Bielorussia : presidente da cacciare perché non ubbidisce all’OMS ?

La stampa internazionale ci fa sapere che in Bielorussia, paese indipendente di 10 milioni di anime, c’è una feroce dittatura. Talmente feroce che ha addirittura:

  • consentito lo svolgimento di elezioni presidenziali,
  • e prima ancora ha consentito le raccolte di firme (100.000 per candidato) delle opposizioni per presentare le proprie candidature,
  • e i comizi, anche solo sui social, degli avversari.
  • Naturalmente ammettendo la presenza, altresì, di giornalisti, e quindi possibili testimoni, esteri.
la candidata presidente d’opposizione Svetlana Tikhanovskaïa

Il risultato ha sorriso ad Alexandre Loukachenko, il presidente uscente, che è stato riconfermato per l’ennesima volta coll’80,1% dei voti [sul sito dell’agenzia BelTa i risultati completi].

Un dato bulgaro si usa dire in questi casi. Mi domando: forse perché le alternative avanzate non erano credibili e rassicuranti ?

Ma il « voto è contestato da UE e Stati Uniti », ci riferisce oggi Repubblica, Organo del Regime al potere in Italia.

L’avversaria dall’alto del suo 10% denuncia frodi e chiede il potere

Le elezioni di domenica scorsa hanno infatti consentito alle candidate di opposizione, in particolare a Svetlana Tikhanovskaïa – moglie del video blogger detenuto da maggio Sergueï Tikhanovski [1] – che ha ottenuto il risultato più vistoso, ben il 10,12% dei voti, di affermare – dalla Lituania, paese dove si è stabilita coi figli – che lo scrutinio è il risultato di una frode e che la reale vincitrice è lei !

Di conseguenza, secondo quanto riporta France24 il 10 agosto scorso, la Tikhanovskaïa ha affermato che Loukachenko le « dovrà cedere il potere » perché, col 10,12 % dei suffragi, è lei la vera « vincitrice di queste elezioni ».

Sembrerebbe assurdo leggere queste farneticazioni, ma è così. France24, e le agenzie internazionali di stampa da cui la stessa prende le notizie, lo permettono.

Le opposizioni contestano al presidente il mancato lockdown

Il motivo di tanto astio contro il potere di Loukachenko non è rappresentato dall’eventuale mancanza di libertà, secondo Valery Tsepkalo, ex ambasciatore bielorusso negli Stati Uniti, marito dell’altra candidata che non ha raccolto neanche il 2%, e, a sua volta, fuggito in Russia.

Tsepkalo [1], per come riportava ancora France24 lo scorso 8 agosto, accusa il governo semplicemente di mantenere il paese:

  • in una situzione economica disastrosa che ha causato, negli ultimi venti anni, l’emigrazione « di più 650.000 persone » [3]
  • e di aver « rifiutato di riconoscere i pericoli del coronavirus e di prescrivere il distanziamento sociale, nonostante la pressione internazionale » [4].

Gravissimo, indubbiamente !!!

Infatti, il 14 maggio France24 titolava “Covid-19: Svezia e Bielorussia, questi paesi che non si sono confinati” e scriveva come Loukachenko:

  • non solo « denunciasse la psicosi del coronavirus »,
  • ma permetteva pure la continuazione del campionato di calcio,
  • nonché la sfilata del 9 maggio per festeggiare la vittoria sulla Germania nazista al termine della seconda guerra mondiale !

Cosa assolutamente non consentite agli Stati Sovrani dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità !

Il vizio occidentale di dimenticare le carte ONU e vedere la gobba altrui

Come spiegarsi l’attenzione dei media governativi mondiali alle elezioni Bielorusse ed alle manifestazioni di protesta degli scorsi giorni anche nella capitale Minsk ?

In proposito France24 il 12 agosto deplora i 1.000 fermi effettuati dalla polizia e i 51 feriti tra i manifestanti – evidentemente anche violenti se si riportano anche 14 feriti tra I ranghi delle forze dell’ordine -.

Fermi e feriti che avvengono, ad opera delle forze dell’ordine democratiche, in ogni città europea democratica – vedi in USA, Italia e Francia ad esempio – quando viene contestato il governo. Ma lì, qui da noi quindi, chi protesta è definito un facinoroso, un delinquente, un disadattato.

Naturalmente la notizia va di pari passo con quella dell’UE che agita conseguenze per la Biolorussia per la sua repressione [delle violenze]. Con ciò totalmente dimenticando l’articolo 2.7 della Carta delle Nazioni Unite, quello che così recita : nessuno Stato è autorizzato « ad intervenire in questioni che appartengono essenzialmente alla competenza interna di uno Stato ».

Silenzio, al contrario – sui media occidentali –, sulle accuse riportate dall’agenzia di stampa bielorussa BalTa, secondo la quale « cittadini della Federazione Russa, dell’Ucraina, della Polonia » stanno entrando nel paese per destabilizzarlo.

Quando hai bisogno di distrarre il Popolo dai problemi del tuo Paese cosa meglio è da fare se non indicare i presunti problemi del vicino ?

Note:

Credits : Photo by Chris Henry on Unsplash / l’immagine si riferisceall’esercito USA che contiene manifestanti non alla Bielorussia.

[1] Siarhei Tsikhanouski da appena un anno, dall’11 marzo 2019, ha aperto un canale Youtube, Страна Для Жизни, che oggi conta 293.000 iscritti. Egli gestisce anche una pagina Facebook con circa 5.000 iscritti che sostanzialmente invita al colpo di stato ( « organizzare il trasferimento dei poteri » ).

[2] Chi è Valery Tsepkalo su Wikipedia (EN).

[3] Tornando alle dichiarazioni di Tsepkalo in merito al presunto eccessivo fenomeno migratorio in Bielorussia, questo è così articolato nel mondo, ed in particolare nei paesi dell’Est Europa, secondo i dati pubblicati da TPI nel 2018:

  • la Bosnia avrebbe un 43% di popolazione che si è spostata altrove,
  • l’Albania il 38%,
  • la Macedonia del Nord il 24%,
  • il Portogallo il 22%,
  • la Moldovia il 21%,
  • la Lituania e l’Irlanda il 18%,
  • la Romania e l’Estonia il 17%,
  • la Bulgaria il 16%,
  • la Bielorussia e la Lettonia il 15%,
  • l’Ucraina il 13%,
  • la Polonia e l’Islanda l’11%,
  • … l’Italia il 4,9%.

Si tratta di dati che parlano da soli in merito alle presunte colpe del presidente bielorusso.

In merito invece alla questione del PIL, il prodotto interno lordo, che secondo l’oppositore dell’ulltima ora Tsepkalo sarebbe in caduta, basta approfondire i dati del Fondo Mondiale Internazionale (FMI) relativi al 2017 che pongono la Bielorussia al 70° posto globale con un reddito medio procapite annuo di 18.616 dollari ciascuno (l’Italia, per capire, è al 33° posto con un reddito pro-capite di 37.970 dollari: ma chi guadagna questa cifra realmente?).

In proposito si dovrebbe dare un’occhiata allindice Gini, piuttosto, quello sulla equità di distribuzione delle risorse.

Qui si rileverebbe che la Bielorussia (con indice 25,4) si trova – assieme alla Slovenia – al secondo posto mondiale, dietro l’Ucraiana (25) e davanti a Moldovia (25,9), Slovacchia (26,5), Finlandia (27,1), Norvegia (27,5), Belgio (27,7), Islanda (27,8), Paesi Bassi e Danimarca (28,2), Serbia (28,5), Albania (29), Svezia (29,2) e, soprattutto, davanti l’Italia (con indice 35,4) e gli USA (41,5) paesi, questi ultimi, che evidenziano una chiara divisione di classe: in parte ricchi e per l’altra parte estremamente poveri.

Invece, secondo l’ISU (HDI), l’indice di sviluppo umano (che considera l’aspettativa di vita, l’istruzione e reddito nazionale pro-capite), la Bielorussia si trova al 50° posto globale, con un indice di 0,817 (ed in salita), tra i paesi comunque considerati con un ISU molto alto (si consideri che l’indice massimo teorico è 1 e che al primo posto si piazza la Norvegia con indice 0,954 e all’ultimo il Niger con indice 0,377). L’Italia, al 29° posto, ha un indice non di molto superiore di quello bielorusso: 0,883.

>>> RAPPORTO ISU 2019 (FR)

[4] Per la precisione il presidente bielorusso, in merito all’epidemia da coronavirus che l’ha pure personalmente colpito, ha così dichiarato lo scorso 4 agosto all’agenzia di stampa BalTa: « Le potenze globali usano la pandemia come cortina fumogena per promuovere in modo aggressivo i loro interessi. La pandemia ha messo a nudo tutti i problemi sistemici. : […] il mondo intero è precipitato nel caos delle guerre commerciali, del protezionismo nazionale e dello scontro informatico ».

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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