Guterres (ONU), Gaza: è sterminio impunito

António Guterres, segretario generale dell’ONU, ha lanciato un appello disperato: chiede il «cessate il fuoco immediato tra Israele e Palestina» [1], dopo la ripresa dei bombardamenti sulla popolazione inerme che hanno interrotto una breve tregua nel corso della quale sono stati reciprocamente rilasciati dei prigionieri ed è stato consentito l’ingresso di aiuti salvavita.
Ma la sua voce, come quella di milioni di persone nel mondo, cade nel vuoto.
La situazione nella Striscia di Gaza è terrificante. La città, afferma, è completamente «devastata», le strade sono coperte di macerie e sangue. «Dal 2 marzo non entrano più né cibo, né carburante, né medicine, a causa del blocco totale imposto da Israele», denuncia il segretario delle Nazioni Unite.
I camion degli aiuti umanitari sono fermi ai confini, mentre dentro Gaza la gente muore, giorno dopo giorno, nel silenzio generale.
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Guterres denuncia violazione diritti umanitari a Gaza
Questa guerra va avanti da 15 mesi. Ma non è più una guerra: è un massacro sistematico, è una pulizia etnica sotto gli occhi del mondo. Guterres usa parole forti: «Gaza è diventata un campo di sterminio», a cielo aperto, dove si uccidono bambini, si distruggono ospedali, si affama un intero popolo.
In precedenza, anche Amnesty e il presidente brasiliano Lula avevano denunciato i fatti di Gaza come un ‘genocidio’.
Israele, con spietata precisione, continua ad attaccare, a bombardare, a cancellare ogni forma di vita. Ogni regola del diritto internazionale viene violata, ogni principio di umanità calpestato.
La responsabilità morale non è solo di Israele. È anche dell’Occidente ipocrita, che si riempie la bocca con parole come pace, diritti umani, solidarietà, ma poi non fa nulla di concreto. Nessuna vera pressione, nessuna sanzione, nessun blocco delle armi. Solo silenzio, dichiarazioni vuote e complicità.
Secondo l’articolo 59 della Quarta Convenzione di Ginevra, spiega António Guterres, «Israele, come potenza occupante, ha il dovere di garantire cibo e forniture mediche per la popolazione, nonché di garantire e mantenere strutture e servizi medici e ospedalieri, salute pubblica e igiene». Ma il segretario delle Nazioni Unite denuncia che accade l’opposto: Israele blocca con crudeltà ogni forma di soccorso, negando «fino all’ultimo granello di farina» a chi sta morendo di fame.
È una violenza fredda, calcolata, che mira allo sterminio.
Il massimo esponente dell’ONU ribadisce: «il personale umanitario deve essere protetto, e l’accesso agli aiuti deve essere garantito senza ostacoli», come previsto dal diritto internazionale.
Ma le parole, da sole, non fermano le bombe.
Con toni duri e carichi di dolore, Guterres ha concluso dicendo: «Tutto questo è intollerabile agli occhi della storia». Ma il mondo resta a guardare. E intanto ha lanciato un ultimo, terribile avvertimento: «anche la Cisgiordania rischia di diventare la prossima Gaza».
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Fonti e note:
Credits: UN Photo/Marian Blondeel
[1] Onu, 8 aprile 2025, “Gaza: Guterres calls on Israel to ensure life-saving aid reaches civilians”.
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