DDL “Sicurezza”: continua la deriva fascista del governo
Nel ddl sicurezza Giorgia Meloni riapre le celle per le donne incinte o con un bambino sotto un anno pur se negli istituti a custodia attenuata. Fino a ieri la pena veniva differita, adesso cambia tutto.
La scelta repressiva del governo Meloni. Una scelta chiaramente razzista, dichiaratamente contro l’etnia rom e sinti. Donne incinte e bambini sotto un anno in carcere. « Sono cose che non avrei mai voluto vedere » [1], commenta Stefano Anastasia, garante dei detenuti del Lazio.
Rinviare la pena a donne in gravidanza e con figli sotto un anno « è una norma di civiltà », continua Anastasia.
Il garante dei detenuti poi si sofferma sull’aspetto “non detto” della norma voluta dal governo sostenuto dai razzisti della Lega Nord: « nel nostro Paese c’è chiaramente un problema di discriminazione nei confronti delle persone di etnia rom e sinti. Questo è un fatto noto e che è anche all’origine di tanta parte di devianza di queste persone che sono ai margini della società. Bisognerebbe lavorare per percorsi di inclusione e integrazione. In questo modo invece le si mette ancora di più ai margini e si enfatizza la discriminazione che già esiste ».
Le altre norme del DDL Sicurezza del governo Meloni
Il provvedimento annunciato dal governo Meloni poi « dice sì al possesso di armi da fuoco “private” e anche senza licenza, dunque oltre quella di ordinanza, per gli agenti di pubblica sicurezza » [2].
Ma « più pistole e armi non significano più sicurezza, com’è evidente proprio dal caso americano », spiega l’Unità. E l’associazione Antigone commenta: « non è così che si costruisce sicurezza, così si costruiscono tragedie e un sistema alla far west che negli Stati Uniti ha prodotto solo morti e danni » [2].
Infine la norma ad personam contro gli attivisti climatici di Ultima Generazione: « Di fronte al recente boom di blocchi stradali (utilizzati come mezzo di protesta) viene introdotta una sanzione amministrativa per chi (usando il proprio corpo) impedisce la circolazione su una strada. Fatto che diventa un vero e proprio reato nei casi più gravi, come per la presenza di più persone o quando la manifestazione è promossa e organizzata preventivamente » [3].
Per lo stesso motivo, si prevedono pene sempre più pesanti anche per chi « imbratta o deturpa beni mobili e immobili adibiti all’esercizio di funzioni pubbliche con la finalità di ledere l’onore, il prestigio o il decoro dell’istituzione cui il bene appartiene » [4]. Open precisa: « Per i graffitari arriva la reclusione da sei mesi a un anno e una multa da mille a tremila euro. In casi di recidiva si aumenta a 3 anni e a seimila euro di multa » [5].
Infine, « si estende l’esimente penale » per gli 007 italiani che operano “sotto copertura” [4].
In definitiva il governo conservatore, mentre regala condoni e denaro ai ricchi e poteri sproporzionati alle polizie, continua la sua opera demolitrice contro il dissenso, contro i poveracci.
Ma non chiamateli fascisti.
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Fonti e Note:
[1] Osservatorio Repressione, 17 novembre 2023, “Pacchetto sicurezza: abuso di carcere e diritto penale. Intervista a Stefano Anastasia” tratto da Unità, Antonella Stella.
[2] Unità, 17 novembre 2023, “Pacchetto sicurezza, sì al modello americano: armi “private” senza licenza anche fuori servizio per gli agenti”.
[3] Il Messaggero, 17 novembre, “Pacchetto sicurezza, dalle norme anti-borseggiatrici al terrorismo, fino alle truffe agli anziani: cosa cambia con le nuove misure”.
[4] Governo, 16 novembre 2023, “Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 59”.
[5] Open, 16 novembre 2023, “Il pacchetto sicurezza del governo Meloni oggi in Cdm: carcere per le donne incinte, stretta sulle case occupate“.
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