Giorgio Parisi: il futuro è 100% rinnovabili

La Lectio Magistralis di Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica, andata in onda su Zoom, non si è limitata a criticare il nucleare.
L’incontro, organizzato dal Comitato “Sì alle rinnovabili, No al nucleare“, ha anche trattato il ruolo delle energie rinnovabili nell’autonomia energetica italiana.
Passando dal tema del nucleare a quello delle rinnovabili, Parisi ha subito cambiato tono. Da docente è passato a vestire i panni del critico.
Ha elencato le solite accuse rivolte al solare.
Non c’è abbastanza spazio. Occupa suolo. Costa troppo. È intermittente. Poi, ha risposto a ognuna.
Alla prima obiezione, ha suggerito di guardare Google Maps. «Le città non hanno i tetti coperti da impianti solari”. «Milioni di edifici – ha detto – offrono spazio per i pannelli. I capannoni industriali li usano solo al 7%. Possiamo moltiplicare per 6». Ha citato anche parcheggi, ex siti industriali, uffici e scuole. «Solo il 3% delle scuole ha impianti solari».
«Esiste poi – ha aggiunto – l’agrivoltaico, almeno nel settore orticolo».
Sui costi, ha ammesso: «I moduli arrivano dalla Cina», ma pesano sul costo dell’istallazione «solo per un 20-30%” del totale.
Il resto riguarda il montaggio, affidato ad aziende italiane. Ha proposto l’intervento di imprese pubbliche, per coprire scuole e uffici statali.
Parisi ha poi citato un esempio positivo: l’ENEL è entrata nel settore della costruzione dei pannelli fotovoltaici recentemente realizzando a Catania una Factory da 3 gigawatt:. «Un investimento di circa 600 milioni di euro, di cui quasi 118 milioni apportati dal Fondo europeo per l’innovazione in linea con l’accordo, e che aumenterà l’occupazione locale di circa 1.000 posti di lavoro», riporta l’ENEL [1].
Ha sottolineato che l’Italia produce il 40% in più della Germania e il 25% in più della Francia, a parità di impianti.
«Sarebbe folle – ha concluso – installare il solare in Germania e il nucleare in Italia».
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Sull’intermittenza, ha riconosciuto i limiti del solare. Stagioni, orari e condizioni meteo ne influenzano la produzione giorno per giorno. Ma ha fatto notare che in Italia il picco di consumo è di giorno. Inoltre, il nucleare non risolve l’intermittenza: non si può spegnere quando l’energia solare basta. Solo il gas permette flessibilità nella produzione. «Il carbone ha lo stesso problema del nucleare», ha detto.
Parisi ha illustrato le soluzioni per accumulare energia. Batterie al litio, sempre meno costose. E il sistema idroelettrico pompato.
Quest’ultimo funziona così: si pompa acqua nei bacini quando l’energia costa poco, e si usa quando costa di più.
Ha poi parlato degli e-fuel, essenziali per trasporti pesanti come aerei, navi e TIR. Oggi costano circa 5 euro al litro, ma i prezzi caleranno. Un progetto pilota in Cile li produce da vento, acqua e CO₂. «gli eFuels sintetici possono essere trasportati in tutto il mondo in modo analogo ai carburanti convenzionali e distribuiti attraverso le infrastrutture esistenti», informa Porsche [2].
«Dopo la fase pilota, l’impianto cileno produrrà 55 milioni di litri all’anno. Poi salirà a 550 milioni». «Il Cile meridionale offre le condizioni ideali per la produzione di eFuels: lì, il vento soffia per circa 270 giorni all’anno e le turbine eoliche possono funzionare a pieno ritmo», spiega ancora Porsche.
In Italia non ci sono zone vento come queste?
Parisi ha citato anche il geotermico. Ne esistono due tipi. Uno produce elettricità ed è ampliabile da 3 a 4 volte. L’altro serve per scaldare l’acqua, e ha bisogno di raggiungere le profondità minori rispetto al precedente tipo.
Ha poi ribadito l’importanza dell’efficienza, anche della rete elettrica. «Serve una rete digitale per ridurre sprechi ed errori». Per farlo, servono soldi. E bisogna decidere: investire sul solare o sul nucleare.
Con adeguati investimenti, secondo Parisi, «l’Italia potrebbe esportare energia verso il Nord Europa».
La sua relazione non ha svelato novità tecniche, ma ha offerto una visione ampia. Ha parlato con chiarezza ai cittadini, anche a chi non ha competenze tecniche.
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Fonti e Note:
[1] Enel. 1 aprile 2022, “Enel Green Power firma accordo di finanziamento agevolato con l’UE per gigafactory di pannelli solari in Sicilia”.
[2] Porche – Newsroom, 20 dicembre 2022, Sandro Kälin – Ufficio Stampa Porche, “Inaugurato ufficialmente in Cile l’impianto pilota di eFuels”.
Nella foto dell’articolo: la centrale di E-Fuel cilena, tratta dal sito Porche.
Il potenziale dei tetti pubblici e privati (abitazioni e aziende) per il fotovoltaico dovrebbe essere totalmente sfruttato come soluzione immediata. Il geotermico per teleriscaldamento sarebbe analogo. Quello profondo per produrre elettricità richiede ancora qualche anno di sperimentazione ma poi potrà produrre molto più del nucleare, in modo più sicuro ed economico, per tutti i Paesi del Mondo, senza emettere CO2.
Esattamente. Occorrerebbero però tariffe di montaggio calmierate.