Elezioni: la Destra veicola una campagna d’odio
La campagna elettorale 2022 sarà una campagna con per temi propositivi oppure una campagna d’odio [1] come quella 2018?
In attesa di conoscere i partiti in lizza – diversi minori stanno raccogliendo con difficoltà le firme non necessarie per i maggiori -, e i nomi dei relativi candidati, giusto mi sembra riportare l’esito del “barometro dell’odio” realizzato da Amnesty International nell’ultima tornata elettorale [2].
Nelle ultime tre settimane della campagna elettorale 2018, degli attivisti monitorarono i profili social – Facebook e Twitter – di tutti i candidati ai collegi uninominali di Camera e Senato delle coalizioni di Centrosinistra, Centrodestra, del Movimento 5 Stelle e di Liberi e Uguali.
Il 91% dei messaggi d’odio in rete postati candidati di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia
Il risultato era immaginabile:
A carico dei partiti razzisti dell’Estrema Destra italiana ( Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia ), in 23 giorni, « sono state raccolte 787 segnalazioni: più di un messaggio offensivo, razzista e discriminatorio all’ora moltiplicato dalla Rete ».
In particolare, « inserendo nel calcolo anche i leader, il 51% delle dichiarazioni è da attribuire a candidati della Lega, il 27% a Fratelli d’Italia, il 13% a Forza Italia ». Non senza sorpresa, invece, tra i “messaggi d’odio” erano da addebitare appena « il 4% a Casa Pound, il 3% a L’Italia agli Italiani, e il 2% al Movimento 5 Stelle ».
Spiega nel suo report Amnesty International, « le segnalazioni sono state attribuite a 129 soggetti [ dei 1.419 candidati, “solo” il 9%, NdR], di cui 77 sono stati eletti » e, fatto gravissimo, « il 43,5% delle dichiarazioni segnalate sono pervenute dai leader » dei partiti razzisti, quindi proprio da coloro che sono più seguiti e condivisi sui social.
Conferma Amnesty: « la nocività di tale linguaggio è maggiore per le dichiarazioni inviate da chi ricopre il ruolo di leader politici piuttosto che di semplice candidato ».
Sempre pronto a cancellare i post dei “no-vax”, Facebook è risultato il più clemente quando si tratta di “incitare all’odio”. Infatti, « il canale che ha generato più segnalazioni è stato Facebook, da cui è pervenuto il 73% dei messaggi monitorati ».
Vittime della campagna d’odio della Destra: neri e islamici
Vittime predilette dai partiti razzisti gli immigrati, specie se “di colore”: « il 91% delle dichiarazioni hanno avuto per bersaglio migranti e immigrati ». “Solo” « l’11% delle dichiarazioni ha riguardato discriminazioni di tipo religioso, veicolando sentimenti islamofobici ».
Infine, « il 6% delle dichiarazioni ha avuto per oggetto la comunità Lgtbi, il 4,8% i rom, e l’1,8% le discriminazioni di genere ».
Nulla di nuovo, certo. Lo scorso 18 giugno, in occasione della giornata mondiale contro i discorsi d’odio, “casulmente” passata in silenzio sui mass media di regime italiani, avevo pubblicato una ricerca personale in proposito a cui rimando per approfondire (“L’ONU proclama una giornata contro i discorsi d’odio“).
Di seguito alcuni dei messaggi “subliminali” che incitano all’odio, riportati da Amnesty International.
Nel 7% dei casi, i “post” dei candidati dell’Estrema Destra razzista ( Forza Italia, Lega Nord e Forza Italia ) sono giunti addirittura a « incitare direttamente alla violenza ».
Non sorprendiamoci quindi quando poi “dei pazzi” uccidono o tentano d’uccidere degli immigrati; i “mandanti” sono questi “discorsi d’odio”, questi insulti, queste sottili discriminazioni consentite dai Social, ripetute dai giornali di destra, tollerate dalla polizia postale e dalla magistratura.
Amnesty International, conclude il report riportando che « le parole più usate per identificare e raffigurare migranti e immigrati sono state: “clandestini”, “irregolari”, “profughi”, “stranieri”, insieme al ricorso alla disumanizzazione con l’utilizzo di appellativi quali “risorse”, “bestie”, “vermi” ».
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Fonti e Note:
[1] “(…) il termine “discorso di incitamento all’odio (hate speech)” deve essere inteso come l’insieme di tutte le forme di espressione che si diffondono, incitano, sviluppano o giustificano l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo ed altre forme di odio basate sull’intolleranza e che comprendono l’intolleranza espressa attraverso un aggressivo nazionalismo ed etnocentrismo, la discriminazione, l’ostilità nei confronti delle minoranze, dei migranti e delle seconde generazioni”.
Raccomandazione del Comitato dei Ministri n. 20 del 1997 del Consiglio d’Europa
[2] Amnesty International, “Il Barometro dell’Odio” [ qui il PDF completo de “ Il Barometro dell'odio ” ].
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