Il Consiglio Europeo vuole i passaporti vaccinali
« Dobbiamo mantenere rigorose restrizioni », questa la sintesi del testo del comunicato finale del Consiglio Europeo che s’è riunito ieri 25 febbraio in video conferenza sul tema della pandemia Covid-19.
La linea comune del Consiglio Europeo, ovvero dei vertici dei capi di stato o di governo dell’Unione Europea, insomma, non ammette alcuna speranza per la restituzione ai cittadini europei del Diritto Umano alla libera circolazione delle persone.
« Per il momento, è necessario limitare i viaggi non essenziali », hanno ribadito [1].
Al contrario, il business, gli affari, non si possono fermare e quindi le merci devono poter invece circolare. Lo precisa sempre il comunicato finale della riunione: « il libero flusso di beni e servizi all’interno del mercato unico deve essere garantito, anche mediante il ricorso alle corsie verdi ».
Il Consiglio Europeo discute dei certificati vaccinali
Il futuro della libera circolazione delle persone è quindi sempre più legato ai passaporti vaccinali ( li preferiscono chiamare “certificati” ).
In proposito il presidente del Consiglio Europeo, il belga Charles Michel, è stato abbastanza chiaro : « Abbiamo anche discusso dei “certificati di vaccinazione”. Abbiamo deciso di continuare il nostro lavoro su un approccio comune. È necessario lavorare di più: sulla digitalizzazione e sulla cooperazione con l’Organizzazione mondiale della sanità. Ma stasera abbiamo sentito sempre più convergenza tra noi su questo importante argomento » [2].
Si attende a breve una « decisione politica » che stabilisca se il possesso di tale documento debba risultare indispensabile o meno per poter viaggiare o anche per condizionare l’accesso ad alcuni luoghi.
Il quotidiano Open [3] offre ulteriori dettagli sul tema:
- la Presidente del consiglio tedesca Angela Merkel vorrebbe « un documento digitale che certifichi il vaccino nei prossimi tre mesi »;
- Ursula Von der Leyen, la presidente della Commissione Europea, sarebbe contraria ad affidare la soluzione tecnica a Google e Apple, che si sarebbero già proposti, per evitare di condividere dati sensibili e sarebbe più propensa ad una « soluzione europea ».
Il Consiglio Europeo ha anche discusso sulla necessità di preparasi sin d’ora per le « future emergenze sanitarie ».
In tale ambito, si è deciso sia che l’Unione Europea dovrà disporre dei mezzi economici necessari all’acquisto di « un quantitativo sufficiente di vaccini e forniture essenziali a tutti i suoi Stati membri [nonché per] utilizzare al meglio i big data e le tecnologie digitali per la ricerca medica e l’assistenza sanitaria ».
In poche parole si va in direzione della società distopica della sorveglianza di massa.
Il Consiglio Europeo invia 600mila vaccini in Ghana
In merito alla risposta alla pandemia Covid-19 il presidente Charles Michel ha le idee chiare : « Questa pandemia è globale. Non saremo al sicuro finché tutti non saranno al sicuro ».
« Proprio ieri – ha spiegato Michel -, 600.000 dosi di vaccini sono state inviate in Ghana, le prime ad essere spedite e consegnate ».
Con oltre 2,2 miliardi di euro già donati, l’Unione Europea è uno dei principali contributori del programma COVAX, creato per vaccinare gratuitamente contro il virus Covid-19 i cittadini dei Paesi poveri e guidato dalla “Global Alliance for Vaccines and Immunization” (GAVI), società partecipata da Bill Gates, e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), di cui lo stesso Bill Gates è uno dei maggiori finanziatori privati.
L’obiettivo è un trattato per regole globali per le pandemie
All’interno del Consiglio Europeo si sta, infine, valutando l’ipotesi di « un trattato internazionale sulle pandemie » e il vertice mondiale sulla salute del G20 che si svolgerà a Roma potrebbe essere il luogo adatto per discuterne.
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Fonti e Note:
[1] Consilium Europa, 25 febbraio 2021, “Dichiarazione dei membri del Consiglio europeo in materia di COVID-19 e salute”
[2] Consilium Europa, 25 febbraio 2021, “Remarks by President Charles Michel following the first session of the video conference of the members of the European Council”
[3] Open, 26 febbraio 2021, “Coronavirus, primo sì dei leader europei al passaporto vaccinale: si punta ad averlo entro l’estate”.
Credits : photo Copyright European Union
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