Crisi Niger – Cedeao: il punto dopo scadenza ultimatum
L’ultimatum imposto dalla CEDEAO è scaduto, ma le truppe della Nigeria – il paese militarmente più potente dell’organizzazione – non han attraversato il confine col Niger; il conto alla rovescia verso il conflitto è stato momentaneamente sospeso.
Ma l’opzione dello scontro militare resta sul tavolo.
Da un lato i vertici della CEDEAO sperano forse che le prime pesanti sanzioni anche economiche decise contro il Niger – che già di suo è paese tra i più più poveri al mondo – facciano effetto per come sostenuto in un’intervista all’emittente televisiva France24 dall’ex primo ministro del decaduto governo nigerino Ouhoumoudou Mahamadou [0].
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L’etnia Hausa, che accomuna Nigeria e Niger, blocca la guerra?
D’altro canto la Nigeria deve pure far fronte a contestazioni interne rispetto ad un intervento armato.
Ricevuti dal presidente della Nigeria, « i governatori degli stati di Jigawa, Katsina, Kebbi, Sokoto e Yobé hanno informato l’attuale presidente dell’ECOWAS delle conseguenze negative che tale opzione potrebbe avere per i loro stati e hanno quindi caldeggiato la via del dialogo e della diplomazia » [1].
Si deve rilevare in proposito che l’etnia di lingua Hausa [altro approfondimento sugli Hausa] accomuna il nord della Nigeria con la regione sudovest del Niger ( con capoluogo Zinder ), etnia divisa solo nel 1890 tra i confini arbitrariamente disegnati dagli imperi coloniali di Francia e Inghilterra.
Sul social Twitter [2], il seguitissimo prof. Mamadou Koulibaly ( 176.000 follower ) ha pure rilanciato il tweet dello scrittore ed ex senatore ivoriano Jean-Baptiste Pany che ha evidenziato come « le sanzioni potrebbero avere un impatto negativo indiretto sulla Costa d’Avorio » [ detentrice del 22% del debito pubblico del Niger, NdR ].
L’opzione intervento armato in Niger è illegale
Come rivela inoltre oggi il giornale “Ciad Infos” [3], i ministri degli esteri di Mali e Burkina Faso hanno scritto all’ambasciatore statunitense Linda Thomas-Greenfield, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, per chiedere di « impedire, con tutti i mezzi a disposizione, un’azione armata contro uno stato sovrano (il Niger) ».
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Che l’intervento militare abbia una « base legale molto fragile », lo sostiene pure una diffusione della stessa radio francese RFI [4].
Giova ricordare, in proposito, come l’articolo 2.4 dello Statuto ONU preveda che « i Membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall’uso della forza, sia contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato », e, d’altro canto, che l’ONU non può « intervenire in questioni che appartengono essenzialmente alla competenza interna di uno Stato » (articolo 2.7).
Il governo del Niger, molto attivo nel rafforzare il proprio potere, dopo aver respinto una nuova delegazione dell’ECOWAS – CEDEAO che sarebbe dovuta giungere a Niamey ieri ( « l’attuale contesto di “rabbia” delle popolazioni causata dalle sanzioni dell’ECOWAS, non consente di accogliere con serenità e sicurezza questa delegazione », riporta “Ciad Infos” [5] ), ha altresì provveduto a designare dei nuovi governatori regionali e un primo ministro, in questo caso nella figura dell’economista Ali Mahaman Lamine Zeine, 58 anni, già in passato ministro dell’economia e poi delle finanze ed attualmente referente della Banque africaine de développement (BAD) in Ciad [6] ).
Crisi Niger: le diplomazie al lavoro, tra dialogo e sanzioni
E’ stata invece ricevuta per un paio d’ore, ma non dal generale Tchiani, bensì da altri membri della giunta, Victoria Nuland, sottosegretario di stato statunitense, che ufficialmente per « esprimere grave preoccupazione per i tentativi antidemocratici di prendere il potere e ha sollecitato un ritorno all’ordine costituzionale » [7], ma, anche, secondo altre fonti, per provare a « dissuadere le nuove autorità del Niger dall’allearsi con il gruppo paramilitare russo Wagner » [8].
Sarebbe giunta, invece, una risposta negativa rispetto alla richiesta, da parte di Niamey di ritirare le truppe francesi – circa 1.500 uomini – che si trovano in Niger. « Per Parigi solo le autorità “legittime” possono modificare gli accordi militari », scrive il quotidiano francese LePoint [9].
Il nuovo governo del Niger, nel frattempo, ha risposto sospendendo il segnali radio e televisivi delle emittenti francesi RFI e France24.
Mentre la Francia, nel tentativo di isolare il governo del Niger, ha iniziato a sanzionare anche i suoi alleati. Al Burkina Faso in particolare, paese nel quale il 40% della popolazione vive sotto la soglia della povertà, ha sospeso « fino a nuovo avviso tutte le sue azioni di aiuto allo sviluppo e di sostegno al bilancio » ( nel 2022 rispettivamente 480 e 13 milioni di euro )[10].
Lo stesso Burkina Faso e il Mali, altro paese che ha riconosciuto il nuovo governo del Niger, sono stati oggetto della sospensione dei voli di Air France [11].
E, infine, come ha scritto l’influencer svizzero-camerunense Nathalie Yamb ( 338.000 follower ), « di non rilasciare più visti per la Francia dal Burkina Faso “fino a nuovo avviso” » [12].
Domani, comunque, sempre nella capitale nigeriana Abuja, si riunisce nuovamente la CEDEAO e solo dopo si potrà sapere qualcosa in più rispetto alla soluzione della crisi politica in Niger [13]. Da parte propria il generale nigerino Tchiani non chiude alla via diplomatica: « siamo sempre rimasti con umiltà all’ascolto di tutte le parti interessate e aperti al dialogo in modo da poter creare le condizioni per una transizione pacifica che dovrebbe portare alle elezioni politiche in un periodo di tempo relativamente breve e ragionevole », ha dichiarato in un discorso alla nazione [14].
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Fonti e Note:
[0] Twitter, 30 luglio 2023, profilo Air Info Agadez.
[1] Actu Niger, 7 agosto 2023, “Niger-Nigeria : après les Sénateurs, les gouverneurs des Etats du nord contre toute intervention militaire au Niger”.
[2] Twitter, profilo Jean-Baptiste Pany.
[3] Ciad Infos, 9 agosto 2023, “Le Mali et le Burkina Faso exhortent l’ONU et l’UA à empêcher une intervention militaire contre le Niger”.
[4] Twitter, profilo RFI Afrique.
[5] Ciad Infos, 8 agosto 2023, “Niger : le gouvernement refuse l’arrivée d’une mission internationale”.
[6] RFI, 8 agosto 2023, “Niger: qui est Ali Mahaman Lamine Zeine, le nouveau Premier ministre nommé par la junte”.
[7] Twitter, 8 agosto 2023, profilo Victoria Nuland.
[8] Twitter, 8 agosto 2023, profilo Amir Nourdine Elbachir.
[9] LePoint, 4 agosto 2023, “Niger : pour Paris, seules les autorités « légitimes » peuvent dénoncer les accords militaires”.
[10] RFI, 7 agosto 2023, “La France suspend son aide au développement au Burkina Faso”.
[11] Mali Actu, 8 agosto 2023, “Air France suspend ses vols vers le Burkina Faso, le Mali et le Niger”.
[12] Twitter, 9 agosto 2023, profilo Nathalie Yamb.
[13] Mali Actu, 7 agosto 2023, “Coup d’État au Niger : les dirigeants de la Cédéao vont se rassembler au Nigeria”.
[14] Twitter, 2 agosto 2023, profilo Air Info Agadez.
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