Crudeltà e malattie: il vero prezzo dei polli

pulcini polli

Due giorni fa, l’associazione animalista “Essere Animali” ha svelato l’ennesima atrocità degli allevamenti intensivi. Le condizioni in cui vivono le galline e dei polli in gabbia non sono solo inadeguate: sono un incubo di sofferenza e morte. Il 35% delle galline allevate in Italia passa l’intera vita chiuso in una gabbia minuscola di soli 700 cm², poco più grande di un foglio A4, senza nemmeno lo spazio per aprire le ali. Una condanna crudele per animali senzienti, ridotti a macchine per produrre uova.

Un’ispezione di Essere Animali ha rivelato una scena da film dell’orrore: «carcasse in decomposizione insieme agli animali vivi, galline malate e agonizzanti, irregolarità durante le fasi di carico verso il macello e lavoro in nero» [1].

Un inferno legalizzato, protetto dall’indifferenza di chi consuma carne e uova senza porsi domande.

L’allevamento dei polli? In Italia è solo intensivo

Nel 2023, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha confermato che «l’utilizzo delle gabbie sia altamente lesivo della salute di questi animali in quanto non permette il rispetto dei loro comportamenti naturali e li sottopone a stress e sofferenze aggiuntive» [2].

L’Unione Europea è tra i più grandi carnefici di pollame al mondo: ogni anno, 6 miliardi di polli vengono allevati e macellati [2].

In Italia, gli allevamenti intensivi sono concentrati in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, dove milioni di esseri viventi subiscono una prigionia insopportabile prima di finire nei supermercati e nei piatti. «Mentre il consumo di carne bovina e suina è in calo, quello di pollo è aumentato del 6%. Attualmente, in Italia si contano oltre 9.000 allevamenti avicoli, con più di 137 milioni di animali, oltre il doppio della popolazione italiana. Nel 2019 sono stati macellati 511 milioni di polli. Il 99,8% proviene da allevamenti intensivi, vere e proprie fabbriche della sofferenza, con una media di 31.700 animali stipati per struttura. Solo lo 0,2% proviene da allevamenti meno affollati» [3].

Essere Animali sostiene la campagna End the Cage Age per vietare le gabbie in Italia e in Europa.

Alcuni paesi si sono già mossi: la Slovenia ha annunciato lo stop alle gabbie per le galline ovaiole entro il 2028. L’Italia, invece, tace. Il governo Meloni e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, suo cognato – caso unico di lampante nepotismo nella storia della Repubblica -, evitano l’argomento.

Ammoniaca e PM2,5: L’allevamento intensivo uccide anche gli uomini

Oltre alla brutalità inflitta agli animali, gli allevamenti intensivi avvelenano l’aria che respiriamo.

Ogni anno, producono migliaia di tonnellate di ammoniaca e polveri sottili. In Italia, molte comunità locali chiedono la chiusura di questi lager: «in Italia gli allevamenti intensivi e riscaldamento sono responsabili in totale del 54% del PM2.5 [5], particolato sottile che ogni anno causa gravi patologie e migliaia di morti precoci in tutto il Paese» [3].


«Secondo uno studio dell’Università di Brescia, ben 1459 morti premature causate dall’esposizione alle polveri sottili potrebbero essere evitate ogni anno in Lombardia se la domanda di proteine animali si dimezzasse» [3] [4]. «Le città europee con il numero maggiore di morti dovuto alle polveri sottili sarebbero Brescia e Bergamo, dove vengono complessivamente allevati oltre 1,5 milioni di suini» [2] [6].

Ma oltre al danno ambientale e sanitario, c’è un problema etico enorme: mangiare carne significa uccidere. Significa essere complici di un sistema che tratta gli animali come oggetti, ignorando il loro dolore e la loro paura. La supremazia dell’uomo sulle altre specie è una menzogna senza basi scientifiche o morali. Le proteine si possono ottenere dai legumi e da altri alimenti vegetali, senza dover straziare esseri viventi. Inoltre, in Occidente consumiamo troppa carne: il nostro sovrappeso lo dimostra. Ogni morso di carne è una scelta, e chi la compie deve assumersi la responsabilità della sofferenza che causa.

Tabella animali macellati

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Fonti e Nome:

Credits: Foto di mulugeta wolde su Unsplash

[1] Essere Animali, 19 marzo 2025, Chiara Di Caprio, “Galline morte e agonizzanti: abbiamo documentato la crudeltà delle gabbie”.

[2] EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), 21 febbraio 2023, Søren Saxmose Nielsen et al., “Welfare of broilers on farm”.

Nel complesso, l’allevamento di polli da carne nell’UE è caratterizzato da un’elevata intensificazione, con la maggior parte degli uccelli allevati al chiuso, con elevate densità di allevamento e dove gli uccelli vengono allevati per una rapida crescita muscolare e macellati entro 28-42 giorni di età.

[3] Essere Animali, 12 marzo 2021, Maria Mancuso, “Allevamenti intensivi in Italia: sono quasi tutti al nord”.

[4] Corriere della Sera, 20 gennaio 2021, Alice Bonnot, “ Se cambiare dieta ripulisce l’aria. Quei 700 morti per troppa carne”.

Respiriamo quello che mangiamo. Lo studio bresciano ha calcolato anche quante morti premature si potrebbero evitare se una minore domanda di proteine animali riducesse le emissioni di ammoniaca in atmosfera e quindi tutti respirassimo un’aria migliore. Se tutti i lombardi riducessero del 50% l’assunzione di proteine animali, ogni anno in Lombardia ci sarebbero 1495 morti premature in meno causate dalla sola esposizione alle polveri sottili. A cui sempre andrebbero poi aggiunti gli 815 decessi di over 50 evitati per cause metaboliche (tumori e cause cardiovascolari) . 

[5] Greenpeace, aprile 2020, Elisa Murgese, “Covid-19, esposizione al particolato e allevamenti intensivi”.

[6] The Lancet, marzo 2021, “Premature mortality due to air pollution in European cities: a health impact assessment” Khomenko, Sasha et al. – The Lancet Planetary Health, Volume 5, Issue 3, e121 – e134.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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