Aumento contante? Governo aiuta spacciatori, corrotti ed evasori

ricchezza-denaro-poverta-diseguaglianze

Dal 1° gennaio 2023, la soglia massima per il pagamento in contanti passa da 1.000 a 5.000 euro. Questo provvedimento è stato preso in una delle prime sedute, la n. 4, del governo liberista guidato da Giorgia Meloni.

L’opposizione, per bocca di Mario Turco (M5S), ha tuonato: « favoriscono evasori e corrotti con l’aumento del tetto al contante ».

Giuseppe Busia, il presidente dell’Autorità anti-corruzione, ha precisato: « queste cifre le usano solo spacciatori e evasori ».

D’altro canto, onestamente, ma abbiamo mai pagato al supermercato, la parrucchiera, il benzinaio, l’elettricista, il ragioniere per il 730 con 5.000 in contanti?

L’aumento della possibilità dell’uso del contanti, insomma non è un bisogno dei cittadini; lo è per il governo Meloni-Salvini e per i portatori di interessi “illeciti” che vuole tutelare …

Contanti: C’è chi prova a difendere la coppia Meloni-Salvini

Fa specie, quindi, leggere allora l’economista Massimo Famularo su “Liberi Oltre” [1] provare la classica “arrampicata sugli specchi” pur di difendere il provvedimento della sua parte politica.

« Imporre un divieto ha dei costi per la collettività », afferma.

A chi costa in particolare però non lo sa dire. Infatti scrive: « non conosco nessuno che abbia una necessità ricorrente di concludere transazioni in contanti di valore superiore a 1000 euro ».

La lotta all’evasione? « Argomentazione debole », secondo l’economista. « Se è verosimile e logico che molti criminali ed evasori facciano largo uso di contanti non si capisce per quale meccanismo una restrizione alla circolazione dei contanti nell’ambito delle transazioni legali dovrebbe influenzare il comportamento di chi opera fuori dalla legalità », sostiene.

Sembrano autogol, piuttosto che legittime difese d’ufficio, le sue affermazioni.

Le sue affermazioni si potrebbero capovolgere: perché portare il limite di contante a 5.000 euro, come giustificarlo?

Nessuna risposta dal dottor Famularo.

Pontifica come sia più opportuno, per la lotta alla criminalità, « tracciare la provenienza dei fondi » ma non spiega come sia possibile tracciare dei fondi “neri” che si muovono in contanti.

Poi alla fine confessa confessione; l’identificazione del limite all’uso dei contanti, che sia 1.000 euro o 5.000, è sola « propaganda politica »: « i commercianti e liberi professionisti che si sentono vessati dall’eccessiva pressione fiscale lo vedono come l’ennesima manifestazione di un apparato statale parassitario e oppressivo ».

E la destra vuole coccolarsi questi commercianti e liberi professionisti che, poveretti, si sentono « vessati da un apparato statale parassitario e oppressivo ».

Viva la libertà d’espressione.

Ma a volte è meglio stare zitti.

Fonti e Note:

[1] Liberi Oltre, 3 novembre 2022, M. Famularo, “A che serve il tetto ai contanti?”.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

Potrebbero interessarti anche...

Una risposta

  1. Massimo Famularo ha detto:

    Buongiorno,
    ritengo che l’articolo pubblicato da voi pubblicato al seguente link
    https://www.fronteampio.it/aumento-contante-governo-aiuta-spacciatori-corrotti-ed-evasori/
    abbia riporato in modo fuorviante alcuni estratti dell’articolo pubblicato sul sito dell’associazione liberi oltre le illusioni.

    Credo sarebbe corretto pubblicare come replica l’abstract e le conclusioni di quell’articolo, che riporto di seguito, per evidenziare qual era il reale intento del testo ossia che il tetto ai contanti è una misura demagogica, dalle scarse o nulle conseguenze pratiche e che rimuoverlo o innalzarlo è tanto irrilevante quanto lo è stato introdurlo.

    Abstract: Una misura dagli effetti pratici scarsi, o nulli, catalizza periodicamente l’attenzione dei media polarizzando il dibattito su base ideologica e distogliendo l’attenzione dai problemi concreti e dalle numerose riforme di cui ha bisogno il nostro paese.

    Conclusioni:
    Per riassumere:
    Non è chiaro a cosa serva il tetto ai contanti posto che:

    è un vincolo alle transazioni legali che non ha effetti diretti sulle attività illegali

    gli effetti indiretti sono di difficile quantificazione, possono essere facilmente aggirati e diventano significativi solo nel caso limite di eliminazione dei contanti
    sulla base delle osservazioni empiriche non sembra influenzare le abitudini in merito all’uso di contanti

    Se non ci sono rilevanti conseguenze pratiche nell’introduzione della regola, restano esclusivamente le narrazioni ideologiche e la propaganda politica:

    i lavoratori dipendenti che ricevono lo stipendio in conto corrente possono vederlo come una punizione per gli odiati evasori
    i commercianti e liberi professionisti che si sentono vessati dall’eccessiva pressione fiscale lo vedono come l’ennesima manifestazione di un apparato statale parassitario e oppressivo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *