La matroska degli illuminati controlla i governi mondiali
Leggo sempre sui Social, ma anche sui media di regime, di certi personaggi che inneggiano alla necessità di resuscitare alternative già ben conosciute, di uscire da qui o da là, di Sovranità e di elenchi di presunti nemici dell’Italia che, a turno ed in ordine sparso, sono i Rom, la Merkel, i Musulmani, i Neri, i Cinesi, la Russia, l’Olanda, incluso Macron di Francia, ecc.
Li valuto al pari dei discorsetti provinciali di chi ancora crede che esistano le Nazioni che hanno voce nelle proprie scelte politico-economiche.
Forse da qualche parte, non certo ovunque.
A questi ingenui, rispondo che da decenni almeno, il governo umano non è affidato ai presunti personaggi che appaiono, a volte sbraitando, in tivù e che scegliamo quando periodicamente ce lo consentono con le cosiddette elezioni farlocche condite con auto-sondaggi che poi si avverano.
Ma guarda un po’ !
Questi ultimi non vengono mai scelti da noi, ma da ricchi e potenti illuminati che ce li servono sul piatto di polistirolo, quali sono i mezzi di comunicazione finanziati e gestiti da loro stessi.
Loro creano i personaggi per l’Italia, quali: i Renzi, i Salvini, i Grillo, i Fofò DJ, Los Bibitaros, salvo poi a cancellarli, occorrendo !
Loro chi ?
Il mondo dei centri studi, stanze dove si discute con riservatezza …
Esiste sul pianeta una piramide di organizzazioni apolitiche, meglio ancora trans-partitiche, che rappresentano una sorta di telecomando sovranazionale che aziona i recitanti governi democratici dei vari Paesi.
Tali organizzazioni sono composte da personaggi illuminati, da grandi banchieri, da imprenditori dei settori chiave (energetico, minerario, ecc), da noti giornalisti e da ex politici di alto livello.
Le più note sono certamente tre :
- il Gruppo dei Trenta;
- il club Bildeberg;
- la Commissione Trilateral.
In una sorta di grande matroska dentro il pezzo più grande – la Commissione Trilateral con circa 400 membri – ci sta quello più piccolo, ossia il Club Bildeberg, con circa 130 membri e dentro quest’ultimo quello ancora più piccolo: il Gruppo dei Trenta, con poco più di 30 membri.
Tutti, o quasi, i grandi potenti del mondo che contano stanno nella Trilateral, ma poi l’elite sta anche nel Bilderberg e la crema della crema nel Gruppo dei Trenta.
A capo di tutto e di tutti la famiglia dei fondatori, ossia i banchieri Rockefeller.
In particolare, David Rockfeller (1915 – 2017), nipote del fondatore della dinastia che assieme ad altri nel 1954 fondò il Club Bildeberg e, nel 1973, la Commissione Trilateral.
Il Gruppo dei Trenta fu fondato nel 1978 da Geoffrey Bell, ma sempre per iniziativa della Fondazione Rockefeller.
Del petroliere John Davison Rockfeller Sr. (1839 – 1937) basta dire che fu ed è ancora l’uomo più ricco del mondo. Ai tassi attuali di inflazione, Rockefeller avrebbe accumulato una fortuna che va dai 336 ai 692 miliardi di dollari.
Ogni gruppo si riunisce fisicamente appena 1-2 volte all’anno, ma evidentemente il lavoro di lobbying prosegue durante tutti gli anni, al fine di raggiungere l’obiettivo che è dato, nell’ordine:
- dall’interesse collettivo dei magnati, esemplificando, la globalizzazione dei mercati;
- da quello dei singoli componenti;
- fino alle briciole della popolazione residuale.
Alla base della piramide, una serie di cosiddetti think tank, ovvero un centinaio di centri studi i cui partecipanti sono i professori universitari, i politici, i giornalisti e gli imprenditori di secondo livello. L’elite dei maggiori think tank è presente, ben rappresentata all’interno della Commissione Trilateral o nelle altre organizzazioni globali.
Quando cito il termine politici è bene precisare che si tratta – spesso – tanto di politici conservatori della Destra estrema, di politici liberali della Destra moderata e talune facce nostrane specie del PD e di Forza Italia.
Fa specie, tuttavia, assistere ai falsi antagonismi di certe teste politiche, quando recitano i copioni nell’Aula parlamentare o sui media, salvo poi ridiscutere e decidere armoniosamente nello stesso centro studi.
Ed i Centri studi dove invece si producono relazioni pubbliche
Altre organizzazioni sono invece meno note e, al contrario, molto più trasparenti. Producono infatti una vasta pubblicistica sulle proprie posizioni politico-economiche. Tra queste :
- l’Atlantic Council;
- l’Open Society Foundations, rete di fondazioni internazionali fondate dal magnate George Soros;
- l’Aspen Institute (ha anche un sito localizzato : Aspen Italia).
Anche in queste organizzazioni [1], tuttavia, sono presenti, tutti assieme, politici d’ogni estrazione, giornalisti, imprenditori e banchieri. E questo può creare, a mio parere, conflitti d’interesse.
Non voglio qui dire assolutamente che tali illuminati svolgano azioni illecite, illegali, o spesso non condivisibili. Anzi, svolgono sicuramente anche attività positive o di genere filantropico.
Non sono il male, ecco.
Sostengo semplicemente che la loro potenza di fuoco, in termini finanziari e di potere, e quindi di influenza, è sovrannazionale ed enorme e che, quindi, le politiche dei Paesi risentono spesso dell’attività di lobbying di tali organizzazioni.
Credo, inoltre, che tale attività dovrebbe essere trasparente; mentre risulta totalmente occulta.
Vorrei che le elezioni non fossero influenzate da pressioni (agevolazioni) finanziario-mediatiche; e che invece lo sono perché sono vinte dal più forte.
Sostengo che i governi dovrebbero rispondere al Paese, ai cittadini che li hanno eletti, ai loro bisogni. Non credo che ciò avvenga; la mente della popolazione è costantemente manipolata dai mass-media che seguono logiche che sono tanto oscure quanto molto ben … illuminate.
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Note :
[1] Infine esistono altre associazioni globali, più settoriali, ma non meno potenti, come, solo per citarne uno : l’IFF, l’Istitute of International Finance, i cui membri includono più di 420 fra le maggiori banche e società finanziarie del mondo (assicurazioni, gestori risparmio, ect).
Credits : Photo by Alina Grubnyak on Unsplash
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