Bruxelles: il Partito Animalista entra in Parlamento
«Storico! Alla nostra prima partecipazione alle elezioni, abbiamo ottenuto un seggio al Parlamento di Bruxelles. Un seggio regionale che sarà occupato che sarà occupato dall’avvocato Victoria Austraet, prima deputata animali in Belgio». Sul proprio account Twitter, Dier Animal il partito animalista bilingue belga mostra chiaramente la propria gioia.
La ventisettenne Austraet, che ha ottenuto 1.385 voti personali, rappresenterà i 5.113 (l’1,32% dei 458.000 votanti complessivi del collegio) elettori che, nel gruppo linguistico francofono, hanno votato la lista. Altri 601 voti sono arrivati dalla comunità neerlandese.
La neo eletta deputata si è fatta subito notare per le sue forti dichiarazioni al giornale DH: l’immediata richiesta di installare delle telecamere in tutti i macelli, come peraltro già anticipato in quello di Anderlecht; l’istituzione di una “patente” per ottenere il permesso di detenere un animale, al fine di ridurre i casi di maltrattamenti; il divieto della vendita di foie-gras.
Intervistata in TV, ha dovuto subire la classica domanda che i giornalisti fanno agli animalisti: «se lei si trovasse con un bambino e un animale in pericolo, partendo dal principio che ne può salvare uno solo, quale salverebbe?».
«Non c’è una risposta adeguata a questa domanda – ha risposto Victoria Austraet -, qualunque vita è importante», prima di riconoscere che, probabilmente, salverebbe il bambino.
In realtà, DierAnimal ha tutto un programma politico che non si limita alla tutela degli animali ma anche a quella dell’umanità e dell’ambiente.
Ad esempio, per salvaguardare l’umanità dal surriscaldamento globale, propone:
- lo smantellamento degli allevamenti industriali (responsabili del 16% delle emissioni nell’atmosfera, specie di metano);
- la drastica diminuzione del consumo di carne per la transizione verso un regime alimentare vegetale;
- la cessazione dell’abbattimento di alberi e l’avvio di un programma di riforestazione massivo;
- la riduzione del parco delle autovetture alimentate a combustibile fossile a favore di quelle ad idrogeno (i veicoli elettrici non sono ecologici);
- la soppressione di ogni sovvenzione a favore del trasporto aereo sviluppando quello ferroviario;
- la chiusura delle centrali a carbone e di quelle nucleari di Doel e Tihange dando priorità allo sviluppo dell’energia eolica e solare.
Invece, dal punto di vista economico, Dier Animal propone:
- la cessazione della tassazione sul lavoro (spostandola sui beni più inquinanti e sui grandi capitali finanziari);
- la riduzione dell’orario e delle giornate di lavoro;
- una regolamentazione maggiore sulle banche.
Il buon risultato del Partito Animalista italiano, anch’esso alla sua prima apparizione, alle scorse elezioni europee, fa supporre che quello di Dier Animal non sarà, nel medio periodo, un caso isolato.
Commenti più recenti