Fridays For Future: Alcamo, un centinaio contro l’emergenza climatica
Un centinaio di studenti sono sfilati, stamani, per le vie del centro di Alcamo, in provincia di Trapani, per promuovere una più generale presa di coscienza sul tema del riscaldamento globale del pianeta. La manifestazione s’è conclusa con un sit-in nel corso del quale, nei vari interventi, si è ribadito che il problema del cambiamento climatico e delle sue conseguenze è un tema scientifico e non ideologico e si sono sintetizzati i dati del rapporto del Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (IPCC): le sue conclusioni prefigurano «uno scenario al 2050 devastante per il pianeta e i suoi abitanti se non ci sarà un immediato cambio di rotta».
Probabilmente già lunedì mattina, come deciso dagli organizzatori in esito all’evento, sarà consegnata al protocollo del Comune di Alcamo una nota indirizzata al sindaco Domenico Surdo (Movimento Cinque Stelle) e Consiglio comunale e nella quale si chiederà che l’Ente dichiari «l’emergenza climatica e ambientale» come hanno fatto Milano e 500 comuni nel mondo e, soprattutto, i parlamenti britannici.
Gli organizzatori, il comitato “Fridays For Future Alcamo” e la “Consulta giovanile” comunale, si dichiarano soddisfatti della partecipazione e precisano che sarebbe potuta essere maggiore se tanti ragazzi non fossero stati costretti a non assentarsi dalle lezioni per le interrogazioni e le verifiche di fine anno scolastico. Erano stati un migliaio, infatti, i giovani alcamesi che avevano aderito alla precedente manifestazione nazionale dello scorso 15 marzo quando si erano recati sul litorale di Alcamo Marina dove furono riempiti 500 sacchi di rifiuti. Pochissimi, invece, gli adulti presenti al corteo di oggi.
All’accusa di manifestare senza una proposta di intervento concreto, ci risponde Marco, 19 anni studente universitario: «noi sappiamo quali sono le soluzioni, vanno dalla transazione energetica al trasferimento del trasporto verso i mezzi pubblici fino alla riduzione del consumo di carne. Ma le soluzioni sono nelle mani dei politici, cioè di coloro che possono concretamente attivarsi dato che la maggior parte di noi non ha neanche diritto al voto essendo minorenne. Gli scienziati, nel loro rapporto, hanno indicato le soluzioni. Noi, da parte nostra, siamo pronti al cambiamento perché teniamo al nostro futuro».
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