Col 2023 petrolio più caro forse anche del 50%

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Punti di vista: se il calo del prezzo del petrolio registratosi nelle ultime settimane [1] aveva fatto rifiatare gli automobilisti italiani, aveva contemporaneamente messo a rischio il programmato aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, in Algeria.

Per fortuna, per i lavoratori algerini almeno: « non c’è motivo di preoccuparsi »!

« Il calo del prezzo del petrolio è solo temporaneo. C’è addirittura una sorta di unanimità su un aumento significativo nel 2023, con un prezzo medio che si attesterebbe tra i 100 e i 115 dollari al barile. Già dai primi mesi dell’anno », scrive il giornale [2].

Tra i fattori di aumento del greggio:

  • « il basso livello delle riserve di petrolio nei paesi dell’OCSE »,
  • ma anche « la prevista ripresa dell’economia cinese dopo la revoca delle restrizioni “zero covid” »,
  • e, naturalmente, « l’embargo deciso dall’Unione Europea sul petrolio russo » che potrebbe avere ripercussioni sulla produzione di questo Paese.

Fonti e Note:

[1] Il petrolio ha ora toccato il prezzo di 75 dollari al barile, dopo i massimi vicino ai 140 del marzo scorso.

[2] TSA, 12 dicembre 2022, “Pétrole : quasi-unanimité sur une hausse des prix en 2023”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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