L’oligarchia controlla la massa: 2) La fabbrica del consenso
« Plasmare il pensiero delle masse è un processo lungo in cui l‘oligarchia eccelle. Per consolidare il suo dominio e conservare i suoi privilegi, ha inventato, istituito e orchestrato:
– la fabbrica dell’ignoranza,
– la fabbrica del consenso,
– e la fabbrica dell’opinione.
E purtroppo questi tre verbi non vanno coniugati solo al passato, anzi … ».
Il mensile anarco-comunista francese “Le Monde Libertaire” ha dedicato spazio al tema su due distinti numeri [1].
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« In una democrazia, i media dovrebbero essere il “quarto potere”! Ma in realtà, la maggior parte di essi serve solo interessi delle élite politiche ed economiche ».
« E come potrebbe essere altrimenti se queste stesse élite possiedono e controllano la maggior parte dei media siano essi televisivi, radiofonici o cartacei? », si domanda con sarcasmo “Le Monde Libertaire”.
Ci sono quelli indipendenti, certo. Ma « talvolta devono affrontare dei procedimenti giudiziari a causa della loro libertà […]: è un’ulteriore prova che l’oligarchia vuole mantenere il controllo sulle informazioni diffuse al pubblico ».
« I mass media svolgono ovviamente oggi un ruolo fondamentale nella produzione del consenso: l’obiettivo è persuadere le persone che il modello dominante è l’unico possibile e che nessun altro è possibile. Non ci vuole molto a capire che i media mainstream manipolano e distorcono le informazioni per creare consenso ».
« Le élite controllano i media sia direttamente, attraverso i finanziamenti, soprattutto attraverso la proprietà del capitale delle aziende mediatiche e le sovvenzioni statali, sia indirettamente, attraverso fonti di informazione riconosciute da loro stesse come le uniche ufficiali, credibili e affidabili ».
« Va da sé che il posto riservato dai media dominanti agli oppositori, e più in generale a chi la pensa diversamente è di solito ridotto a una minima parte, se non addirittura al bando. Più del solito, le parole e le azioni degli “altri” vengono screditate, derise, infantilizzate, distorte, manipolate, screditate, criminalizzate ».
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I più diffusi quotidiani italiani:
Testata | Editore | Copie vendute |
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Corriere della Sera | RCS Mediagroup Spa ( 59% di Urbano Cairo, 10% Mediobanca ) | 124.216 |
La Repubblica | GEDI News Network Spa ( 90% Exor NV ovvero la “cassaforte Fiat” ) | 70.310 |
La Stampa | GEDI News Network Spa ( 90% Exor NV ovvero la “cassaforte Fiat” ) | 54.979 |
QN Il Resto del Carlino | Editoriale Nazionale ( 100% Monrif Spa ) | 51.447 |
Il Messaggero | Il Messaggero Spa ( Caltagirone Editore ) | 39.766 |
QN La Nazione | Editoriale Nazionale ( 100% Monrif Spa ) | 33.638 |
Il Gazzettino | Il Gazzettino Spa ( Caltagirone Editore ) | 27.729 |
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Fonti e Note:
[1] “Le Monde Libertaire”, n. 1856 dicembre 2023 [ PDF pag. 1, 26 e 27] – “Le Monde Libertaire”, n. 1857 gennaio 2024 [PDF pag. 1, 20, 21], Alexandre Kaspar du Faouët, Fédération anarchiste, Moselle/Luxembourg, “Les trois fabriques qui façonnent la pensée des masses”.
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