Grecia: tra contagi e fosse comuni, si attende la seconda ondata
La tivù non ne parla ma la situazione epidemiologica in Grecia ha assunto toni oramai drammatici : « nessuna tradizione serba memoria, in nessun luogo, di un così selvaggio male e di una messe tanto ampia di morti », ha dichiarato senza mezzi termini il virologo dottor Tucidide dell’università di Atene.
« I medici nulla possono, per fronteggiare questo morbo ignoto, che tentano di curare per la prima volta », ha aggiunto.
Purtuttavia, sono loro, i medici, come altrove, « le vittime più frequenti, poiché con maggiore facilità si trovavano esposti ai contatti con i malati ».
Anche ad Atene, il Commissario all’emergenza coronavirus è stato pubblicamente accusato d’inefficienza nella distribuzione di mascherine e guanti.
La gente, nonostante i divieti imposti, si è raccolta attorno ai templi del Partenone : « le suppliche rivolte agli altari, il ricorso agli oracoli e ad altri simili rimedi – scrive però la stampa – sono riuscite completamente inefficaci ».
L’epidemia giunta dall’Etiopia e non dalla Cina, sostengono opposizioni
Le opposizioni parlamentari accusano il governo di non aver preso tempestivi provvedimenti per la chiusura delle frontiere. « A quanto si dice, comparve per la prima volta in Etiopia al di là dell’Egitto, calò poi nell’Egitto e in Libia », sostengono.
Sarebbe confutata, quindi, l’ipotesi che il virus provenga da focolai epidemiologici sviluppati in Cina, addirittura da un incidente occorso nel laboratorio di Wuhan. La verità è che lo stesso direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il medico etiope Tedros Adhanom avrebbe cercato di sviare i fatti per celare le pesanti responsabilità del proprio Paese.
A portare il virus in Grecia sarebbero stati gli immigrati, che dalla Libia, giungono in Italia, ma anche in Grecia.
A confermare l’ipotesi, secondo le voci, il fatto che il primo focolaio greco si sarebbe sviluppato nell’area portuale : « su Atene si abbatté fulmineo, attaccando per primi gli abitanti del Pireo », dichiarano in molti su Facebook.
Tosse, febbre, respiro affannato e fetido, ecco i sintomi dell’infezione
Il professor Tucidide non entra in queste polemiche che non hanno, allo stato, alcuna conferma scientifica, ma – in una intervista rilasciata alla stampa della capitale – ha precisato, ancora una volta i sintomi cui porre attenzione da subito.
In proposito Tucidide ha aggiunto : « La mia relazione si fonda su personali esperienze: ho sofferto la malattia e ne ho osservato in altri il decorso ».
« Quell’anno, a giudizio di tutti, era trascorso completamente immune da altre forme di malattia – ha premesso il docente – . E se qualcuno aveva contratto in precedenza un morbo, questo degenerava senza eccezione nella presente infermità ».
Quest’affermazione ha dato, naturalmente, forza al dibattito in corso : quanti sono morti “per” e quanti semplicemente “con” il coronavirus. Ovvero, quale sia l’incidenza di mortalità, in Grecia, per i soggetti sani ovvero non soggetti ad altre patologie.
Gli infettati, spiega il virologo « erano dapprima assaliti da forti vampe al capo [ben oltre i 37,5°, NdR]. Contemporaneo l’arrossamento e l’infiammato enfiarsi degli occhi. All’interno, organi come la laringe e la lingua prendevano subito a buttare sangue. Il respiro esalava irregolare e fetido. Sopraggiungevano altri sintomi, dopo i primi: starnuto e raucedine. In breve il male calava nel petto, con violenti attacchi di tosse ».
Saputo ciò, subito, su Facebook, anche in Grecia, i no-vax hanno alzato il tono delle polemiche : « Nessun’altra infermità di tipo comune insorse nel periodo in cui infuriava il contagio e in esso confluiva qualunque altro sintomo si manifestasse ? ».
Insomma : “è possibile attribuire tutti i maggiori decessi proprio al virus e non ad altre patologie : non si muore più di tumori, ictus, infarti, guerre o polmoniti?”.
Ospedali inadeguati a causa di anni di tagli voluti dalla Troika EU
Il dottor Tucidide, è tornato poi sulla questione dell’inadeguatezza del Sistema Sanitario Nazionale greco, soggetto, da anni, a tagli nei finanziamenti, a causa del diktat della Troika UE a seguito del noto prestito MES : « I decessi si dovevano in parte alle cure molto precarie, ma anche un’assistenza assidua e precisa si rivelava inefficace ».
Il professore universitario, poi ammette : « Non si riuscì a determinare, si può dire, neppure una sola linea terapeutica la cui applicazione risultasse universalmente positiva (un farmaco salutare in un caso, era nocivo in un altro) ».
Con questo provando a tacere i partiti che sostengono una cura piuttosto che l’altra : “Plasma, idrossiclorochina e altri rimedi: sui social le cure anti-Covid abbondano ma serve cautela”, ha scritto, in proposito, lo scorso 17 maggio, il quotidiano italiano Il Fatto Quotidiano.
Nella sua relazione il professor Tucidide ammette la carenza di posti di terapia intensiva negli ospedali di Atene : « Famiglie al completo furono distrutte per mancanza di chi fosse disposto a curarle ».
Però, contemporaneamente, ha provato ad infondere speranze : « Il male non aggredisce mai due volte: o, almeno l’eventuale ricaduta non è letale ».
Esequie funebri : le pie usanze lasciano spazio alle fosse comuni
Tuttavia, la situazione sanitaria ad Atene e in tutto il Paese si fa’ ogni giorno sempre più grave. Oramai si scavano le fosse comuni per seppellire i morti, anche con episodi incredibili : « I cadaveri giacevano a mucchi e tra essi, alla rinfusa, alcuni ancora in agonia », si legge sui social.
Il governo, in proposito, è pesantemente accusato a causa delle misure di contenimento deliberate : « La violenza selvaggia del morbo aveva come spezzato i freni morali degli uomini che, preda di un destino ignoto, non si attenevano più alle leggi divine e alle norme di pietà umana. Le pie usanze che fino a quell’epoca avevano regolato le esequie funebri caddero travolte in abbandono. Ciascuno seppelliva come poteva ».
Pericle : l’epidemia non è colpa del governo, #stateacasa con pazienza!
In conferenza stampa, a rete naturalmente unificate, il presidente ateniese Pericle ha replicato : « È sopraggiunta l’epidemia a sconvolgere i nostri calcoli: ma è il solo flagello che si sia mostrato oltre il raggio delle nostre facoltà di previsione. So che s’annida in essa, per buona parte, la causa dell’astio che ormai vi ispiro. È giustizia questa? ».
Il presidente, nel suo intervento, è tornato, poi sulla necessità di rispettare le regole imposte nei suoi DPCM : « Contribuite tutti alla salvezza della patria, reprimendo la pena per le privazioni e i dolori domestici.
Ai sacrifici imposti dal valore divino – sono inevitabili – bisogna opporre una rassegnata pazienza. Sappiatevi opporre con la forza della vostra volontà alle prove più pesanti, senza svilire il nome di Atene ».
Nonostante anche la mozione di sfiducia presentata dalla opposizioni contro il Ministro della Giustizia, oramai ci racconta la storia « non passò molto e la folla si comportò come è solita: lo rielessero stratego e gli affidarono la piena direzione politica. Poiché reagivano ormai alle personali disgrazie con sensibilità sempre meno viva ».
« Nominalmente, vigeva la democrazia: ma nella realtà della pratica politica, il governo era saldo nel pugno del primo cittadino » [il premier Pericle, NdR], ha commentato un giornalista su RT, l’emittente filorussa.
Il prof. Tucidide è certo : in inverno, arriverà la seconda maligna ondata
Tuttavia, c’è poco da stare sereni.
Un primo vaccino, nonostante le numerose sperimentazioni in corso, non giungerà prima di 12-18 mesi; ancor di più si dovrà attendere per vaccini più sicuri, di seconda o terza generazione.
Il professor Tucidide, quindi avverte, per la certezza di una seconda, e pure terza ondata, delle infezioni per i prossimi due inverni : la seconda ondata, in particolare, sarà – sostiene – « la più maligna e dissanguante piaga inferta alla potenza ateniese ».
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Nota :
Il testo tra virgolette è esattamente riportato da “ La Guerra del Peloponneso ” (Tomo II, capitoli 47 e segg.), opera dello storico ateniese Tucidide che tratta le battaglie tra Atene e gli altri popoli greci avvenuti nel 400 avanti cristo.
Nulla di nuovo quindi, a riguardo dell’epidemia. Ma il mondo è sopravvissuto sin qui.
Credits : Photo by Puk Patrick on Unsplash
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