Dalla mascherina anti-Covid al Niqab il passo è lungo ?
« Indossare una maschera ci protegge dal virus, ma può anche essere usata per nasconderci dagli occhi degli altri ? Alcune donne lo vedono come uno strumento inaspettato per proteggersi dalle molestie di strada, mentre altre lo vedono come un modo per liberarsi dall’obbligo di dover apparire belle a tutti i costi ».
No, non sto scherzando. Questa considerazione, tuttavia, non è la mia, l’ho semplicemente letta in un importante giornale online svizzero.
Dopo decine d’anni in cui si è detto e scritto di tutto contro il velo islamico ( ḥijāb, niqāb, burqa, etc. ), incluso che rappresenta una limitazione della dignità femminile, e che si è giunto a vietarlo in alcuni Paesi ( Francia, Belgio,Italia [1] etc. ), la copertura del volto della donna viene rivalutata !
Complice la pandemia di Sars-Cov-2, e l’obbligo estremamente diffuso di indossare la mascherina che copra naso e bocca, e che, quindi, nel volto, lasci scoperti solo gli occhi, si sta aprendo un dibattito sui vantaggi di tale condizione.
Le interviste in “Punto J” di RTS : con la mascherina meno molestie
E’ la giornalista svizzera Juliene Roncoroni di RTS – Radio Televisione Svizzera a spezzare il velo, in questo caso metaforico, dell’ipocrisia ed a pubblicare delle interviste a riguardo.
« Con l’obbligo di nascondermi nei luoghi pubblici, vengo molestata un po’ meno per strada », sostiene una donna intervistata.
La giornalista svizzera evidenzia, altresì, come, grazie alla mascherina « gli acquisti di make-up sono diminuiti drasticamente – soprattutto la vendita di rossetto – ».
La mascherina – spiega in proposito un’altra donna intervistata – consente di « nascondere dei complessi, in una società dove è privilegiata l’apparenza » ovvero di dissimulare dei difetti fisici.
Forse la mascherina, a breve, non basterà più. La moda post-Covid introdurrà pure l’abaya, l’abito largo e lungo dalla testa ai piedi che nasconde anche le forme del corpo.
Il burqa è stato introdotto da un monarca afghano nel 1890 al fine di non indurre in tentazione gli uomini quando le donne del suo harem si fossero trovate fuori dalla residenza reale. Divenne così un capo per le donne dei ceti superiori, da usare per essere protette dagli sguardi del popolo.
Le riflessioni delle donne intervistate da RTS mi fanno credere che, dopo tutto, il 1890 è lì dietro l’angolo.
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Credits : Photo by 🌸🙌 فی عین الله on Unsplash
Note:
[1] In Italia, vige l’articolo 5 della Legge 22 maggio 1975, n. 152 che vieta « l’uso […] di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico. […] Per la contravvenzione di cui al presente articolo è facoltativo l’arresto in flagranza ».
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