E’ morto Giulietto Chiesa : resta il suo testamento spirituale
Giulietto Chiesa è morto. Ma non ci ha lasciati. Di lui, infatti, rimangono gli scritti, tanti; ed i video messaggi propagati dalla sua creatura, la tivù Pandora.
Il suo testamento spirituale resta, insomma.
Chiesa un uomo di estrema intelligenza e vitalità. Sino a poco prima dell’improvvisa morte giunta a soli 79 anni, sempre attivo, sempre testardamente a battagliare.
Giornalista libero ed alternativo fino all’ultimo no al MES
Due erano stati i filoni del proprio impegno, dell’impegno di una vita, e sino all’ultimo : la politica e il giornalismo. O forse era un tutt’uno.
Il suo ultimo “Punto di Giulietto Chiesa” su PandoraTv porta la data dell’11 aprile e tratta il tema dell’accordo europeo per finanziare il debito dell’Italia per far fronte al costo causato dal governo per dichiarare la chiusura del Paese a seguito dell’epidemia da Covid-19.
Nel PTV News del 24 aprile, ancora, criticava lucidamente il “nodo scorsoio” del debito accettato dall’Italia per ottenere la “ciambella di salvataggio”.
Chiesa e la “Mossa del Cavallo”
Il suo ultimo impegno politico diretto, invece, fu quello della “Mossa del Cavallo”, il progetto elettorale che, assieme ad Antonio Ingroia e pochi altri, lo condusse a partecipare alle politiche del 4 marzo 2018. L’esito dell’attività della “Lista del Popolo per la Costituzione”, sicuramente mal gestita, fu miserevole : appena lo 0,12 % nazionale di suffragi, ovvero soli 9.532 voti alla Camera.
Ma il messaggio di Chiesa era giusto ed attuale :
L’invito era quello di uscire « dai ghetti del pensiero conformista, fatto di contrapposizioni sterili tra tifoserie che finiscono inevitabilmente per rafforzare l’ideologia oligarchica che avanza baldanzosa sulle ali della globalizzazione, noi abbiamo maturato una coscienza nuova, abbiamo compreso la trappola nella quale siamo caduti ed abbiamo messo a fuoco l’obiettivo verso il quale tutti i nostri sforzi devono tendere ».
« Dunque la “Mossa del Cavallo” non può che essere trasversale. Se non è trasversale — cioè interessare tutti coloro che vogliono cambiare il paese, a prescindere dalle “appartenenze” pregresse — non ha senso tentare di realizzarla ».
Per fare cosa ? « un “Governo della Costituzione” » nel quale « la Costituzione in vigore deve essere salvaguardata e attuata ».
In definitiva, il programma puntava a « ripristinare la sovranità nazionale », tramite due punti essenziali :
- Rinegoziazione e – se impraticabile – recesso unilaterale dai Trattati europei che violano la Costituzione (art. 11 Cost.);
- Trasformazione dell’Italia in paese neutrale, al di fuori di ogni blocco militare e al servizio della pace, all’interno delle norme della Carta dell’ONU, ponendo fine allo stato attuale di paese subalterno, liberata dalle bombe atomiche […] L’Italia non ha nemici, non vuole imporre sanzioni e intende restare fuori dalla guerra.
Nel progetto della “Mossa del Cavallo”, Chiesa ed Ingroia scrivevano di non essere « anti-europei ». Nel merito, spiegavano, infatti che « se isolati, gli attuali stati europei saranno travolti dall’azione dei giganti mondiali, senza poter opporre resistenza ». L’idea era quindi di « un’Europa democratica dei Popoli » da costituire tramite « una nuova Costituzione europea ».
Aderii al Progetto politico di Chiesa, non accettai però il metodo
A quel progetto diedi personalmente un grosso contributo : con la realizzazione e gestione del sito web del movimento, con la stesura della seconda parte del programma politico – cucendo le varie idee che giungevano tanto da Chiesa che dalla base -.
Quella di Giulietto Chiesa, evidentemente, era una visione lucida ma contemporaneamente il suo era un progetto mastodontico, irrealizzabile nell’immediato. Ma lui ed Ingroia s’impuntarono nel credere in un risultato immediato e non nel lavoro di semina per il futuro.
Io me ne accorsi ben prima dell’esito elettorale del 4 marzo 2018. A metà gennaio feci un passo indietro : la componente del merito, unitamente a quella del metodo, non si incontrano in questo progetto politico di Ingroia e Chiesa, dichiarai.
« A mio parere, l’idea di fondo dei due fondatori è valida: superare gli steccati di “destra” e “sinistra” per costruire una forza politica che promuova l’attuazione della Costituzione Italiana, oggi calpestata di fatto – aggiunsi -. Tuttavia, un tale progetto ha bisogno di tempo per fare incontrare e amalgamare storie, persone e idee. Il tempo, in circa un mese di vita del progetto, non c’è stato ».
La sua assenza è una grave perdita; non certo per me, ma per l’Italia.
Ma quanti lo capiranno ?
Non sono d’accordo sulla trasformazione dell’Italia in paese neutrale, al di fuori di ogni blocco militare e al servizio della pace. Mi spiego, allo stato attuale è bello pensare di essere al servizio della pace, ma riguarderebbe unicamente l’Italia, ma le tensioni tra gli altri stati non è detto che rimangano le stesse per sempre, potrebbero cambiare, e questa scelta potrebbe non essere vantaggiosa.