Droni: Sigonella capitale mondiale dei nuovi strumenti da guerra
Oltre 550 attacchi con missili a guida laser e Gps; centinaia di omicidi extragiudiziali di presunti “combattenti Isis”; top secret il numero delle “vittime collaterali”, donne, bambini, anziani rei di essersi trovati nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Questo il bilancio ufficiale delle operazioni in Libia condotte dal 2011 dalle forze armate USA con l’utilizzo dei droni killer, i famigerati MQ-9 “Reaper” (letteralmente macchina falciatrice), buona parte dei quali decollati dalla base aerea siciliana di Sigonella, ormai nota in ambito militare come la “capitale mondiale dei droni”.
[…] l’uso di Sigonella come piattaforma di lancio dei droni d’intelligence ed esecuzione extragiudiziale non ha conosciuto interruzioni: le operazioni si sono estese a tutta l’Africa sub-sahariana e alla Somalia, mentre solo per restare in ambito libico, la base siciliana non ha avuto rivali nell’escalation dei bombardamenti USA contro i “terroristi”.
[…] Anche Amnesty International ha pubblicato un documentato rapporto sul network internazionale che consente le esecrate e criminali operazioni di sterminio del Pentagono con l‘utilizzo dei droni, riservando proprio a Sigonella uno dei ruoli chiave. Ad oggi nessun governo ha ritenuto doveroso informare il Parlamento e l’opinione pubblica sugli accordi sottoscritti per consentire l’uso del territorio e dello spazio aereo nazionale da parte dei velivoli senza pilota statunitensi. Secondo il Centro Studi Internazionali (CeSI) di Roma, il Ministero della Difesa ha concesso, con mere “comunicazioni” del 15 settembre 2012 e del 17 gennaio 2013, un’autorizzazione “temporanea” allo schieramento dei droni d’intelligence e armati nella base di Sigonella, concessione poi estesa nel numero dei velivoli e nelle funzioni alla vigilia dell’attacco a Sirte del 2016.
[…] Dal 2008, l’US Air Force schiera a Sigonella pure 4-5 aerei senza pilota Global Hawk, utilizzati per le operazioni d’intelligence in Africa e Medio oriente, nei Balcani e più recentemente anche in Crimea e Ucraina. Lo scalo siciliano è stato inoltre prescelto dalla Marina USA come base operativa avanzata del sistema MQ-4C Triton, anch’esso con velivoli senza pilota d’intelligence e telerilevamento. Le infrastrutture necessarie saranno completate entro quest’estate (costo 40.641.000 dollari), mentre i nuovi droni dovrebbero operare dalla Sicilia a partire del giugno 2019.
[…] Anche la NATO ha scelto la stazione aerea siciliana come centro di comando e logistico del nuovo sistema di “sorveglianza terrestre” AGS (Alliance Ground Surveillance) […] A fine maggio, la NATO ha firmato un contratto per il valore di 60 milioni di euro con il colosso delle costruzioni Astaldi S.p.A. di Roma per la progettazione e l’esecuzione dei lavori di ampliamento dell’area per le operazioni dei velivoli AGS. Nello specifico, a Sigonella saranno realizzati 14 edifici per il “rimessaggio-attrezzaggio degli aeromobili” e uffici-comando per circa 800 addetti dell’Alleanza Atlantica. […] Secondo il quartier generale della NATO, il primo Global Hawk AGS dovrebbe raggiungere in volo Sigonella dagli Stati Uniti nel corso del 2019. Anche l’Aeronautica militare italiana concorre attivamente al processo di trasformazione di Sigonella nella base strategica delle nuove dottrine di guerra “automatizzata” del XXI secolo. Il 10 luglio 2017 è stato costituito nel settore sotto controllo italiano, il 61° Gruppo Volo Ami, dotato di droni MQ-1C Predator, “allo scopo di consolidare e rafforzare il dispositivo di sicurezza nazionale per l’attività di sorveglianza nell’area del Mediterraneo, davanti alle coste del Nord Africa”.
[…] Attualmente i Predator italiani sono disarmati, ma è imminente la riconversione di alcuni di essi o l’acquisizione di droni-killer, così anche Roma potrà mietere, anzi falciare, vite umane in Libia e nell’Africa sub-sahariana.
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Tratto da articolo pubblicato su Mosaico di Pace, n. 8, settembre 2018
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