Giardini Pubblici aperti ma con obbligo di mascherina
Dallo scorso lunedì 4 maggio, un po’ in tutta Italia, le strade sono affollate di gente, le strade quasi ingolfate di auto quasi si dovesse festeggiare la Liberazione del Paese dall’oppressione fascista ed i controlli delle pattuglie poliziesche sono notevolmente diminuiti.
È sufficiente seguire i programmi tivù che denunciano lo scandalo dei numerosi giovani che passeggiano ai Navigli di Milano per l’ora dell’aperitivo, ed in altri luoghi tipici.
E’ così ovunque, anche nella nostra città, naturalmente in barba allo stato di emergenza ancora in vigore e alle disposizioni governative che ancora prevederebbero l’autocertificazione con la specificazione dell’uscita da casa.
L’unico segnale visivo che ricorda l’emergenza sanitaria ancora in corso è dato dalle numerose persone che passeggiano, vanno in bici o guidano l’auto dotate di mascherina ma spesso appoggiata sul mento.
Invece, sembrerebbe certa la proroga per altri sei mesi dello stato emergenziale, quindi e delle immancabili limitazioni dei diritti umani, in termini di circolazione, riunione, eventi sociali, etc.
Cade, quindi, il velo del Grande Bugiardo, quell’osannato premier Giuseppe Conte che, urbi et orbi, aveva promesso nel suo discorso a reti unificate che ci avrebbe restituito la piena libertà ben prima del 31 luglio.
Restiamo non proprio liberi, ma … in libertà vigilata, insomma.
Intanto i diversi sindaci d’Italia con le proprie ordinanze stanno riaprendo, abtorto collo, essendo ciò previsto dall’ultimo DPCM, i giardini comunali.
Ecco le Regole per poter fruire di un po’ di frescura ai giardini comunali!
In Rete si reperisce, l’Ordinanza n. 63 del 3 maggio 2020 a firma del sindaco di Trapani che fornisce una chiara idea che lo stato di polizia e le limitazioni alle libertà ed ai diritti dei cittadini sono lungi dall’essere superati.
L’ordinanza del sindaco di Trapani, consente sì l’ingresso ai due piccoli polmoni verdi cittadini, i giardini pubblici cittadini di Villa Margherita e di Villa Pepoli, ma con pesanti restrizioni.
Dispone, infatti :
- la vigilanza con i “volontari” della protezione civile locale,
- il numero di accessi contingentati (100 nella già grande Villa Margherita e 50 nella Villa Pepoli),
- l’ingresso di massimo due componenti familiari (figlio/a minore e un genitore),
- il divieto d’accesso in coppia a persone che nella routine di vita condividano già lo stesso tetto (divieto alle coppiette di fidanzatini, a gruppi di amici, ect.),
- l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione naso-bocca (mascherine chirurgiche o di comunità; non sarà consentito l’ingresso ai soggetti che usano mascherine con valvola),
- il tempo di soggiorno limitato a due ore per persona, onde consentire la fruibilità del parco a tutti i cittadini,
- il divieto di svolgere attività ricreativa esercitando giochi in genere,
- la non utilizzabilità dei servizi igienici esistenti nelle predette aree verdi, anche se trattasi di bisogni naturali, talvolta incontenibili. Meglio avrebbe fatto ad obbligare all’uso dei pannolini e dei pannoloni, in base all’età.
Dato che ci troviamo in un luogo all’aperto, la cosa ci sorprende non poco. Le disposizioni governative nazionali, infatti, consentono la circolazione all’aperto senza mascherine protettive.
Famiglia respinta : niente giardini comunali, han un gemello di troppo!
Intanto su Facebook vengono condivise le prime esperienze di tentativi – bloccati – di entrare ai giardini a causa di tali ordinanze sindacali.
Ad esempio, sempre a Trapani, una famiglia composta da marito, moglie e tre figli gemelli avrebbe avuto negato l’ingresso. Motivo : avevano un figlio in più rispetto alle limitazioni sindacali. Quale gemello lasciare a casa solo o dai nonni ?
Stesse limitazioni, se non peggiori, ci attendono a breve in spiaggia : l’INAIL ha pubblicato ieri le linee guida per l’accesso in spiaggia e i sindaci avranno il potere, e l’onere, di gestirle secondo tali protocolli.
Ne abbiamo scritto in dettaglio in “Covid-19 : Come andremo in spiaggia quest’estate ?”.
Cosi tinte ci attendono.
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Credits : Photo by Josephine Baran on Unsplash
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