Guerra Ucraina: Zelensky ha sacrificato il 40% delle truppe

Le recenti dichiarazioni del segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg (“dovremmo essere preparati anche alle cattive notizie“) [1], erano solo la punta dell’iceberg rispetto alla situazione della guerra contro la Russia in Ucraina.

L’iceberg lo “svela” Peacelink [2], dopo aver consultato tanto il quotidiano statunitense Washington Post quanto la relazione dell’analista militare Mirko Campochiari sul canale “Parabellum” di Youtube.

L’Ucraina, e il suo presidente Zelensky, ubbidiendo ai programmi del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, ha non solo subito una pesante sconfitta, in materiali e uomini, in quella che doveva essere “la controffensiva” per giungere fino a riprendere la Crimea, ma, cosa ancora più grave, era preventivamente a conoscenza di cosa avrebbero subito i suoi concittadini al fronte.

Il Washington Post, infatti, rilevato lo scorso 4 dicembre che « i vertici militari hanno mandato al massacro migliaia di persone sapendo in anticipo che le probabilità di successo erano pari al 50% (calcoli software Nato) ossia il classico lancio di una moneta che ha il 50% per ogni faccia; e che la controffensiva avrebbe avuto uno sbarramento di fuoco russo e un tappeto di mine tale che le perdite ucraine sarebbero state fra il 30 e il 40% » [1].

Zelensky ha mandato al massacro i soldati più giovani, quelli “sacrificabili”

Negli “scenari” valutati dai generali ucraini e NATO, era pure apparso chiaro, sin da subito come fosse « ritenuta davvero bassa la probabilità di una capitolazione russa ».

Per quella che era quindi una “controffensiva” sanguinosa e meramente propagandistica, Zelensky, scrive ancora il giornale, « ha mandato all’attacco contingenti in cui il 70% dei soldati non aveva mai combattuto e che erano guidati da comandati giovani, sotto i trent’anni; in altri termini sono state mandate all’assalto le unità considerata “sacrificabili” ». Infatti, « le unità ucraine migliori sono state tendenzialmente risparmiate e poco utilizzate in attacchi suicidi per preservarle e poterle utilizzare adesso, per questa fase in cui la Russia ha ripreso l’iniziativa e l’offensiva ».

Una decisione utilitaristica ma disumana.

A monte del fallimento anche disaccordi tattici tra i comandi militari e NATO, un insufficiente addestramento in Germania dei volontari ucraini che hanno ingrossato le fila dell’esercito, un conflitto tattico e personale tra lo stesso Zelensky e i suoi generali.

La NATO, insomma, e per essa Jens Stoltenberg, « ha taciuto per mesi le gravi difficoltà della controffensiva ucraina, controffensiva ucraina che è andata male fin dal primo giorno e l’obiettivo militare del primo giorno ha richiesto più di ottanta giorni ». I russi, infatti, si erano naturalmente preparati, per chilometri e chilometri, con sofisticate « tre o quattro linee di trincee fortificate precedute da campi minati molto fitti », e poi da fossati anticarro, piramidi di cemento dette “denti di drago”.

Gli ucraini quindi si sono visti dover combattere « una guerra diversa da qualsiasi altra sperimentata dalle forze della NATO: un conflitto convenzionale di grandi dimensioni, con trincee in stile Prima Guerra Mondiale sovrapposte a droni onnipresenti ».

Ucraina, le donne in piazza: vogliono figli e mariti a casa

La menzogna di Stoltenberg e Zelensky – personaggio quest’ultimo molto “grigio” per trasparenza e interessi, come si sa – non ha di certo funzionato però con le donne ucraine: da tempo, e sempre con maggior forza, riporta Peacelink, « stanno incominciando a scendere in piazza per chiedere il ritorno a casa dei soldati ».

E al fronte? Le fonti riservate del Washington Post rivelano come « i funzionari statunitensi ritengono che, se Kyiv non riuscisse a sferrare un attacco decisivo e il conflitto si trasformasse in una lunga guerra di logoramento, alla fine verrebbero uccise più truppe ucraine ».

La situazione di stallo ora, in pieno inverno, sembra irrisolvibile e nessuna svolta è immaginabile. Insomma i 330.000 morti e feriti ( dato di gennaio 2023 ) sono stati inutili. La soluzione diplomatica, che era auspicabile sin dall’inizio, ora potrebbe rivelarsi essere l’unica percorribile.

Fonti e Note:

Credits: Photo by Jade Koroliuk on Unsplash

[1] RaiNews, 3 dicembre 2023, “Kiev, Nato: Preparati a cattive notizie”.

[2] Peacelink, 10 dicembre 2023, “La Nato aveva previsto perdite ucraine fino al 40 per cento”.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *