COC: Meloni vuole offrire l’impunità alla polizia
« Meloni e Co. intendono offrire alla polizia maggiori garanzie di impunità, non solo nel reprimere tossicodipendenti, transessuali, ladruncoli o altri “indesiderabili”, ma per reprimere i lavoratori, soprattutto quelli che lottano ».
« È una promessa che Giorgia Meloni aveva fatto nello stesso anno ai sindacati di polizia e carabinieri. Oggi la legge è approdata in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati ».
Sul testo della legge e sulle dettagliate assurde motivazioni del provvedimento esposti da Imma Vietri (FdI), la prima firmataria del DDL, abbiamo già scritto.
Contro il progetto di Meloni le opposizioni non si mobiliteranno
Questa, secondo i “Comunisti per l’Organizzazione di Classe” [1], è la chiave di lettura del Disegno di Legge presentato in Parlamento dal partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia.
Le prospettive di cammino del provvedimento sono fosche, secondo i COC: « il governo parte dalla convinzione che riuscirà nell’intento perché ha la maggioranza nel governo. E potrebbe magari riuscire ».
Ma, soprattutto, il pessimismo è legato all’atteggiamento tanto dell’opposizione parlamentare ( « i commenti dell’opposizione sono ovviamente negativi, ma non sembra abbia tutta questa ansia di mobilitarsi sull’argomento » ) quanto della stampa ( che « ne ha fatto una notizia di cronaca, di un giorno o poco più, soprattutto la televisione ha passato via » ).
Il reato di tortura può limitare violenze e pestaggi della polizia
Per evidenziare l’importanza di difendere almeno l’attuale versione della norma sul “reato di tortura”, i “Comunisti per l’Organizzazione di Classe” citano « le violenze perpetrate dalle forze dell’ordine alla scuola Diaz nel 2001 durante il G8 di Genova e nella caserma di Bolzaneto ai danni di arrestati ».
Ma anche il più recente « pestaggio operato da 283 agenti di polizia penitenziaria nel carcere Uccella di S. Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020, documentato dalle telecamere ».
Tutto ciò senza dimenticare « le morti sospette in pieno lockdown del marzo 2020 nelle carceri di Modena (9 morti), Rieti (3 morti) Bologna (1 morto) ».
« È diffuso in Italia, anche a sinistra, il luogo comune secondo cui in Italia la polizia e le istituzioni non sono violente. Non dimentichiamo che il nostro Stato “democratico” trasferì senza alcuna modifica il Codice Rocco fascista nella propria legislazione », conclude la posizione dei COC-“Comunisti per l’Organizzazione di Classe”.
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Fonti e Note:
[1] Combat-COC, 30 marzo 2023, “Il governo Meloni e il reato di tortura”.
…. Non ultimo Cucchi ammazzato di botte.