Decreto choc della Meloni: il dissenso diventa reato

Giorgia_Meloni

La combriccola di prepotenti che sembra occupare Palazzo Chigi non ha più freni. Come scrive Domani, la premier Giorgia Meloni ha scelto di “evitare i tempi lunghi del Parlamento” [1]. Ha voluto “forzare la mano”: il disegno di legge 1236 (ex 1660), con norme più dure contro le proteste, nel pomeriggio è diventato un decreto legge.

Paolo Di Vetta su Contropiano commenta:

“Si superano con acrobazie i limiti posti dal Quirinale e dal dibattito interno alla maggioranza” [2].

Domani aggiunge: “Sulle richieste del presidente Mattarella di moderare le norme ritenute sproporzionate, la Lega ha preferito lo scontro”. La Lega, la destra estremista di governo, sa che le sue politiche repressive tengono vivo il suo consenso. Ha voluto tutto e subito.

E il decreto è arrivato.

Cosa contiene davvero il decreto? Ecco le norme più pericolose

Mattarella aveva giudicato alcune norme illegittime. Ma le sue richieste sono state ignorate. Solo qualche ritocco formale, per farlo tacere. Quasi tutte quelle norme restano.

Il noto Foglio della destra, elenca i “successi” della Lega:

  • si prevede l’obbligatorietà (e non solo facoltatività) della esecuzione della misura custodiale presso un istituto di custodia attenuata per le madri incinte o di prole inferiore a un anno” [3].
  • saranno vietate, pure, “le proteste contro opere pubbliche” e “le condotte di resistenza (anche passiva) all’interno delle carceri” [e dei CPR, N.d.R.].

Il Foglio scrive che i migranti – diversamente dalla proposta originaria – potranno avere una SIM con un documento (non serve più il permesso di soggiorno). Ma sul sito del governo si legge ancora: “Copia del titolo di soggiorno obbligatoria, pena chiusura dell’attività da 5 a 30 giorni”[4].

Rimangono, invece, le attenuanti generiche per chi resiste a un pubblico ufficiale. E, per ora, gli 007 dello Stato non potranno obbligare aziende e servizi pubblici a fornire dati privati.

Il minimo, direi.

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La società civile risponde: mobilitazione generale contro il decreto

Le prime reazioni sono durissime.

Già prima Sinistra Libertaria aveva così giudicato il disegno di legge 1660:

«C’è tanta propaganda nel Disegno di Legge 1660 appena approvato alla Camera dei Deputati e che ora passa al Senato. Propaganda, ma anche il pagamento di una “cambiale” ad una fetta del proprio elettorato neo-fascista che si annida in una parte non marginale delle Forze dell’Ordine».

Non è un caso, quindi, che oggi, giorno dell’approvazione dell’ennesimo provvedimento securitario, sul sito web della Lega campeggiava un’immagine che raccoglie carabinieri e poliziotti.

Sito Lega Salvini premier - 040425

Oggi Contropiano scrive: “Il governo Meloni ignora le proteste e le critiche di esperti, come l’Unione delle Camere Penali, che denunciano l’incostituzionalità e l’inutilità di norme più severe” [2].

“La premier – prosegue il giornale antagonista – è ben contenta di avere un provvedimento utile per colpire con forza, se necessario, chi si mette di traverso, nel senso letterale del termine. Questo è un messaggio chiaro verso i lavoratori e le lavoratrici (si pensi al comparto della logistica) e chi si oppone a grandi eventi, cementificazioni e devastazione dei territori. È un atto intimidatorio”.

Concludiamo con l’appello di Vag61 – Spazio Libero Autogestito di Bologna:

“La destra fa un golpe burocratico. Dobbiamo rispondere con la mobilitazione popolare. Contro l’utilizzo della decretazione di urgenza per colpire libertà e dissenso, chiamiamo tutti a scendere in piazza: società civile, movimenti, sindacati” [5].

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Fonti e Note:

[1] Domani, 4 aprile 2025, Lorenzo Stasi, “Sicurezza, il governo forza la mano: un decreto al posto del disegno di legge”.

[2] Contropiano, 4 aprile 2025, Paolo Di Vetta, “Il Decreto Sicurezza è una minaccia per tutti: fermiamoli!”.

[3] Il Foglio, 4 aprile 2025, Simone Canettieri, “Decreto sicurezza, ecco i sei punti richiesti da Mattarella al governo Meloni. Nonostante la Lega”.

[4] Governo, Consiglio dei Ministri n. 122: “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario (decreto-legge)”.

Tra le “perle” del decreto:

✔ 2-6 anni di carcere per chi ha manuali su armi o esplosivi. 6 mesi-4 anni se li condividi online. ✔ Blocco stradale diventa reato penale:

  • Fino a 1 mese di carcere + 300€ di multa
  • Se in gruppo: 6 mesi-2 anni

✔ Nuovo reato: fingere di essere un altro per ottenere una SIM (forse per colpire i migranti?).

[5] Vag61 – Spazio Libero Autogestito, 4 aprile 2025, “Tutt* in piazza contro la decretazione di urgenza su libertà civili e dissenso!”.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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