Covid, per Fondazione Gimbe fallimentare la strategia governo
« A quasi un anno dallo scoppio dell’epidemia nel nostro Paese – ha dichiarato [1] Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE di Bologna – non è più accettabile la (non) strategia basata sull’affannoso inseguimento del virus con l’estenuante alternanza di restrizioni e allentamenti che, di fatto, mantiene i servizi sanitari in costante sovraccarico, danneggia l’economia del nostro Paese, produce danni alla salute delle persone e aumenta inesorabilmente il numero dei morti ».
« Le nostre analisi – spiega ancora Cartabellotta – documentano che, a circa 5 settimane dal picco, il sistema delle Regioni “a colori” ha prodotto effetti moderati e in parte sovrastimati. Urge un consistente restyling del sistema delle Regioni “a colori”, perché a fronte di risultati modesti in termini di flessione delle curve i costi economici e sociali sono sproporzionati ».
La Gimbe fornisce i nuovi dati e non spera nel vaccino
Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 29 dicembre 2020 – 5 gennaio 2021, rispetto alla precedente, un incremento dei nuovi casi (114.132 vs 90.117) e del rapporto positivi/casi testati (30,4% vs 26,2%).
Stabili i casi attualmente positivi (569.161 vs 568.728) e, sul fronte ospedaliero, lievi oscillazioni dei ricoveri con sintomi (23.395 vs 23.662) e delle terapie intensive (2.569 vs 2.549); tornano a crescere i decessi (3.300 vs 3.187).
La strada dei vaccini è in salita : per motivi autorizzativi, di consegna dei farmaci ed organizzativi – spiega sempre il presidente di GIMBE – « potremo vaccinare circa il 5% della popolazione entro marzo e meno del 20% entro giugno. In altre parole, siamo ancora lontani dal tradurre questa straordinaria conquista della scienza in un concreto risultato di salute pubblica ».
La “patente di immunità”: Perché è insensato proporla.
« Peraltro, due vaccini autorizzati – aggiunge Renata Gili, Responsabile GIMBE Ricerca sui Servizi Sanitari – riducono del 95% circa il rischio relativo di COVID-19 sintomatica, ma non ne è nota l’efficacia nel ridurre l’infezione asintomatica da SARS-COV-2 e la possibilità di trasmettere l’infezione da parte delle persone vaccinate [2]. Queste, di conseguenza, dovranno continuare ad adottare le misure individuali (mascherina, distanziamento, igiene delle mani) e non potranno acquisire alcuna “patente di immunità” ».
Anzi, in proposito, la dottoressa Soumya Swaminathan dell’OMS è stata ancora più chiara: « spesso le persone pensano che se vengono vaccinate non si ammaleranno e non potranno infettare altre persone, ma non è sempre così », come riporto in altra parte di questo blog [2].
Il messaggio del tecnico statistico indipendente del GIMBE è chiaro: abbiamo perso un anno!
Al di la del periodo effettivamente emergenziale ( marzo – aprile 2020 ), i governi nazionale e regionali, non sono andati oltre le limitazioni alle libertà personali e della sottoscrizione di “protocolli” di per se già inefficaci e di cui, comunque, non si è a sufficienza verificata l’attuazione presso le aziende.
Decisioni quasi … preistoriche!
Cosa si doveva fare e non si è fatto: qualcuno pagherà per l’inerzia?
Nulla si è fatto, invece, sul piano :
- della riorganizzazione dei trasporti al fine di ridurre gli affollamenti sui mezzi pubblici ( acquisto di nuovi mezzi ed assunzione di nuovo personale ),
- della scuola ( dove sono le nuove aule e gli insegnanti in più? E dove sono stati applicati gli orari differenziati e i doppi turni ?).
Ancor di meno si è fatto nel settore sanitario, ovvero nel rafforzamento della medicina territoriale al fine della prevenzione ( anche con investimenti sull’educazione dietologica, e una regolamentazione più stringente sul settore alimentare ), nel recupero di strutture ospedaliere chiuse, nell’assunzione – con contratti a tempo indeterminato – di medici ed infermieri, per il sostegno alla ricerca medica universitaria.
Ma i fallimenti, alla lunga, non possono restare nascosti e qualcuno dovrà pure pagare.
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Fonti e Note:
[1] Fondazione Gimbe, 7 gennaio 2020, “Coronavirus: terza ondata in arrivo con numeri troppo alti e impatto vaccini molto lontano. Stop all’inutile e costoso inseguimento del virus”
[2] FronteAmpio.it, 7 gennaio 2020, “Swaminathan (OMS): i vaccinati potrebbero infettare”
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