Il Consiglio Europeo vuole “porte” nella crittografia
La questione #ChatControl di cui si discute oggi, ovvero la possibilità di “leggere”, tramite determinati “filtri”, le mail, le chat, le telefonate via VOIP di ogni cittadini europeo, viene … da lontano.
Già nel 2020, ad esempio, il Consiglio Europeo, affermava una doppia morale:
- sosteneva « lo sviluppo, l’attuazione e l’utilizzo di una crittografia forte » per garantire « la sicurezza digitale dei governi, dell’industria e della società »,
- richiedeva però che si dovevano nel contempo, assicurare « soluzioni tecniche per consentire alle autorità di esercitare i loro poteri di indagine … per dare accesso ai dati crittografati ».
Le giustificazione erano sempre le stesse: « combattere efficacemente il terrorismo, la criminalità organizzata, gli abusi sessuali su minori (in particolare gli aspetti online) » [1].
Per raggiungere questo … « equilibrio strategico », il Consiglio Europeo auspicava una forma di collaborazione tra « i governi, l’industria, la ricerca e il mondo accademico » per individuare le … « soluzioni tecniche » alias le “porte” riservate nella crittografia.
Che per prevenire il “terrorismo” si possa minare la democrazia, limitando con la conseguente autocensura la libertà di espressione, non è tenuto in considerazione.
… “Il futuro della sorveglianza di massa è oggi“!
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Fonti e Note:
Credits: Foto di Markus Spiske su Unsplash
[1] Consiglio Europeo, 14 dicembre 2020, “Crittografia: il Consiglio adotta la risoluzione “La sicurezza attraverso la crittografia e nonostante la crittografia“.
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