Carceri: un detenuto costa 164 euro al giorno
Del tema carceri nulla sembra dirsi in questa campagna elettorale. Eppure vi si impiegano 3,5 miliardi di euro del bilancio dello stato.
Considerato che il bilancio del DAP ( il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ) è di 3,2 miliardi di euro e i reclusi allo scorso marzo erano 54.609, in media, nel 2022, un detenuto è costato alla collettività 164,33 euro al giorno!
Il meritevole rapporto di Antigone ci spiega che, rispetto al costo complessivo « 2 miliardi (63% del totale) sono destinati al corpo di polizia penitenziaria ».
In media 1,6 agenti di polizia penitenziaria per ogni detenuto ( con punte estreme di 1,1 o 2,9 ), contro una media europea di 2,4. Questa sovra presenza di polizia, reclamata dai potenti sindacati di categoria a suon di aneddotiche allarmistiche subito riportare compiacentemente dai media, com’è chiaro incide notevolmente sui costi.
In vero, a mancare sono gli educatori e i direttori. Figure chiaramente fondamentali per la gestione e il trattamento dei detenuti.
Passando avanti, sono poi 203 milioni gli “investimenti” per la « costruzione di qualche padiglione e le ristrutturazioni in alcuni istituti penitenziari ».
Ma, soprattutto, il rapporto ci rappresenta che, tra le spese individuate nel bilancio del DAP, sono inclusi:
- 800 milioni per « i ricorsi dei detenuti riguardanti le condizioni di detenzione in violazione dell’articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo » ( il soggiacere a spazi di reclusione inferiori a 3 metri quadri pro-capite ),
- 50 milioni per « per i risarcimenti per ingiusta detenzione nel casi di errori giudiziari »,
- e, infine, 64 milioni per spese di « riparazione per la violazione del termine ragionevole del processo ».
A queste somme occorre aggiungere quelle a disposizione del bilancio del Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità, 303,9 milioni di euro.
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Fonti e Note:
[1] Antigone, aprile 2022, “Il carcere visto da dentro – XVIII rapporto”.
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