalemme”.

Qui degli studiosi spiegano che « ciò che è vero per il razzismo in generale è vero anche per l’antisemitismo in particolare ». In altre parole, « è razzista [ e quindi nel caso antisemita, NdR ] fare generalizzazioni negative radicali su una determinata popolazione » [1].

Quindi, ad esempio, « ritenere gli ebrei collettivamente responsabili della condotta di Israele » è antisemita. E ci sembra naturale e logico questo. Infatti, come i non ebrei, gli ebrei costituiscono una popolazione diversificata che non agisce monoliticamente.

Quindi, concludono, non è antisemita, ad esempio:

  • « sostenere la richiesta palestinese di giustizia e il pieno riconoscimento dei loro diritti politici, nazionali, civili e umani, come sanciti dal diritto internazionale »;
  • anche « il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni sono forme comuni e non violente di protesta politica contro gli Stati. Nel caso israeliano non sono, di per sé, antisemiti ».

Per i conservatori, antisemitismo e antisionismo sono sinonimi

Queste nuove “linee guida” giungono ad “aggiornare” quelle della “Dichiarazione di Stoccolma” dell’IHRA ( “International Holocaust Remembrance Alliance” ).

Quest’ultime, più in generale, definivano come antisemita « l’odio verso gli ebrei », ma anche il negare il diritto di « esistenza di uno Stato di Israele », come anche « fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella nazista » [2].

L’ “Anti-Defamation League” (ADL), potente organizzazione sionista, tuttavia assimila « l’antisionismo come antisemitismo » [3].

Come spiega l’ADL, « l’antisionismo è l’opposizione al sionismo, il movimento per l’autodeterminazione e la statualità del popolo ebraico nella sua patria ancestrale, la terra di Israele ».

« L’antisionismo è antisemita, negli intenti o negli effetti, poiché invoca luoghi comuni antiebraici, viene utilizzato per […] demonizzare, denigrare […] tutti gli ebrei », prosegue la Lega Anti Diffamazione.

Ma ci sono gli ebrei anti sionisti

L’ADL ammette, tuttavia, che esistano pure ebrei antisionisti: « ci sono alcuni rari casi di individui che rifiutano il sionismo a causa del loro rifiuto di tutte le forme di stato-nazione, o di sette ebraiche marginali Haredi (ultra-ortodosse) che credono che il giudaismo proibisca la sovranità ebraica nella terra biblica di Israele fino alla venuta del Messia ».

Insomma la materia è complessa, e ognuno tira l’acqua al proprio mulino, ma accampare un fatto gravissimo, l’essere stati tra le vittime – assieme ai rom, ai comunisti, gli omosessuali, etc – dell’Olocausto 70 anni fa, non può essere usato per rifiutare le critica, basata su fatti evidenti, alle politiche di apartheid del contemporaneo governo conservatore di Israele.

I migliori difensori di Israele non sono i criminali con le mani sporche di sangue della destra al governo in quel paese, bensì gli ebrei progressisti che manifestano in tutto il mondo e in specie a New York denunciando il genocidio dei palestinesi compiuto dai propri militari e chiedendo il “cessate il fuoco”.

Fonti e Note:

Credits: Foto di Diana Polekhina su Unsplash

[1] The Jerusalem Declaration On Antisemitism.

Ovviamente, « negare o minimizzare l’Olocausto sostenendo che il deliberato genocidio nazista degli ebrei non ebbe luogo, o che non esistevano campi di sterminio o camere a gas, o che il numero delle vittime era una frazione del totale reale, è antisemita ».

« L’antisemitismo può essere diretto o indiretto, esplicito o codificato. Ad esempio, “I Rothschild controllano il mondo” è un’affermazione in codice sul presunto potere degli “ebrei” sulle banche e sulla finanza internazionale ».

[2] International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), 26 maggio 2016, “What is antisemitism?”.

[3] ADL, 18 novembre 2021, “Anti-Zionism”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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