Legambiente svela i segreti della frutta perfetta!

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Stop pesticidi nel piatto” è il nome della campagna di Legambiente che, negli scorsi giorni, ha presentato il il rapporto annuale su “Analisi dei residui dei fitofarmaci negli alimenti”.

Al centro dell’indagine 4.313 campioni di alimenti di origine vegetale e animale. 90 le sostanze attive rintracciate.

Il rapporto presenta una notizia buona ed una cattiva.

Prima la cattiva.

« Solo il 54,8% dei campioni analizzati tra gli alimenti che arrivano ogni giorno sulle tavole degli italiani, risulta senza residui di pesticidi. Nel 44,1% dei casi, dato in crescita, tracce di uno o più fitofarmaci », scrive l’associazione nel comunicato diffuso [1].

Ma ecco la buona notizia.

« La bassa percentuale di campioni irregolari, quindi con principi attivi oltre le soglie consentite, pari all’1% ».

In sostanza, a tavola mettiamo spesso i pesticidi … ma quasi sempre nei “limiti di legge”.

Sta a vedere, naturalmente, se questi “limiti di legge” proteggono effettivamente la nostra salute, specie sul lungo periodo.

I dati di Legambiente sui “pesticidi che mangiamo”

Nel dettaglio, « la frutta si conferma la categoria più colpita: oltre il 70,3% dei campioni contiene uno o più residui. Da segnalare l’uva da tavola (88,3%), le pere (91,6%) e i peperoni (60,6%). Tra gli alimenti trasformati, il vino e i cereali integrali sono quelli con maggior percentuali di residui permessi, contando rispettivamente circa il 61,8% e il 77,7% ».

In alcuni casi, sono stati rilevate dei veri e propri record: « un campione di uva con 14 residui, uno di pere con 12 residui, uno di peperoni con 10 residui. Dai dati EFSA, risulta altresì campionata una fragola proveniente dall’Unione europea con 35 diversi residui », si legge nel rapporto.

« I pesticidi maggiormente rilevati sono insetticidi e fungicidi. Nello specifico, in ordine decrescente: Acetamiprid, Boscalid, Fludioxonil, Azoxystrobina, Tubeconazolo e Fluopyram », precisa Legambiente.

Pesticidi non solo nel piatto ma anche su tessuti e nell’acqua

L’associazione ambientalista denuncia anche altro: « Le proprietà dei pesticidi, come idrosolubilità e volatilità, ne influenzano il loro destino una volta immessi in ambiente. Dobbiamo tener conto che sono circa 400 le sostanze che si trovano in vendita e che svolgono un’elevata pressione sull’ambiente, in particolare su quello acquatico ».

Il rapporto – lungo ma da leggere tutto – rivela anche come « l’impiego di pesticidi non caratterizza solo il food system ma anche la produzione di tessuti ». In proposito si precisa che sul cotone è impiegato il « 4,71% di tutti i pesticidi venduti » nel mondo!

Pesticidi nel piatto: i rischi per la salute

La situazione non è drammatica ma è preoccupante.

Spiega Legambiente nel rapporto: « ormai noto che l’esposizione cronica a basse concentrazioni di pesticidi e prolungata nel tempo (lavorativa, residenziale o legata alla catena alimentare) rappresenta un importante fattore di rischio associato all’insorgenza di molte patologie sia in età pediatrica che in età adulta) ».

Un allarme specifico è lanciato nei confronti dei più fragili: le donne durante gravidanza, i neonati, e i bambini della prima infanzia dovrebbero restare lontani dai residui di pesticidi.

La soluzione?

Cercare di consumare biologico; anche se resta sempre un limitato rischio di rintracciare pesticidi nel biologico, a causa della volatilità delle polveri chimiche e, a volte, alla contiguità di terreni coltivati a biologico e terreni coltivati “tradizionalmente”.

Fonti e Note:

[1] Legambiente, 19 dicembre 2022, ““Stop pesticidi nel piatto”, il dossier di Legambiente”. Il rapporto scaricabile in PDF: Legambiente - Stop Pesticidi 2022

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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