L’Europa impone il consenso informato
Nessuno deve « sottrarsi alle responsabilità collettive », « ciascuno deve avvertire il dovere non soltanto di non disperdere lo sforzo collettivo ma di contribuirvi; di non sottrarsi al proprio compito ».
Ecco i “moniti” del presidente della repubblica Sergio Mattarella, pronunciati a proposito dell’epidemia influenzale Sars-Cov-2, che hanno dato forza e sostegno ai provvedimenti del governo Draghi in merito all’obbligo vaccinale [1].
E’ davvero un dovere mettere il proprio corpo a disposizione della “Collettività” per l’inoculazione di un farmaco?
La risposta breve è: no!
Prima dei doveri “civici”, nella scala gerarchica delle norme, ci sono le leggi nazionali e, ancor più su, quelle europee.
Il consenso informato: dalla Carta di Nizza alla Convenzione di Oviedo
In proposito, in particolare, la “Carta di Nizza” [2][3], all’articolo 3, stabilisce:
« Ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica. Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati:
a) il consenso libero e informato della persona interessata … » .
Giova ricordare, in proposito, che già la “Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina”, meglio conosciuta come “Convenzione di Oviedo” [4], all’articolo 5 così iniziava:
« Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato ».
Fondamentale appare pure il suo preambolo. Qui, i suoi estensori dichiarano di essere « consapevoli delle azioni che potrebbero mettere in pericolo la dignità umana da un uso improprio della biologia e della medicina ».
Il consenso informato: dal Codice di Norimberga alla Dichiarazione di Helsinki
Tali documenti, è infine bene ricordare, traggono origine dalla “Dichiarazione di Helsinki” (1964), considerata la pietra angolare dell’etica della ricerca umana, e dal “Codice di Norimberga” (1947).
Il “Codice di Norimberga” [5], al primo punto individua il principio che « il consenso volontario è assolutamente essenziale ». Al punto cinque ammonisce che « non si deve eseguire la sperimentazione se a priori si è a conoscenza che tale sperimentazione possa causare danni o morte ».
Nella “Dichiarazione di Helsinki” [6], invece, appare essenziale il punto 3: « Il medico dovrà agire solo nell’interesse del paziente quando fornisce una cura medica ». Non certo nell’interesse dell’astratta “collettività”.
Al punto 25 ribadisce, per l’ennesima volta: « la partecipazione degli individui capaci di fornire il loro consenso informato come soggetti coinvolti nella ricerca medica, deve essere volontaria ».
Al punto 27, infine, impone che Durante il processo di richiesta del consenso informato per la partecipazione ad uno studio clinico, il medico si accerti « se il consenso può essere stato ottenuto sotto costrizione ».
Quest’ultima disposizione etica è la chiave che avrebbe aperto la strada alla responsabilità penale del medico vaccinatore se non fosse stato che il governo ne ha, casualmente, appositamente previsto l’impunibilità.
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Fonti e Note:
[1] Quirinale, 26 ottobre 2021, “Intervento del Presidente Mattarella in occasione della cerimonia di celebrazione de “I Giorni della Ricerca”.
[2] Wikipedia, “Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea”.
[3] Scarica da qui il PDF della: “ Carta di Nizza ” il cui attuale testo risale al 12 dicembre 2007.
Con l’entrata in vigore del “Trattato di Lisbona”, la Carta di Nizza ha il medesimo valore giuridico dei trattati, ai sensi dell’art. 6 del Trattato sull’Unione europea, e si pone dunque come pienamente vincolante per le istituzioni europee e gli Stati membri.
[4] Scarica da qui il PDF della: “ Convenzione di Oviedo ” , promossa dal Consiglio d’Europa attraverso un comitato ad hoc di esperti di bioetica, è stata firmata a Oviedo il 4 aprile 1997.
E’ vero che la stessa prevede anche la possibilità che « l’esercizio dei diritti [possa] essere oggetto di restrizioni [che] costituiscono delle misure necessarie […] alla protezione della salute pubblica » ( art. 26 ), ma in ogni caso garantisce « un dibattito pubblico appropriato [sulle ] implicazioni … poste dallo sviluppo della biologia e della medicina » ( art. 28 ), che non c’è mai stato sui vaccini anti Covid assurti quasi a Sacra Ostia, a simbolo di Fede.
[5] Wikipedia, “Codice di Norimberga”.
Nasce dalle carte dei processi che si svolsero al termine della seconda guerra mondiale nell’omonima città tedesca, in particolare da quelle del cosiddetto “Processo ai dottori” contro i medici nazisti che avevano perpetrato torture e sperimentazioni disumane contro innocenti in numerosi campi di sterminio. Il Codice traccia una linea di divisione tra sperimentazione lecita e tortura, e su sperimentazioni non regolate, prive di fondamenti etici.
[6] Wikipedia, “Dichiarazione di Helsinki”.
E’ un insieme dei principî etici intesi a orientare i medici nella sperimentazione umana, messi a punto dalla World Medical Association e adottati nel giugno del 1964 a Helsinki. Negli anni è stata revisionata più volte, fino al 2000.
Scarica da qui il PDF della: “ Dichiarazione di Helsinki ” ( edizione 2013 ).
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