La repressione di stato si abbatte sui ViVi
« Mesi di indagini per rintracciare gli indirizzi IP dai profili Telegram e scavalcare le VPN da parte degli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Genova, Brescia, Verona e Matera, coordinati dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma e supportati dalle Digos di Brescia, Verona e Matera, hanno portato ad acciuffare finalmente i pericolosi criminali del gruppo ViVi ».
Messa così – per come la riporta Avanti! [1] – fa un po’ ridere!
Decine di uomini in tutt’Italia impegnati per mesi per giungere a identificare e denunciare – non ci sono i presupposti per l’arresto – un paio di “imbrattatori”!
Ma, purtroppo, è la corretta sintesi della notizia diffusa stamani dalle agenzie di stampa [2] e poi pedissequemente [ 3, per il significato del vocabolo rivolgersi alla Treccani, NdR ] riportata dal resto della stampa omologata al regime al potere in Italia [4].
L’agenzia stamani ci aveva informato che erano stati « Identificati e denunciati dalla Polizia di Stato due promotori del gruppo no-vax “guerrieri ViVi” (…) nell’ambito di un procedimento per associazione segreta e per istigazione all’interruzione di un servizio di pubblica necessità ».
Inoltre grazie alla stampa abbiamo saputo che « sono in fase di oscuramento i loro canali di comunicazione in rete » ( i canali Telegram in uso da ViVi che hanno alcune decine di migliaia di follower ).
Ci sentiamo più sicuri così?
L’agenzia non è in grado di dare più informazioni su quali « servizi di pubblica utilità » sarebbero stati interrotti. Tanto più debole ci appare la questione dell’associazione “segreta”. Tanto segreta che dispone di canali Telegram pubblici ( ViVi, ViVi 2° canale-info, Legal Doc V_V Support ) cui insomma non occorre iscriversi per poter leggerne i contenuti.
ViVi, cosa fanno? Sono degli “imbrattatori” come Ultima Generazione
I volontari che si riconoscevano nella linea d’azione di ViVi si sarebbero impegnati a « posizionare striscioni o adesivi ritraenti il logo del gruppo su sedi Istituzionali » ma anche « imbrattando con scritte in vernice rossa le sedi di alcune Asl, di hub vaccinali, ospedali, ordini dei medici, scuole, sedi di alcuni sindacati e testate giornalistiche » [2].
Operazioni certamente illecite a norma dell’articolo 639 del Codice Penale ( e punite con multe da 103 euro fino a 10.000 a seconda dei casi ) ma anche prive di violenza o pericolo per la vita o la salute di alcuna persona.
La stato continua la repressione contro i no vax
A noi, onestamente, l’accanimento contro gli “imbrattatori” di ViVi, il voler chiudere i loro canali di comunicazione, ci appare solamente un attacco alla libertà di espressione e di informazione.
Che facciano, i ViVi, anche informazione – di parte, certo – ne avevamo anche scritto qui (“Il vaccino uccide, il governo lo sa”).
E tanto conferma l’agenzia AdnKronos: questi ViVi sarebbero solo un « gruppo no vax » ( fino ad oggi non ci sembra un reato esserlo ) « dichiaratamente ossessionato da ogni presunta forma di controllo » ( insomma un gruppo di libertari ).
D’altro canto da nessuna parte si scrive della necessità di chiudere il sito web o i gruppi Facebook degli “imbrattatori” di “Ultima Generazione“.
Il timore di tutta la gente consapevole è racchiuso nelle conclusioni de Avanti!: « la repressione non conosce confini, e presto lo stato di polizia (…) pianterà i suoi paletti su quel che resta del libero internet » [1].
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Fonti:
[1] Avanti, 28 gennaio 2023, Marco Di Mauro, “Mitra, denunce e oscuramento canali: i ViVi fanno paura al regime”.
[2] AdnKronos, 28 gennaio 2023, “No-vax, identificati e denunciati 2 promotori gruppo ‘guerrieri ViVi’”.
[3] Treccani, “Pedissequo”.
[4] Tgcom24, 28 gennaio 2023, “Gruppo No vax “guerrieri ViVi”, due leader denunciati a Genova”.
La democrazia consiste anche nel tutelare la libertà di costoro. Ma sinceramente siamo proprio a citare Voltaire “non sono d’accordo con quello che dite ma darei la vita per permettervi di farlo “. Certe volte si fa davvero fatica a applicare tutto ciò. Ma è ciò che ci differenzia dai fascisti dopotutto quindi avanti così. Sono però convinto che la libertà di ogni individuo si ferma dove inizia quella di altri e provo solo disprezzo per coloro che antepongono le loro Convinzioni alla sicurezza di altri .
Certo però ti quoto e affermò che è strano (mica tanto) che si spendano risiede per beccare dei complottisti mentre mafiosi e fascisti sono lasciati prosperare