Dopo il “caso Byoblu”, regolamentare Youtube!

« E’ accaduto. Youtube ha chiuso Byoblu. 525 mila iscritti cancellati. 200 milioni di video visti oscurati. Youtube ha rimosso in un solo istante 14 anni di contenuti, tra i quali molti di altissimo livello, realizzati insieme a magistrati, presidenti della Corte Costituzionale, intellettuali, filosofi, economisti, politici, avvocati, scienziati… Una fotografia cangiante delle trasformazioni che si sono avvicendate nella società da 14 anni a questa parte, viste con gli occhi dei cittadini e non con quelli dei media ».
Così Claudio Messora, ideatore e anima di Byoblu, ha annunciato, lo scorso 30 marzo, la scomparsa del proprio canale social di diffusione di notizie, fatti, circostanze e opinioni.
Da allora sono trascorse due settimane e nulla è successo.
Youtube: censura Byoblu? Abbiamo ubbidito alla Commissione Europea
Solo un messaggio del gigante americano Google, proprietario di Youtube, che succintamente spiega la propria decisione:
ByoBlu ha pubblicato « contenuti che violano le nostre norme sulla disinformazione in ambito medico relativamente al Covid-19 introdotte in accordo con gli impegni presi con le istituzioni dell’Ue per contrastare la disinformazione correlata al coronavirus » [1].
Il giornale Formiche, anzi, evidenzia come Byoblu abbia violato le norme deontologiche ( costituzionalmente legittime? ) dell’Ordine dei Giornalisti che vieterebbe la diffusione di notizie sanitarie e scientifiche se non da « fonti qualificate », ovvero governative [1].
Una prescrizione, quest’ultima, che stride con l’indicazione, da parte dello stesso Organismo, di « dare conto delle diverse posizioni in campo, se non v’è certezza relativamente ad un argomento » [1].
Costituzione : solo magistratura può disporre il sequestro della stampa
Niente s’è mosso nel governo, silenzio da parte del ministero delle comunicazioni, il leghista Giancarlo Giorgetti, e pure da parte di Giacomo Lasorella presidente dell’AGCOM.
Evidentemente la “mano” viene da lì, i mandanti della censura stanno in quei palazzi.
Non occorre essere dei “complottisti” per rendersi conto che è stato violato l’articolo 21 della Costituzione, quello che garantisce come « tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione » e che precisa come si possa « procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria ».
Non occorre essere degli scienziati per comprendere che i Social sono oramai diventati un Servizio Pubblico e come tali devono essere regolamentati, niente più e niente meno di come le emittenti private Canale5 o La7 devono sottostare alle stesse norme dei canali televisivi pubblici.
Gli “scrittori salariati” all’attacco: Byoblu è un sito web di fake news
E’ stato, invece, un fiorire di prese di posizione contro Messora, da parte di coloro che Antonio Gramsci chiamava “scrittori salariati”:
Il canale YouTube Byoblu? « Particolarmente attivo nel diffondere fake news », secondo Open [2], giornale online fondato da Enrico Mentana, già fondatore del TG5 berlusconiano nel 1992.
« Chi cita la “censura” per questa particolare vicenda probabilmente non ha messo bene a fuoco il tema. Qui si parla di rapporti tra privati, con una piattaforma che ha chiare regole non violabili », ha sentenziato Bufale – nomen omen, un nome, un presagio – [3].
Nulla di più sbagliato.
Maran: YouTube non è un club privato, occorre una disciplina
Lo fa notare lo stesso senatore Lucio Maran ( Forza Italia ), in Aula:
« La logica per la quale questo sarebbe come un club privato dove ciascuno decide chi può parlare e chi no non regge; […] si deve imporre una disciplina di salvaguardia del libero dibattito, anche a questi colossi del web ».
Nell’altro ramo del Parlamento, il deputato Pino Cabras è stato più diretto:
« La mia richiesta è che si convochi il Governo per discutere di questo argomento, per trovare delle misure a livello internazionale, […] nei confronti delle piattaforme che hanno assunto un potere di mercato predominante in grado di condizionare pesantemente il dibattito e di impedire la libera espressione ».
Solo una domanda, senatore Maran, onorevole Cabras: « si deve » chi? Chi se non il Parlamento, se non voi, deve presentare e approvare un testo di legge in tal senso?
In attesa che Maran e Cabras passino dalle parole ai fatti, Messora s’è dato da fare e pochi giorni fa ha aperto un nuovo canale Youtube: Byoblu24 che conta ad oggi 28.700 iscritti [4]
Giusto insistere su questa Piattaforma che oltre che cancellare te, viola la privacy degli utenti-cittadini?
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Fonti e Note:
[1] Formiche, 1 aprile 2021, “YouTube risponde a ByoBlu dopo avergli chiuso l’account”.
[2] Open, 6 aprile 2021, “Facebook chiude (e poi riapre) la pagina di Primato Nazionale, il giornale legato a CasaPound. E non è la prima volta”.
[3] Bufale, 4 aprile 2021, “Fuori strada chi parla di “censura” con il canale ByoBlu chiuso su YouTube in Italia”.
“Il giornale Formiche, anzi, evidenzia come Byoblu abbia violato le norme deontologiche ( costituzionalmente legittime? ) dell’Ordine dei Giornalisti”.
Curioso che a comunicare questa fantomatica violazione deontologica sia un giornale schierato e non direttamente l’ordine dei giornalisti. A che serve l’ordine dei giornalisti allora? Basta Formiche.net, no?